Rassegna stampa – Alcaraz divorzia da coach Ferrero dopo sette anni
Lo strappo di Alcaraz Via il coach Ferrero (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Terremoto in paradiso. Carlos Alcaraz, il numero 1 al mondo, ha licenziato il suo mentore-coach Juan Carlos Ferrero dopo sette anni di tante gioie e pochissimi dolori. Di un possibile divorzio tra i due si era parlato in primavera, dopo che lo spagnolo era entrato in crisi prendendosi un periodo di stacco dal tennis per poi tornare per la stagione sul rosso ritemprato e ancora con Ferrero. Negli ultimi tempi, però, nulla faceva pensare a una rottura fino alla comunicazione di ieri, via social, del tecnico che ha costruito la macchina Alcaraz portandola a vincere sei titoli dello Slam e a raggiungere il numero uno al mondo. Strappo Una decisione univoca, quella di separarsi. Almeno da quanto si può leggere tra le righe del messaggio del tecnico, ex numero 1 e campione del Roland Garros nel 2003 che si lascia sfuggire un «Avrei voluto restare» sul finale.
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La frattura sarebbe stata anche con il management, troppo disinvolto nella gestione del ragazzo, portato qua e là a esibirsi proprio nel momento in cui gli sarebbe servito fermarsi e riposare. Altre voci parlano di questioni riguardanti il rinnovo del contratto dell`allenatore che avrebbero portato a una lite. Futuro E poi c`è la nascente accademia Alcaraz a Murcia, dove Carlos si allenava sempre più spesso preferendo i suoi campi a quelli di Equelite, la struttura di Ferrero a Villena dove alla presenza di Sinner, due anni fa, era stata inaugurata la pista Alcaraz, un campo a lui dedicato.
Tanti fattori che alla fine hanno rotto il giocattolo. Curioso che il divorzio si consumi immediatamente dopo la proclamazione del duo Ferrero-Lopez come allenatori dell`anno dall`Atp: «Io sono più severo – raccontava Juanki in occasione del riconoscimento pochi giorni fa – mentre Samuel è un po` più giocoso: il nostro obiettivo è che Carlos lavori sempre al 100%, facendo emergere tutto il suo talento».
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Saluti Un tono malinconico quello del tecnico che ha sottolineato quanto gli sarebbe piaciuto continuare: «Oggi si chiude un capitolo molto importante della mia vita. Siamo stati una squadra incredibile nonostante le difficoltà, e sono certo che continuerete a raggiungere grandi successi. Avrei voluto poter continuare…». Poco dopo è toccato ad Alcaraz rispondere, sempre attraverso il profilo Instagram: «Grazie per aver trasformato i sogni di un bambino in realtà. Abbiamo iniziato questo cammino quando ero appena un ragazzo e, per tutto questo tempo, mi hai accompagnato in un viaggio incredibile, dentro e fuori dal campo. Mi resta la serenità di sapere che abbiamo messo tutto a disposizione l`uno dell`altro»
Alcaraz rischia cambiando coach ma sa quello che fa (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
La separazione tra Carlos Alcaraz e il suo allenatore Juan Carlos Ferrero giunge inattesa… ma fino a un certo punto. Certo, la tempistica — in un momento un po` paludoso in cui non ci sono tornei — ha fatto effetto. Strano che ci sia stato il divorzio a metà della preparazione invernale, invece di iniziarla già con un nuovo coach. Una crisi del settimo anno, visto che è da tanto che lavoravano assieme? Non credo sia solo quello. Parliamo di un sodalizio che sembrava solido, però in alcuni casi, con dichiarazioni un po` spinte, l`allenatore aveva chiesto maggior attenzione, più impegno, orari diversi, meno distrazioni…
Alcaraz ha 22 anni, però dietro ha manager, padre, madre, fidanzata, e ognuno tira la giacca da una parte. I risultati raggiunti da Carlos con Ferrero sono stati eccellenti, ma a volte il giocatore può sentire la necessità di cambiare qualcosa: un nuovo esercizio che aggiunga frizzantezza, per esempio, a schemi che possono diventare ripetitivi, noiosi.
