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A Parigi il pesista Zane Weir, nato in Sudafrica e azzurro grazie a nonno Mario

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Se l’Italia dell’atletica può schierare nel getto del peso una strepitosa coppia di atleti deve ringraziare anche Mario Gherbavaz, partito da Trieste negli anni Trenta per cercare fortuna in Africa. Il legame con nonno Mario infatti ha permesso nel 2021 di poter convocare in azzurro Zane Weir, nato e cresciuto in Sudafrica, talento notevole che gli ha permesso di vincere la medaglia d’oro agli Europei indoor e di costituire con Leonardo Fabbri una coppia di pesisti di altissimo livello.

Weir, classe 1995, un sorriso contagioso, nelle interviste preferisce ricorrere alla sua madrelingua, l’inglese. Nelle interviste, tuttavia, non manca mai di ricordare le origini della sua famiglia. Dopo il successo negli Euroindoor aveva rivolto una dedica proprio a nonno Mario, arrivato prima nell’attuale Zimbabwe e poi in Sudafrica: «Senza mio nonno non sarei qui adesso con la bandiera italiana che sventola sulle mie spalle», aveva detto emozionatissimo. Il suo allenatore, Paolo Dal Soglio, in occasione di una gara allo stadio Grezar, lo aveva accompagnato per le vie di Trieste alla ricerca della casa natale del nonno. Del resto, erano stati proprio i racconti dell’Italia vissuta da ragazzo di nonno Mario ad affascinare Zane, nato ad Amanzimtoti - nulla di più distante dalle suggestioni di San Giusto e piazza Unità - spingendolo a scegliere di gareggiare con la Nazionale italiana.

Un eccellente inizio gli valse la convocazione alle Olimpiadi di Tokyo chiuse al quinto posto. Poi, l’anno successivo, la frattura a un dito di una mano impedì al pesista delle Fiamme Gialle di gareggiare, saltando anche l’appuntamento iridato. Dopo nove interminabili mesi di stop tornò alle gare all’inizio del 2023. L’esplosione agli Euroindoor. Nel corso di questa stagione un nuovo tributo alla sfortuna, riprendendo gli allenamenti da un paio di mesi ma la forma sta crescendo anche se l’amico-rivale Leo Fabbri sembra più avanti nella condizione e nella considerazione dei bookmaker.

«È fantastico allenarsi e lavorare con un atleta talentuoso e disciplinato come Leo – ammette Weir – È una cosa bellissima, competiamo l’uno contro l’altro, ma l’aspetto più importante è che collaboriamo tra noi. Mi sento molto fortunato. Stiamo cercando di aprire una nuova era per il peso in Italia, portandolo a un livello mai raggiunto nella storia. Insieme possiamo farcela». —

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