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WTA 2025: dieci partite da ricordare, dal miracolo Krejcikova all’impresa di Keys

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Tradizionale esercizio di fine stagione: ripercorrere i tornei disputati nel 2025 alla ricerca delle parte più meritevoli di essere ricordate. In questa introduzione faccio copia-incolla con quanto già scritto in passato, visto che mantengo le stesse regole: seleziono match che ho seguito in prima persona, integralmente o quasi (soprattutto nei primi turni dei tornei non è sempre possibile), e quindi non ho alcuna pretesa di considerare le scelte presentate come assolute o indiscutibili.

Probabilmente nella selezione mancano partite altrettanto meritevoli di entrare fra le dieci, ma il numero è limitato, e l’esclusione inevitabile. Cito qualcuno dei match che non troverete: la vittoria di Swiatek su Rybakina al Roland Garros e, sempre a Parigi, il successo di Sabalenka su Swiatek. A Wimbledon l’ottavo di finale vinto da Sabalenka su Mertens e la semifinale vinta da Anisimova su Sabalenka. Fuori dagli Slam citerei le imprese di Ostapenko a Stoccarda, di Eala a Miami, di Paolini a Roma e di Mboko a Montreal.

Ma anche la finale tra Joint ed Eala ad Eastbourne o il match vinto da Mertens su Alexandrova dopo aver salvato 11 match point a ‘s-Hertogenbosch. Tutte partite che non rientrano tra le dieci “elette”. Insomma, c’è parecchio spazio per essere in disaccordo. Sicuramente ogni lettore avrà una personale classifica, e non è affatto detto che non sia migliore della mia. Premesso tutto ciò, cominciamo con la lista.

10. Roland Garros R16: Boisson b. [3] Pegula 3-6 6-4 6-4

Quest’anno negli Slam non abbiamo vissuto l’avvento di nuove giocatrici, quanto meno in termini di vittorie o di presenze in finale; la novità più eclatante è stata in realtà un ritorno, quello di Amanda Anisimova (finalista a Wimbledon e US Open). Ma una giocatrice, almeno a livello di semifinale, è davvero uscita “dal nulla”: mi riferisco a Lois Boisson al Roland Garros. Per questo ho pensato fosse giusto darle uno spazio nella selezione.

Ventidue anni, entrata in tabellone grazie a una wild card, la allora numero 361 del ranking sconfigge avversarie molto più quotate, prima di fermarsi a un passo dalla finale contro la futura vincitrice del titolo Coco Gauff. Ma lungo il suo percorso Boisson ha mietuto vittime illustri come Mertens (testa di serie numero 24), Andreeva (tds 6) e Pegula (tds 3). Buon servizio, dritto potente, rovescio ancora da registrare, ma compensato dalla eccellente copertura del campo; Boisson grazie anche all’elettricità che le trasmette il pubblico di casa, compie davvero una impresa dopo l’altra. Nel match vinto contro Pegula questo il saldo vincenti/errori non forzati: Pegula: +3 (43/40), Boisson zero (30/30)

9. Berlino QF: [1] Sabalenka b. Rybakina 7-6(6) 3-6 7-6(6)

Elena Rybakina ha chiuso l’anno con l’acuto del successo alle WTA Finals. Mi chiedo se il titolo di “maestra” sia stato sufficiente per ripagarla delle non poche amarezze vissute durante la stagione, visto che ci sono stati diversi match nei quali si è trovata in vantaggio senza riuscire a chiudere la partita a proprio favore. E’ accaduto nella semifinale di Dubai contro Andreeva (da 3-1 a 3-6 nel terzo set), negli ottavi del Roland Garros contro Swiatek (sconfitta al terzo set dopo avere condotto per 6-0 2-0), nella semifinale di Washington contro Fernandez (ha servito per il match nel secondo set), nella semifinale di Montreal contro Mboko (anche in questo caso ha servito per il match e non ha sfruttato un match point).

Insomma un 2025 pieno di rimpianti, in cui forse questo di Berlino contro Sabalenka è il più profondo di tutti. Nel tiebreak del terzo set Elena si porta in vantaggio per 6 punti a 2. Ricordo che si sta giocando sull’erba e Rybakina ha uno dei migliori servizi, se non il migliore, del circuito e nel corso del match ha messo a segno 14 ace. Eppure non solo mancherà i quattro match point consecutivi, ma finirà per perdere sei punti di fila. E così Sabalenka vince il tiebreak decisivo per 8 punti a 6 e di conseguenza la partita.
“Ciliegina” sulla torta, tutte le statistiche del match sono a favore di Rybakina. Saldo tra vincenti ed errori non forzati: Sabalenka -4 (31/35), Rybakina addirittura +20 (49/29). Punti totali conquistati: Sabalenka 114, Rybakina 121. Ma, si sa, a tennis conta vincere i punti importanti.

