Jenson Brooksby celebra la neurodiversità ricevendo il premio LLAP della Nimoy-Knight Foundation
Jenson Brooksby ha ricevuto il Live Long And Prosper (LLAP) Tribute dalla Nimoy-Knight Foundation, un riconoscimento dedicato a chi contribuisce a creare consapevolezza e a rimuovere i pregiudizi legati all’autismo. “Sono profondamente onorato e entusiasta di condividere che ho ricevuto il Tributo Live Long And Prosper (LLAP) dalla Nimoy-Knight Foundation, un riconoscimento per le persone che contribuiscono a creare consapevolezza e a rimuovere lo stigma legato all’autismo”, ha sottolineato Brooksby attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Instagram.
Il tennista americano ha anche spiegato cosa significhi per lui ricevere tale premio: “Accettando questo premio, mi unisco a un illustre gruppo di precedenti destinatari, tra cui la grande Billie Jean King, Whoopi Goldberg, Neil deGrasse Tyson, Bill Nye e LeVar Burton. La Nimoy-Knight Foundation è stata istituita per onorare l’eredità di Leonard Nimoy, il cui ruolo di Spock in Star Trek è diventato un simbolo duraturo di empatia, inclusione e rispetto per le differenze. Ricevere un premio connesso a quella eredità è personale e significativo”.
Parlando della propria esperienza, Brooksby ha evidenziato: “La difesa dei diritti delle persone con autismo riguarda più della semplice consapevolezza: riguarda la comprensione, l’inclusione, il rispetto e la creazione di spazi in cui le differenze non siano solo accettate, ma valorizzate. Mi è stato diagnosticato un autismo severo in età infantile e sono stato non verbale fino ai 4 anni. I miei genitori non hanno mai mollato e ho seguito per anni 40 ore settimanali di terapia ABA. Questo riconoscimento conferma l’importanza di continuare queste conversazioni e di sfidare le idee sbagliate con compassione e determinazione”.
Concludendo, Jenson ha ribadito il suo impegno per la neurodiversità: “Sono grato alla Nimoy-Knight Foundation per questo onore, e resto impegnato nella costruzione di un mondo in cui la neurodiversità non sia vista come qualcosa da “riparare”, ma come qualcosa da valorizzare”.

