Sabalenka-Kyrgios, se la “Battaglia dei sessi” è divertimento e null’altro: quando e dove vederla
La lunga attesa volge al termine: domenica 28 dicembre SuperTennis trasmetterà da Dubai, in chiaro e in diretta streaming su supertennis.tv e SuperTenniX, la nuova versione della “Battaglia dei Sessi”, la sfida tra la numero uno del mondo Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios, ultra-talentuoso tennista australiano, ormai da qualche anno i margini dello sport agonistico ma pronto per rientrare nel giro già dall’estate oceanica. L’evento inizierà alle ore 17 italiane, le 20 negli Emirati Arabi.
Le regole per l’occasione vogliono che la superficie della metà campo presidiata dalla campionessa di Minsk sia ridotta del 9%, espediente che dovrebbe agevolarla nel contenimento della maggiore potenza del rivale; nessuno dei due, inoltre, avrà a disposizione la seconda battuta e l’eventuale terzo set sarà in realtà un long tie-break, che richiede al vincitore di aggiudicarsi dieci punti, con almeno due di vantaggio.
Il risultato finale e i risvolti tecnici del match sono difficilmente pronosticabili e valutabili vista l’incerta condizione dell’attuale n. 671 ATP. L’evento vive soprattutto nelle dichiarazioni dei due protagonisti e del battage pubblicitario che lo avvolge: come si ricorda, ha cominciato il ragazzo di Canberra, intervistato lo scorso luglio da talkSPORT. “Io e Sabalenka pensiamo a una nuova battaglia dei sessi; credo di avere ancora abbastanza talento per battere Aryna, ma sono un po’ nervoso, lei è nel suo prime”. Nick avviava così la lunga vigilia della nuova sfida, che nel corso dei mesi è stata vivacizzata da interventi, polemiche e pronostici anche piuttosto sbilanciati.
Le critiche
Tra le osservazioni critiche citiamo quello recente del Guardian, che ha insistito sulla sfida come pretesto per Kyrgios per monetizzare la propria fama viste le disavventure fisiche che lo hanno ostacolato nella sua attività agonistica, e soprattutto sull’opportunismo degli organizzatori e dei protagonisti che, per aggiungere nobiltà alla manifestazione, hanno mescolato possibilità di divertimento e conquiste del tennis femminile: “sin dall’annuncio dell’esibizione Sabalenka, Kyrgios e il suo team hanno risposto alle critiche successive affermando che questo dovrebbe essere visto esclusivamente come un intrattenimento spensierato che sarà di grande beneficio per lo sport. Stimolerà un maggiore interesse per il tennis e raggiungerà un pubblico che potrebbe non essere interessato ai suoi tradizionali formati competitivi. Allo stesso tempo, tuttavia, è stato pubblicizzato utilizzando cinicamente le sfide affrontate dallo sport femminile come esche per il coinvolgimento”.
Billie Jean King, protagonista della più famosa edizione della sfida, quella del 20 settembre 1973 vinta in tre set contro Bobby Riggs, è più sfumata nelle perplessità, un atteggiamento che le fa onore e che allo stesso tempo ci ricorda come sia in qualche modo parte in causa nel panorama tennistico internazionale (la competizione a squadre più importante del tennis femminile porta il suo nome): “Sapevo di doverlo battere (Riggs) per un cambiamento della società. Avevo molte ragioni per vincere (…) spero sia un gran match. Ovviamente voglio che vinca Sabalenka, ma semplicemente non è la stessa cosa”.
Il Guardian insiste sulla valenza negativa anche del risultato e critica la BBC che trasmetterà la partita: la vittoria di Kyrgios potrebbe rinfocolare discorsi sessisti mentre il successo di Aryna sarebbe semplicemente quello ai danni di un giocatore fuori forma. Sabalenka sta al gioco e anzi ritiene di non avere pressioni particolari, che invece graverebbero sul suo rivale, che appunto si dichiara nervoso sin da luglio. Garbine Muguruza, infatti, pronostica Kyrgios: “un uomo senza ranking può battere una donna nelle prime dieci”.
Jannik is the king!
“Jannik is the king!” raccontava con enfasi il commentatore Nick Kyrgios mentre Sinner era prossimo a completare il ritorno da 0-2 nella finale di Melbourne 2024 contro Daniil Medvedev per vincere il suo primo Slam; allora Nick non aveva nulla da eccepire sull’asso altoatesino e sapeva accendere di entusiasmo i propri ascoltatori, cosa che tuttora sa fare con i suoi follower. Quella di domenica sarà sicuramente un evento di grande interesse, nonché un affare dal punto di vista economico, e la sede scelta parla chiaro in proposito; da ogni altra angolazione la si può guardare non ci sembra si possano trarre conclusioni particolarmente significative per il tennis, e forse, viste anche le osservazioni non prive di senso che giungono dal Regno Unito, non è nemmeno consigliabile cercarne, per evitare che possano scaturire nuove chiacchiere o post non edificanti sul trito e ritrito argomento del rapporto di forza tra sessi.
Il Kyrgios sedicente nervoso ci ricorda gli innumerevoli tentativi di lanciare, infarcendole di improbabili contenuti, le altisonanti sfide del calcio d’agosto tra squadre blasonate e desiderose di concretizzare il sopraddetto blasone. Come diceva Rino Tommasi, “alle esibizioni preferisco gli incontri di qualificazione di un qualsiasi torneo”; le parole non erano forse esattamente queste, ma il senso sì. Se domenica seguiremo le evoluzioni dei due protagonisti, che sul campo sanno divertire ed essere divertenti come pochi, sarà forse il caso di non attendersi particolari messaggi, né significati tecnici o escatologici. “Puro divertimento”, dice Garbine, e in fondo non è poco.

