E’ Sinner il più amato dai tifosi (Crivelli, Ercoli, Strocchi). Sonego: “La Top20 è la mia missione” (Bertellino). Sara raddoppia: “Anni da brividi” (Rabotti).
Sinner il più amato. “Mi date energia” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Un mondo d’amore. C’è soltanto Sinner nel cuore dei milioni di appassionati che seguono il tennis da ogni angolo del pianeta. Per il terzo anno consecutivo, infatti, Jannik si è aggiudicato il premio «Fans’ Favourite» in singolare, quello assegnato dall’Atp attraverso un referendum online al giocatore preferito dai tifosi (nel doppio, i più votati erano stati Bolelli e Vavassori, in un tripudio tricolore). Si tratta ovviamente di un riconoscimento simbolico, ma di grande impatto umano ed emotivo, soprattutto nella stagione in cui la Volpe Rossa ha dovuto rimanere fermo tre mesi per la sospensione legata al caso Clostebol: significa che la sua personalità, i suoi comportamenti in campo, il suo enorme rispetto per lo sport e per gli avversari hanno sedimentato un sentimento talmente solido da oscurare anche le sterili e insensate polemiche dell’ultimo anno e mezzo. I ringraziamenti Dal 2000, anno della creazione del premio, il titano di Sesto Pusteria è il solo con Federer ad averlo ottenuto per almeno tre volte (Roger lo ha letteralmente dominato, risultando vincitore senza soluzione di continuità tra il 2003 e il 2021): nell’albo d’oro ci sono anche Kuerten (2000), Safin(2001 e 2002),nonché Rafa Nadal nel 2022. Jannik, che era già stato nominato Miglior esordiente nel 2019 e Giocatore più migliorato nel 2023, oltre al trofeo di n.1 di fine stagione nel 2024, ha affidato le sue emozioni a un video postato sul sito dell’Atp: «Grazie mille per aver votato per me. Vincere ancora una volta il premio Fans’Favourite significa tutto ed è soprattutto grazie a voi. È stato un anno molto intenso, ma mi date tanta energia e amore, soprattutto quando scendo in campo e gioco davanti a voi. È la sensazione più bella per noi tennisti, quindi grazie di cuore. Mi preparerò al meglio per essere pronto per il prossimo anno e ci vediamo tutti molto, molto presto». Cioè il 10 gennaio, quando Sinner ritroverà il campo dopo la preparazione invernale tra Dubai e Montecarlo affrontando in un’esibizione a Seul l’arcirivale Alcaraz. Poi, dopo un’altra esibizione contro Auger-Aliassime il 16, questa volta a Melbourne sulla Rod Laver Arena teatro dei due trionfi consecutivi agli Australian Open, dal 18 inizierà la difesa del titolo dello Slam degli antipodi e l’inseguimento al n.1 del mondo da sottrarre allo spagnolo, un’impresa per la quale i bookmaker mettono in lavagna una quota bassissima, solo 1.35. […] Anche se il sogno neppur troppo nascosto, dopo aver giocato tutte le finali Major nel 2025, è di provare a entrare nella leggenda dalla porta principale, realizzando il Grande Slam. Con la forza dell’amore.
E’ Sinner il più amato dai tifosi (Lorenzo Ercoli, Il Corriere dello Sport)
Il mondo del tennis ama l’Italia, il mondo del tennis ama Sinner. Pochi giorni dopo il secondo trionfo di Andrea Vavassori e Simone Bolelli come coppia preferita dai tifosi, il voto degli appassionati ha premiato Jannik come giocatore più amato dai fan per il terzo anno consecutivo. Quale sarà il segreto? […] L’aplomb dell’altoatesino è ormai un marchio di fabbrica, apprezzato in Italia e ben oltre i confini nazionali. La rivalità corretta e rispettosa con Carlos Alcaraz ha segnato il tennis degli ultimi due anni, accompagnando e accelerando il passaggio dai Big Thre a un nuovo duopolio. Ed è così che, in ogni angolo del mondo, i tifosi si dividono sempre più tra l’italiano e lo spagnolo. Eppure, per il terzo anno consecutivo, la votazione popolare incorona Sinner. Un avvio promettente che lo proietta verso un record ancora ben lontano, quello di Roger Federer; capace di vincere questo premio 19 volte di fila tra il 2003 e il 2021. Dopo il ritiro dell’elvetico, nel 2022 toccò a Nadal, prima dell’inizio del “regno” di Jannik a partire dal 2023. «Grazie mille per avermi votato — le parole di Sinner ai suoi tifosi—. Vincere questo premio ancora una volta significa tantissimo ed è soprattutto merito vostro. E stato un anno molto intenso, ma quando gioco davanti a voi riuscite sempre a trasmettermi energia e affetto. Per noi tennisti è la sensazione più bella che esista, quindi grazie di cuore. Mi preparerò nel miglior modo possibile per farmi trovare pronto il prossimo anno, ci vediamo presto». Da gennaio a inizio settembre in vetta al ranking, nonostante tre mesi ai box per la sospensione, e poi di nuovo numero 1 per una settimana alla vigilia delle ATP Finals. I trionfi all’Australian Open e a Wimbledon, il culmine del finale di stagione con il tris Vienna-Parigi-Torino. E poi ancora finalista in tutti e quattro gli Slam. Jannik è stato ancora una volta protagonista assoluto. Ma il rispetto del pubblico non nasce solo dalle vittorie: pesa il modo in cui ha superato le difficoltà, su tutte il rientro dopo i tre mesi fermo. Senza dimenticare lo storico trionfo ai Championships poche settimane dopo i tre match point falliti al Roland Garros, nonché la serenità con cui ha affrontato le critiche per la rinuncia alla Coppa Davis. Sinner ha davvero tutto per conquistare i cuori degli appassionati: in Italia è già andato oltre lo sport, ma sembra destinato a fare molto di più.