8. WTA Finals RR: [4] Anisimova b. [2] Swiatek 6-7(3) 6-4 6-2

Ufficialmente questo match delle WTA Finals risulta un confronto da Round Robin, ma in realtà, per come si è sviluppato il torneo nei giorni precedenti, la partita è a tutti gli effetti uno spareggio: chi vince va avanti, chi perde è fuori, come in un normale torneo di tennis. Anzi, in fondo si tratta di un doppio spareggio, visto che nel 2025 Anisimova e Swiatek si sono già incontrate altre due volte: la prima nella finale di Wimbledon con successo di Iga (6-0 6-0), la seconda nei quarti di finale dello US Open, con successo di Amanda (6-4 6-3). E così questo match appare come il confronto definitivo che stabilirà la supremazia di stagione oltre che l’accesso alle semifinali del Masters.

L’andamento del punteggio della partita è semplice da sintetizzare: zero break nel primo set vinto al tiebreak da Swiatek, un solo break nel decimo e ultimo game del secondo set vinto da Anisimova, due break nel terzo set, sempre a favore di Anisimova. Quindi, a conti fatti, Amanda vince il match senza mai perdere il servizio e in questo modo accede alle semifinali di Riyadh. Saldo vincenti/errori non forzati: Swiatek -3 (29/32) Anisimova +11 (43/32). Anisimova ha saputo trovare più vincenti senza alzare troppo il numero dei gratuiti; insieme al miglior rendimento sulla seconda di servizio (57% di punti vinti contro il 47%), questo ha fatto la differenza.

7. Indian Wells F: [9] Andreeva b. [1] Sabalenka 2-6 6-4 6-3

Stagione dai due volti quella della teenager Mirra Andreeva: ottima prima parte, ma seconda parte con problemi crescenti e la sensazione che forse per la sua età abbia giocato fin troppo. Indian Wells si disputa in marzo, nel punto più alto della sua parabola di forma, tanto che in questo torneo è in grado di affrontare alla pari, e battere, la numero 1 del mondo Sabalenka.

Probabilmente l’aspetto più interessante del match è questo: nel confronto tra i differenti stili di tennis delle protagoniste, alla fine prevale quello di Andreeva; e così, ancora prima che sul piano del punteggio, è lo sviluppo tecnico-tattico a spostarsi dalla parte di Mirra: la partita, infatti si rivelerà un match giocato a tutto campo, ricco di variazioni non solo in termini di geometrie ma anche di ritmo. Come, appunto, è nella natura di Andreeva quando è davvero ispirata. E così gli spettatori assistono a una partita straordinariamente ricca sul piano delle soluzioni, come raramente accade nel tennis contemporaneo.

Accettando di sviluppare il match in questo modo Sabalenka dimostra di essere ormai una giocatrice completa sul piano tecnico, ma con un punto debole ancora da risolvere su quello mentale mentale: il cronico problema di mantenere la calma nelle finali. In più ha di fronte un’avversaria che è scesa in campo da sfavorita e con meno da perdere. Dopo aver perso il secondo set, Aryna si innervosisce e il suo rendimento cala: nel terzo set crescono i suoi errori gratuiti e la partita si indirizza definitivamente verso Andreeva. Saldo vincenti/errori non forzati: Andreeva +4 (32/28), Sabalenka -11 (25/36), ma la differenza sta soprattutto nei numeri del terzo set, chiuso da Aryna con un -10 (7/17).

6. Dubai SF: Tauson b. [14] Muchova 6-4 6-7(4) 6-3

Ecco cosa succede quando si incontrano due tenniste in giornata di grazia. Non solo: due tenniste che amano andare alla ricerca del vincente, anche se in modi differenti. Da una parte Clara Tauson, giocatrice dalla grande potenza sui colpi al rimbalzo, ma anche, specie in questa occasione, molto efficace al servizio (in particolare sulle palle break). Dall’altra Karolina Muchova: tanti punti spettacolari, prodezze sul singolo colpo, ma con un deficit nel killer instinct; significa che spesso alla fine raccoglie meno di quanto potrebbe, anche contro avversarie in teoria più giovani e meno esperte. Perché Tauson gioca ad alti livelli già da alcune stagioni, ma in realtà ha soltanto 22 anni. Nella semifinale di Dubai la concretezza è dalla parte danese. Detto altrimenti, attraverso i numeri: Tauson 57% di conversione sulle palle break, Muchova solo 22%.

Per illustrare la superiore qualità della partita ci aiuta il saldo tra vincenti ed errori non forzati da parte di entrambe: Tauson +10 (47/37), Muchova addirittura +19 (49/30). Sintetizzando il tutto con una battuta; Tauson vince il match (e per la prima volta in carriera raggiunge la finale di un WTA 1000) Muchova si accontenta dello “Shot of the Week”; lo merita grazie al pallonetto vincente eseguito in tweener (min. 3’45” del video qui sotto). Incidentalmente: questo stesso colpo è stato premiato a fine anno dal voto degli appassionati sul sito WTA come Shot of the Year.

a pagina 2: Le partite dalla 5 alla 1

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