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Il Tiro a segno nazionale può riaprire: dal Tar arriva il via libera

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Il Tiro a segno nazionale può riaprire: dal Tar arriva il via libera

PAVIA

Il Tar ha annullato l’ordinanza di inagibilità firmata dalla commissione nazionale militare del primo reparto Infrastrutture, con sede a Torino, secondo la quale il Tiro a segno nazionale, che si trova vicino all’Alzaia, mancava dei requisiti necessari per effettuare le attività di tiro a fuoco. La struttura potrà quindi riaprire, anche se ancora non si conoscono i tempi. Il consiglio direttivo del poligono di Pavia aveva infatti sospeso le esercitazioni e deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale per chiedere l’annullamento del provvedimento, sottolineando come alcune delle opere richieste erano state già realizzate e approvate dalla precedente commissione.

Il presidente

«Con le sentenze del 24 aprile, il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia ha accolto i ricorsi che Deloitte Legal ha presentato nell’interesse della Sezione di Tiro A Segno Nazionale di Pavia – fa sapere il presidente del consiglio direttivo Enrico Menna –. Il giudice amministrativo milanese, ravvisate alcune carenze procedimentali nell’operato dell’amministrazione procedente, ha annullato gli atti di non agibilità al tiro che il Comando del I Reparto Infrastrutture dell’Esercito aveva emesso nei confronti della stessa sezione di Pavia. Ora l’auspicio è quello di poter riaprire le proprie strutture nel più breve tempo possibile. La direzione si metterà a disposizione delle pubbliche amministrazioni competenti per gli incombenti necessari». L’obiettivo, fanno sapere dal poligono, è quello di riaprire in tempi brevi, riprendendo il prima possibile l’attività sportiva.

Struttura da 1700 iscritti

La struttura, che conta 1700 iscritti, era rimasta aperta per i corsi teorici (in aula) necessari a ottenere l’abilitazione, ad esempio, all’uso delle armi per le polizie, le guardie giurate, i cacciatori. La chiusura aveva messo in difficoltà anche i corpi armati dello Stato che qui vengono ad esercitarsi. Si tratta della polizia di Stato, dei carabinieri, della Guardia di finanza. Perché il Tiro a segno nazionale che si trova a due passi dallo stadio Fortunati, è uno dei più quotati dell’area Nord – Ovest, riferimento, a livello provinciale, per gli uomini della polizia di Stato e, per l’intero Nord Italia, per Arma e Guardia di finanza. Ma anche riferimento per i campionati nazionali di tiro.

Il nodo sicurezza

L’indice della commissione nazionale militare del primo reparto Infrastrutture era puntato sui tappetini di gomma anti rimbalzo, sui vetri blindati, sui setti separatori, sui pannelli anti rimbalzo e fonoassorbenti che si trovano alle spalle dei tiratori. Tutte opere sulle quali vi era stato un responso di non agibilità, anche se, avevano spiegato dal poligono pavese, erano già state valutate e approvate dalla precedente commissione, testate e certificate dal banco di prova. Insomma, lamentavano alcuni soci, non si è tenuto conto degli interventi svolti nel tempo per garantire la sicurezza delle strutture. Lamentele condivise dagli iscritti di altri poligoni del Nord Italia. Perché sono almeno sei, nel Nord Ovest quelli chiusi per mancanza di agibilità dalla commissione. E altre strutture rischiano di fare la stessa fine appena saranno oggetto delle visite del personale competente. —

Stefania Prato

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