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Pallacanestro Trieste in A, Ruzzier: «La vittoria del lavoro e dell’orgoglio»

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Pallacanestro Trieste in A, Ruzzier: «La vittoria del lavoro e dell’orgoglio»

TRIESTE «Voglio pubblicamente ringraziare Mike Arcieri e Jamion Christian. Se abbiamo portato a casa questa promozione e siamo riusciti a riportare Trieste in serie A il merito è in gran parte loro. Ci hanno creduto sin dal primo giorno, ci hanno sempre dato grande tranquillità garantendoci che i risultati sarebbero arrivati».

Michele Ruzzier, l'mvp delle finali che hanno regalato a Trieste la gioia del ritorno nella massima serie, ripercorre una stagione vissuta tra tanti momenti difficili. Alla lunga è uscita la qualità delle persone, la capacità di credere nella forza delle idee e del lavoro anche quando tutto sembrava andare nella direzione opposta.

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«Abbiamo vinto e lo abbiamo fatto tutti insieme - continua Michele - Abbiamo dovuto confrontarci con una mentalità molto diversa dalla nostra, ci siamo adeguati ma abbiamo trovato da parte della società e dello staff tecnico anche una grande capacità di ascolto. Ogni passaggio di questo campionato è stato un momento di crescita, siamo passati attraverso tante difficoltà ma lo abbiamo fatto sempre con la convinzione che ne saremmo venuti fuori. Alla fine è stato così: vincere dopo una stagione così lunga e impegnativa ha un sapore ancora più dolce».

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RISCATTO E se Trieste ha potuto cancellare la retrocessione dello scorso 7 maggio a Brindisi e festeggiare il ritorno nel gotha del basket italiano lo deve, in gran parte, proprio a Ruzzier. Giocatore sceso dalla A1 fino in A2 a miracol mostrare, Michele è stato di gran lunga il miglior play-maker del campionato, il leader di un gruppo che nei play-off ha ingranato la marcia rovesciando con grande autorità il fattore campo in tutte le serie giocate. Torino, Forlì e Cantù si sono arrese allo strapotere biancorosso.

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Manifesto della stagione del play nato e cresciuto a Trieste con la maglia dell'Azzurra, gara4 della finale giocata mercoledì sera. Era stato messo in grande difficoltà da Hickey due giorni prima, Michele ha risposto da campione dominando avversario e partita e prendendo per mano i compagni conducendoli alla promozione.

«Ci tenevo - sottolinea Ruzzier - avevo fatto schifo in gara3 e ci tenevo davvero tanto. Per me, per la società, per i tifosi. Lunedì sera avevo sofferto troppo Hickey, mercoledì mi sono ripreso tutto con gli interessi approfittando anche del fatto che lo sforzo che loro avevano fatto per riaprire la serie li ha condizionati».

Una promozione conquistata a casa sua, davanti a familiari e amici, che lo ripaga della scelta fatta la scorsa estate. Nel corso della stagione i momenti per guardarsi indietro e chiedersi se la scelta era stata quella giusta non sono mancati, Michele non lo ha mai fatto. «Mai - conferma il play triestino - Non fa parte del mio carattere e del mio modo di essere. Quando prendo una decisione non guardo indietro, ho sempre e solo pensato a fare e dare il meglio di me stesso e trovare le soluzioni per affrontare e risolvere le difficoltà. Ripeto, aver vinto un campionato passando da tanti momenti difficili dà ancora più valore a ciò che abbiamo fatto in questa stagione».

IL PUBBLICO Tra i tanti meriti, certamente quello di aver riallacciato i rapporti con la città e la tifoseria. Nelle ultime sfide contro Cantù i quasi 13 mila spettatori che hanno assiepato il PalaTrieste testimoniano la ritrovata passione di una città che adesso aspetta con entusiamo la prossima stagione e il ritorno in serie A. «Da triestino - ammette Michele - una cosa che mi riempie di orgoglio. I tifosi hanno vissuto momenti difficili, dalla retrocessione dello scorso maggio a un campionato che sembrava non darci grandi chance di promozione. Vedere il palazzetto tornare a riempirsi e giocare nel clima incredibile che ci ha accompagnato in queste ultime partite è stato bello ed emozionate. È qualcosa che da un senso a tutto il nostro lavoro».

Si guarda al futuro, al prossimo campionato, con la convinzione che questo gruppo possa essere un punto di partenza sulla quale aggiungere la base straniera e costruire la Trieste pronta a dare l'assalto alla massima serie. «Personalmente credo di sì - conclude Michele - questo gruppo ha dimostrato grande cuore, capacità e ha saputo costruire un percorso importante. Non faccio nomi e non voglio sostituirmi al lavoro di chi dovrà pensare e costruire la squadra: ne riparleremo ad agosto».

Intanto lunedì la squadra incontrerà i tifosi in piazza della Borsa alle 18.30 con l’evento “Una città, una squadra, un solo cuore”.

In precedenza alla Pallacanestro Trieste il Comune consegnerà il sigillo trecentesco. —

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