Vuelta a España 2020

Sebbene in Spagna la dura seconda ondata di contagi da Covid-19 sia arrivata molto prima che in Italia, gli organizzatori della Vuelta a España sono riusciti a fare un vero e proprio miracolo e la corsa riuscirà quindi a prendere il via. Rispetto ai piani iniziali, è stata ovviamente cancellata la Grande Partenza da Utrecht che potrebbe essere recuperata in futuro, e le tre tappe che erano previste nei Paesi Bassi non sono state recuperate su altri percorsi come invece è accaduto per le due frazioni che prevedevano uno sconfinamento in Portogallo: sarà quindi una Vuelta ridotta a 18 tappe, con due giorni riposo dopo la sesta e dopo la dodicesima tappa.

Nel suo complesso, la Vuelta a España 2020 presenta un tracciato molto impegnativo con ben sei arrivi in salita e almeno altre quattro tappe in cui potrebbero muoversi gli uomini di classifica nel finale di corsa. Per quanto riguarda la scelta delle varie ascese, quest’anno sembra esserci un maggiore equilibrio tra i muri dalle pendenze estreme e le salite dalle caratteristiche più tradizionale: certo, ci saranno sempre traguardi con rampe da capogiro come l’Angliru, La Farrapona o l’inedito Alto del Moncalvillo, ma avremo anche un magnifico traguardo in cima al Col du Tourmalet (neve permettendo) o quello sull’Alto de la Covatilla che tanto era caro ad un grande protagonista della Vuelta come Roberto Heras.

Di cronometro ce ne sarà una corsa e sarà molto particolare: la prova si disputerà in Galizia su un tracciato di 33.7 chilometri, i primi 31.9 quasi completamente pianeggianti e molto adatti agli specialisti puri di questo tipo di esercizio, gli ultimi 1800 metri invece saranno sulle terribili pendenze – queste sì estreme – del Mirador de Ézaro con una media del 14.8%; questo finale potrebbe stravolgere un po’ i valori e sarà molto importante dosare bene lo sforzo lungo tutta la cronometro. Non mancherà anche qualche occasioni per i velocisti: la prima arriverà però dopo quattro tappe, dopo ce ne saranno altre tre che sembrano sicure e due in cui invece potrebbe essere una battaglia tra fuggitivi e uomini rapidi ma anche resistenti.

Le tappe

I protagonisti

Il Team Jumbo-Visma: dopo la delusione cocente del Tour de France con il sorpasso subito al penultimo giorno quando i giochi sembravano ormai chiuso, Primoz Roglic si schiererà al via della Vuelta a España per difendere il titolo conquistato l’anno scorso. C’è da scommettere che lo sloveno sarà tra i protagonisti della corsa, anche se la sua condizione fisica sarà da valutare visto che dopo Parigi ha disputato anche Mondiale e Liegi: il responso arriverà subito perché le prime tappe saranno subito impegnative a serviranno anche a mettere in chiaro le gerarchie interne visto che in squadra ci sarà anche Tom Dumoulin che proprio al Tour potrebbe aver ritrovato quel pizzico di ritmo di gara in più che ancora gli mancava dopo la lunga inattività tra infortunio e lockdown.

La Ineos Grenadiers risponderà invece con una formazione che punta sull’ecuadoriano Richard Carapaz che avrà l’occasione di correre da capitano: al suo fianco ci sarà anche Chris Froome che nelle gare di questo 2020 è apparso lontano parente di quello che vinceva Tour de France a ripetizione e che, sebbene uno come lui non vada mai sottovalutato, dovrebbe quindi mettersi a disposizione del compagno. Tra i reduci del Tour de France attenzione poi alla coppia della Movistar formata da Enric Mas e dal sempre presente Alejandro Valverde che sono chiamati a risollevare il bilancio stagionale del team, mentre nella Groupama-FDJ ci sarà spazio per Thibaut Pinot che nell’ultimo mese ha badato soprattutto a recuperare dai problemi fisici del Tour.

Il capitolo degli outsider è abbastanza lungo, ma in quest’annata così particolarità le sorprese possono essere dietro l’angolo come stiamo vedendo al Giro d’Italia. La UAE Team Emirates ha come capitani David de la Cruz e Davide Formolo, poi c’è la EF Pro Cycling con Dani Martinez e Michael Woods, la Bahrain-McLaren punterà su Wout Poels e poi ancora attenzione a Esteban Chaves (Mitchelton) che ha ottimi ricordi della Vuelta, mentre Cofidis e Israel si affidano rispettivamente a Guillaume Martin e Daniel Martin però più per una tappa che per la generale. Come potenziale uomo di classifica aggiungiamo anche il russo Alexandr Vlasov: al Giro si è ritirato al sorpresa nella seconda tappa per problemi di salute, ora ha avuto il nulla osta per rientrare subito in gara e se sarà riuscito a tenere una condizione accettabile potrebbe ritagliarsi lo spazio per fare bene.

Tra i velocisti fari puntati sulla maglia verde del Tour de France, l’irlandese Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep), che sulla carta avrà il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) come rivale principale negli arrivi a ranghi compatti. Nel duello proverà ad inserirsi il belga Jasper Philipsen (UAE Team Emirates) mentre poco dietro ci sono gli italiani Jakub Mareczko (CCC Team) e Matteo Moschetti (Trek-Segafredo)pronti ad insersi appena ce ne sarà la possibilità. Altri sprinter da seguire sono Robert Stannard (Mitchelton-Scott), Jon Aberasturi (Caja Rural), Lorrenzo Manzin (Total Direct Energie) e Mihkel Räim (Israel StartUp Nation).

La lista partenti

La corsa in tv

La corsa verrà trasmessa in diretta da Eurosport. Gli orari sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb

Albo d’oro

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