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Se prendono una decisione di questo tipo, non è mai avventata. Al contrario, è sempre ponderata. Per superarsi, hanno bisogno di limare i particolari al centesimo, neppure al secondo, perché la differenza è pochissima. Evidentemente, Alcaraz ha pensato che ci fosse bisogno di una sterzata. Anche Federer aveva cambiato allenatore a volte, Djokovic non so quante volte lo ha fatto… Un paragone con ciò che fece Sinner con Piatti? No, decisamente no: in quel momento Jannik non era certo numero 1 al mondo…
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Senza dimenticare le ultime notizie arrivate dalla Spagna: la rottura potrebbe essere arrivata per motivi economici, visto che era in corso la trattativa per il rinnovo del contratto di Ferrero. Che infatti ha fatto sapere che avrebbe voluto continuare…
L`ex coach: «Difficile dirsi addio. Avrei voluto continuare» (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
“E’ molto difficile per me scrivere questo post… Dopo
più di sette anni insieme, io e Juanki abbiamo deciso di concludere il nostro rapporto come giocatore e allenatore”. Inizia così il lungo messaggio con cui Carlos Alcaraz annuncia ufficialmente l`addio a coach Juan Carlos Ferrero. Una separazione inattesa, soprattutto a pochi giorni dall`inizio della nuova stagione, ma in qualche modo comprensibile. Giunge così al termine un viaggio iniziato nel 2018, quando un Carlos poco più che quattordicenne muoveva i primi passi potendo già vantare un allenatore ex numero 1 del mondo. Proprio in vetta si chiude questa avventura, dopo un`altra stagione da due titoli Slam. Qualche divergenza d`opinione c`è stata nel corso dell`anno, ma le dinamiche del rapporto lasciavano pensare che ogni crepa potesse essere ricomposta.
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E se è vero che il numero 1 del mondo parla al plurale, lasciando intendere una decisione condivisa, nel messaggio di Ferrero affiora una sfumatura diversa, che sembra ricondurre la scelta finale al murciano: «È un giorno difficile, dirsi addio non è mai facile. Porto con me risate, sfide superate, conversazioni, supporto nei momenti difficili e la soddisfazione di aver fatto parte di qualcosa di veramente unico. Avrei voluto continuare, ma sono convinto che i bei ricordi e le brave persone trovino sempre il modo di incrociarsi di nuovo. Grazie di cuore».
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Dalla Spagna sono praticamente certi che resterà Samuel Lopez, che insieme a Ferrero quest`anno ha vinto il premio di miglior coach. Una linea di continuità garantita almeno per il primo Major del 2026, poi si capirà se a Lopez verrà affiancata una nuova figura. Intanto Carlos, dopo aver giocato in esibizione a Miami, prosegue la preparazione nella sua Murcia, dove si sta allenando con Flavio Cobolli.
Strappo Alcaraz, licenziato Ferrero “Per battere Sinner devo cambiare” (Massimo Calandri, La Repubblica)
“Io sono più severo, Samuel più giocoso: il nostro obiettivo è che Carlos lavori sempre al 100%, facendo emergere tutto il talento. Non si deve accontentare, mai”. Solo pochi giorni fa, Juan Carlos Ferrero ha ricevuto il premio come migliore allenatore di tennis dell`anno insieme all`amico e assistente Samuel Lopez. Il numero 1 dei tecnici per il numero 1 dei tennisti: Carlos Alcaraz. “Juanki” e “Carlitos”: 6 Slam e 24 titoli in bacheca, la favola di un quindicenne e del maestro che ha ne trasformato in realtà i sogni. Il diamante grezzo e l`orafo che l`ha fatto brillare in tutto il suo splendore.
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Il severo “papà” sportivo ha sempre tollerato a fatica quelle serate del campione in discoteca, a festeggiare con gli amici i successi sul campo: l`Amber Room nella Grande Mela, l`Ushuaia Beach Club a Ibiza, il post-Wimbledon nei locali notturni di Cadice. Nessuna polemica: il divorzio è stato firmato con sorrisi e ringraziamenti da entrambi. Ma Juanki c`è rimasto male: «Mi sarebbe piaciuto proseguire insieme». Ad allenare Carlitos, almeno per il momento, ci penserà solo Lopez, 55 anni, aggiuntosi allo staff alla fine del 2024.
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Ecco. Meno stress, più risate. Alcaraz ha salutato Juanki sui social: «Mi hai fatto crescere come atleta e come persona». Ferrero ha abbozzato: «Si chiude una tappa molto importante della mia vita: con nostalgia, orgoglio e la speranza per quello che verrà». Troverà altre pietre preziose da far brillare. Difficilmente, però, un diamante come Carlos.