Jannik, il più amato nel mondo (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
II giocatore più amato dai tifosi nel mondo per il terzo anno consecutivo è Jannik Sinner. L’azzurro si è aggiudicato ancora una volta il premio Fans’ Favourite degli Atp Awards: da quando il riconoscimento è stato istituito, nel 2000, solo Roger Federer è riuscito a vincerlo almeno per tre volte. «Grazie mille per aver votato per me — le parole di Jannik in un video-messaggio – Vincere ancora una volta il premio Fans’ Favourite significa tantissimo per me, soprattutto grazie a voi. E stato un anno molto intenso, ma mi trasmettete un’enorme energia e tanto affetto, soprattutto quando scendo in campo e gioco davanti a voi. E la sensazione più bella per noi tennisti, quindi grazie di cuore. Mi preparerò nel miglior modo possibile per essere pronto per il prossimo anno e ci vediamo tutti molto, molto presto». E un menu differenziato la preparazione dell’altoatesino in vista dei primi appuntamenti del 2026. Al caldo di Dubai, per cercare di abituare il fisico alle condizioni estreme che troverà poi in Australia, il trionfatore delle ultime due Atp Finals non si sta dedicando infatti solo al tennis. Sono intense le sessioni di allenamento fisico e tecnico, spesso a torso nudo e con l’immancabile cappellino, sotto gli attenti occhi e le continue indicazioni dei coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill e del preparatore atletico Umberto Ferrara, come documentano alcuni video sui social. Nella ricerca della condizione che gli ha consentito di conquistare un poker di titoli tra ottobre e novembre (Atp500 di Pechino e Vienna poi il 1000 di Parigi prima del trionfo a Torino), oltre a giovani colleghi come il francese Luca Van Aasche l’azzurro ha anche sparring partner d’eccezione, come Simona Halep, ex n.1 del inondo, in passato allenata proprio da Cahill. La permanenza negli Emirati del quattro volte campione Slam vede comunque anche momenti di spensieratezza, magari sempre all’insegna dello sport e delle palline, come nel caso del golf, che Sinner e il suo team scelgono sovente per rilassarsi. Oppure del pallone, vista la partitella a calcio su una spiaggia al tramonto che il 24enne di Sesto Pusteria si è concesso insieme all’intera squadra. In questo caso è stato Vagnozzi a pubblicare una storia lnstagram, “taggando” per scherzo pure `Gigio’ Donnarumma, portiere e capitano della Nazionale, per sottolineare i suoi interventi ‘miracolosi’ in porta, Del resto il calcio è una delle passioni di Jannik (grande tifoso del Milan) oltre ai motori. Lo scorso weekend, quando è stato ospite d’onore del Gp di Abu Dhabi, ultimo round del Mondiale di Formula 1 (di cui Sinner è ambasciatore), l’altoatesino ha potuto girare sulla pista di Yas Marina grazie a Kimi Antonelli, che ha mantenuto la promessa fatta a suo tempo: il 19enne pilota italiano ha fatto salire Jannik a bordo di una Mercedes AMG GT facendogli vivere l’emozione di un giro veloce, immortalato dalle riprese della telecamera all’interno della vettura. Il video mostra un Sinner un po’ irrigidito ma al tempo stesso incuriosito, con tantissime domande: dalla velocità dell’ingresso in curva (“Mamma mia”, il commento) al numero di battiti cardiaci che un pilota può raggiungere, dal punto di frenata alla velocità massima raggiunta dalle monoposto fino al tempo necessario per abituarsi a guidare una F1 o per imparare un circuito.[…] Intanto anche il grande rivale Alcaraz, dopo le due esibizioni negli States, è pronto a tuffarsi sulla pre-season per il 2026, non nascondendo l’ambizione di fare centro a Melbourne, unico Major che ancora gli manca. «Il mio obiettivo chiaro per il 2026 è vincere gli Australian Open — ha dichiarato il nr. 1 del mondo alla premiazione come miglior atleta della Regione Murcia – La cosa bella e brutta è che è il primo torneo dell’anno. Voglio essere pronto a competere ad alto livello. Fin qui è mancata quella spinta finale per avanzare, ma credo e spero che quest’anno sarà diverso».
