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Biathlon, Lisa Vittozzi condizionata dalla salute a Oestersund. Azzurri con problemi al poligono

Biathlon, Lisa Vittozzi condizionata dalla salute a Oestersund. Azzurri con problemi al poligono

La prima tappa della Coppa del Mondo di biathlon a Oestersund (Svezia) si è conclusa. Un primo atto in cui è stata la Germania a mettersi in evidenza, considerando soprattutto quanto fatto da Philipp Nawrath e da Franziska Preuss, in possesso del pettorale giallo al termine dell’appuntamento svedese. Tedeschi consistenti al poligono e in grande evidenza nelle frazioni di fondo, segno che con il lavoro sui materiali hanno trovato la chiave, vista la questione “fluoro” a tenere banco.

In casa Italia si è dovuto fare di necessità virtù. Lisa Vittozzi, dopo aver colto un terzo posto nella staffetta mista e vinto la 15 km Individuale, ha dovuto fare i conti con un attacco febbrile che, alla prova dei fatti, ha condizionato il suo andamento nelle restanti gare. Non ha potuto esprimere tutto il suo potenziale sugli sci stretti la sappadina e i due noni posti nella Sprint e nella Pursuit sono da leggere in maniera positiva. Sì, perché l’azzurra ha saputo trovare con quello che aveva a disposizione il meglio e questi punti le potranno comunque essere utili in vista di quel che sarà.

Tosse e raffreddore prima o poi daranno una tregua e a Hochfilzen (Austria), nel prossimo week end, ci si aspetta di vedere una Vittozzi in grado di spingere nuovamente nel fondo, come fatto all’inizio del programma di Oestersund, con i tecnici che si adopereranno anche in relazione alla preparazione dei materiali. In tutto questo si confida in una crescita generale di condizione da parte del gruppo azzurro, in riferimento a Dorothea Wierer che sta ritrovando il feeling giusto.

Sul versante maschile i piazzamenti di Didier Bionaz e di Tommaso Giacomel hanno evidenziato una buona condizione sugli sci, ma qualcosa da registrare nelle sessioni di tiro. Per quanto riguarda Bionaz, poligoni un po’ “letargici” non gli hanno permesso di mettere insieme prestazioni che avrebbero avuto altra dimensione nel riscontro finale. Giacomel, invece, ha peccato di precisione e le percentuali al momento parlano chiaro: 74% dei bersagli centrati, con l’80% a terra e il 68% in piedi. Necessario migliorare da questo punto di vista e lo stesso discorso lo si può fare per Lukas Hofer, visto il suo 76% al poligono.

Foto: LaPresse

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