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Scacchi, Olimpiadi 2022: Italia Open, prima sconfitta con la forte India 2. Riscatto donne: 4-0 sul Venezuela

Si è chiuso il quarto turno delle Olimpiadi degli scacchi 2022 in corso di svolgimento a Chennai, in India. Destini opposti per le due selezioni italiane: quella Open, dopo tre vittorie consecutive e il clamoroso scalpo sulla Norvegia, stavolta deve cedere alla squadra più in forma del momento, l’India dei giovani fenomeni in rampa di lancio. Basti dire che si parla di giocatori tutti nati tra il 2004 e il 2006 e già tutti tra l’ELO di 2600 e di 2700 (già virtualmente superati da Gukesh, che però non li ha mantenuti per il tempo necessario a farli apparire nella lista FIDE di agosto). Per quanto riguarda l’Italia femminile, invece, secondo 4-0, questa volta inflitto al Venezuela, il che significa ripartenza dopo la sconfitta contro la Francia. Per entrambe le squadre, ora, tre vittorie.

OPEN: ITALIA-INDIA 2 1-3

D Gukesh (2684)-Daniele Vocaturo (2616) 1-0

Non è facile battere Daniele Vocaturo sul piano tattico, ma a volte qualcuno ci riesce. E Gukesh (che si chiama Dommaraju, ma è noto con la grafia di cui sopra), col suo talento, ha indubbiamente le qualità necessarie per sconfiggere calibri ancora più elevati. Si parte con la Semi-Tarrasch applicata al Gambetto di Donna Rifiutato, uscendo di teoria alla decima mossa. I due giocano in maniera praticamente perfetta fino alla 19a mossa, quando l’italiano inizia a sbagliare il piano difensivo, commettendo poi l’errore decisivo con la passiva 23… Ca7. Quella che segue è un’impressionante dimostrazione di solidità e forza da parte dell’indiano, che si ritrova a poter tessere una rete di matto quando siamo poco oltre la 30a mossa. Alla 34a c’è l’abbandono del Nero.

Scacchi: miracolo Italia, Norvegia battuta alle Olimpiadi 2022! Vocaturo patta con Magnus Carlsen! Vincono Lodici e Sonis

Luca Moroni (2584)-Nihal Sarin (2651) 0-1

C’è una frase spesso ripetuta dal “Moro”, e cioè che se ci sono degli avversari che lo mettono in difficoltà enorme, questi sono gli indiani giovani. Non uno in particolare, un po’ tutti. Nihal Sarin corrisponde perfettamente all’identikit: classe 2004, in grande ascesa come tutti i suoi compagni, capace di trovare risorse un po’ ovunque. La cattura 8. cxd4 invece di exd4, benché nota nella teoria, non è vantaggiosa, ma i veri problemi arrivano dopo. Forse spaventato dalla pressione sul pedone a e dalla prospettiva di Dg5, Moroni avanza in a3: è l’avvio di un piano errato che lancia Sarin, che guadagna la qualità (Torre per Alfiere) e non si volta più indietro. Il Bianco abbandona dopo 51 mosse.

Rameshbabu Praggnanandhaa (2648)-Lorenzo Lodici (2553) 0.5-0.5

Continua l’ottimo torneo di Lodici, perché pattare con Praggnanandhaa, uno che ha già battuto in più occasioni Magnus Carlsen (e l’eco della notizia, in India, è stato di proporzioni assai rilevanti), tanto facile non è. Il classe 2005 si trova davanti la linea della Semi-Slava con 5. Cbd7. Lodici sfodera l’inedita 11. Tfd8 (normalmente in d8 ci va l’altra Torre, quella in a). I motori ritengono il Bianco leggermente preferibile, ma all’atto pratico si tratta di una posizione molto bloccata, che per sua natura è difficile da sbloccare. Praggnanandhaa, alla 24a mossa, potrebbe raddoppiare le Torri sulla colonna d per esercitare una notevole pressione, ma sceglie l’avanzata di pedone in d5, Lodici giustamente ricattura e da quel momento non ci sono più scossoni, neanche in ristrettezze di tempo. Patta dopo 42 mosse.

Francesco Sonis (2543)-Raunak Sadhwani (2611) 0.5-0.5

A Sonis bisogna senz’altro dar credito per un motivo: prima di questa partita, India 2 non aveva ancora lasciato neanche mezzo punto alle squadre avversarie. Triplo 4-0, in breve. Peraltro, c’è anche un corso e ricorso storico: Sadhwani vinse lo stesso torneo in cui l’italiano si fregiò del titolo di Grande Maestro in via definitiva. Si va sulla variante Ragozin del Gambetto di Donna Rifiutato, linea con 7. Db3; l’italiano, con il Bianco, ha una leggera iniziativa uscito dalle strade della teoria. La 23a mossa, una cattura di Donna in luogo di una un pochino più preferibile di Cavallo, certifica l’assoluta parità della posizione. I due vanno abbastanza veloci, peraltro, e vista l’impossibilità di cavare i proverbiali ragni dal buco si accordano per dividersi il punto.

FEMMINILE: ITALIA-VENEZUELA 4-0

Tilsia Carolina Varela la Madrid (2079)-Marina Brunello (2341) 0-1

Vittoria con brivido per la numero 1 azzurra, che dopo 3… Cbd7 con il Nero sulla Siciliana d6 (l’attacco Canal, in breve), sfrutta delle continue, piccole imprecisioni della sua avversaria in fase di mediogioco. Il rischio arriva con un cambio delle Donne nel passaggio dal mediogioco al finale che sembra riuscire a ridare compenso posizionale al Bianco per la qualità in meno (Torre e Alfiere contro due Torri, pedoni a parte). Un’incauta spinta di pedone, però, fa crollare la posizione di Varela, che abbandona dopo 45 mosse.

Olga Zimina (2340)-Annyd Gabriela Otazo Sanchez (1932) 1-0

Come in tutte le altre partite di questa sfida, anche in questa sono le ristrettezze di tempo a far la parte del leone. Si rientra in una difesa Pirc, Zimina si trova rapidamente con una posizione più ariosa e in generale migliore rispetto a quella dell’avversaria, ma, dalla 19a mossa in poi, le imprecisioni, quando non gli errori, diventano davvero tanti. Il proverbiale penultimo svarione lo commette il Bianco; il sacrificio di Torre per Alfiere del Nero alla 31a mossa si rivela deleterio in maniera decisiva, e nel successivo finale di Torre e pedoni contro Alfiere e pedoni la portacolori azzurra se ne procura rapidamente due in più, vincendo in 51 mosse.

Tairu Manuela Rovira Contreras (2036)-Tea Gueci (2254) 0-1

Partita praticamente perfetta dell’azzurra, che con il Nero riesce a gestire perfettamente la Semi-Slava e a punire qualsiasi anche piccola inesattezza della sua avversaria. Sono due i fatti chiave: la pressione perenne esercitata dall’italiana e la fortissima attività dei due Alfieri neri comparata alle pochissime possibilità di far qualcosa dei Cavalli bianchi. Il problema posizionale diventa presto materiale: si chiude in 45 mosse.

Marianna Raccanello (2067)-Vicmary C. Perez Hernandez (1862) 1-0

Il Dragone Accelerato della Difesa Siciliana caratterizza questo incontro, che termina in maniera davvero spettacolare. Partendo da una posizione che, già alla 24a mossa, è estremamente favorevole in virtù del fatto che il Nero tende a scoprirsi troppo, Raccanello sfrutta due inesattezze gravissime di Perez Hernandez per organizzare immediatamente una combinazione di scacco matto in tre mosse, che puntualmente si verifica sulla scacchiera.

Tra parentesi sono riportati i punteggi ELO dei giocatori.

Sulle altre scacchiere del torneo Open, la Francia dimezzata, nel senso che già in partenza non ha Vachier-Lagrave né Firouzja, riesce a fermare sul 2-2 India 1, la numero 1 del tabellone, con quattro patte (sebbene abbastanza veloci). Altri pareggi interessanti: Stati Uniti-Uzbekistan (con Fabiano Caruana sconfitto da Nodirbek Abdusattorov, a salvare gli USA ci pensa Wesley So), Polonia-Romania e Turchia-Azerbaigian. Il colpo della giornata è di Israele, che batte l’Olanda. Restano in cinque a punteggio pieno: India 2, Israele, Inghilterra, Spagna e Armenia. L’Italia è nel gruppo del 18° posto a quota 6.

In campo femminile, invece, continuano ad andare forte tutte le favorite: India 1 e Ucraina fanno fatica, ma vincono su Ungheria e Bulgaria. Con loro, in testa alla classifica ci sono Polonia, Francia, Azerbaigian, India 2, Romania e Georgia. In questo caso l’Italia è nel gruppo delle dodicesime a quota 6, dal momento che appare esserci, una spaccatura un po’ più netta tra le prime della classe e le altre, almeno per il momento. Resta da capire se il prosieguo del torneo creerà ulteriore scompiglio.

TUTTI I RISULTATI DEL 4° TURNO: OPENFEMMINILE

Foto: FIDE / Lennart Ootes

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