Sonego: “La Top20 è la mia missione” (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Una settimana di allenamento intensa e produttiva quella che sta vivendo Lorenzo Sonego, numero 39 Atp, sui campi della “Rafa Nadal Academy” di Maiorca. Il torinese è seguito da Vincenzo Santopadre, nuovo coach con il quale la conoscenza è ormai di lunga data e che faceva già parte del suo staff lo scorso anno, in terra iberica si respira un’atmosfera particolare: «E già la terza volta che svolgo parte della preparazione in questa Accademia. La prima alcune stagioni fa, poi nel 2024. Rimarrò fino a domenica poi tornerò a Torino la prossima settimana, quindi partirò per i primi tornei dei 2026. Alla “Rafa Nadal Academy” i giocatori con i quali allenarsi non mancano e ci si può in questo senso sbizzarrire. Mi sono allenato e mi allenerò nelle prossime giornate con il tedesco Struff, il polacco Majchrzak, il giovane giordano Shelbayh, la racchetta di casa e altro emergente di ottimo livello Martin Landaluce. Tennisti che hanno diverse caratteristiche tecniche e questo rappresenta un valore aggiunto in questa fase così importante guardando al 2026». Quali sono i ritmi di questi giorni e quali gli aspetti che state curando maggiormente? «In genere sono due le sedute quotidiane, suddivise tra parte tecnica e preparazione atletica. Non c’è molto tempo perché la scorsa è stata una lunga stagione, come peraltro ormai tutte e bisogna ottimizzare. Stiamo mettendo nel fisico, nel braccio e nella mente, le cose necessarie per essere protagonisti nel 2026. Il lavoro è improntato sulla risposta, sul servizio, sugli appoggi e sui giusti carichi per incrementare la forza». […]. Un sodalizio, quello con Vincenzo Santopadre, che nasce da lontano. Come si è sviluppato? «Ci conosciamo e apprezziamo da molto tempo e l’ho sempre considerato il coach ideale per potermi ancora migliorare ed è quello che stiamo cercando di fare. Sento di dover mettere ancora molti dettagli nel mio bagaglio tecnico ed è questa una nuova e motivante sfida, direi per entrambi e per l’intero staff. Vincenzo è molto bravo e altrettanto empatico. Sa toccare le corde giuste e nel modo giusto, tradotto sa come parlarmi per cercare di estrarre il meglio dalla mia persona, sia sotto l’aspetto umano che tecnico». Obiettivi dunque alti, i tuoi e i vostri per il 2026? «Salire in top 20 migliorando l’ormai datato best ranking di numero 21. Sento di potermi ancora togliere delle soddisfazioni e il lavoro che stiamo facendo e proseguiremo va proprio in questa direzione, Sento di dover accumulare ancora carburante per il 2026», La concorrenza aumenta e nuovi giocatori si affacciano alla grande ribalta. Come si riesce a mantenere comunque il livello? «Il tennis è altamente competitivo e non bisogna mai perdere le motivazioni usando anche l’esperienza accumulata negli anni che può fare la differenza soprattutto nei confronti dei giovani emergenti. Poi bisogna avere la forza e la voglia di rimettersi costantemente in gioco, anche dopo un grande torneo o una grande performance. La sfida anche con la propria persona non deve mai venire meno». A gennaio c’è subito un quarto di finale pesante da difendere, quello agli Australian Open che rappresenta anche il suo miglior risultato a livello Slam in carriera. Un motivo in più per scattare bene dai blocchi? «Certo, gli Slam sono l’obiettivo di ogni giocatore professionista. Quello di Melbourne apre la serie e dopo aver fatto bene è naturale che punterò a ripetermi. Sarà fondamentale pensare a un match per volta, senza scendere in campo con l’ansia dei punti che scadono. E sempre una brutta compagna di viaggio e bisogna gestirla nel modo giusto. La speranza è anche quella di poter usufruire di un buon sorteggio per entrare nel torneo e nel clima di Melbourne con le giuste cadenze». In materia di tornei, in genere dove vorrebbe far meglio rispetto al 2025? «Senza dubbio nella stagione sulla terra rossa, superficie che mi ha visto nascere e crescere, Lo scorso anno non mi ha dato molte soddisfazioni, cosa che invece spero di poter avere nel 2026. Per questo motivo giocherò dopo Melbourne i tornei in Sudamerica”.
Sara raddoppia: “Anni da brividi” (Doriano Rabotti, QS Sport)
Sara Errani, che cosa farà l’anno prossimo? «Continuo a giocare, sicuramente farò i doppi con Paolini e il misto con Vavassori. Non farò più il singolare, ormai l’ho abbandonato definitivamente». Che cosa la spinge ad andare avanti, a 38 anni e dopo aver vinto quasi tutto? «Beh mi diverto tantissimo a giocare sia con Jas che con Andrea, quindi direi che sia la passione per questo sport. A volte penso che potrei anche lasciare, ma se va così bene come si fa? Sono contenta così». Si aspettava questa seconda parte di carriera così ricca? «No, assolutamente. Ma ho trovato due compagni con cui mi sento molto bene, ho confidenza e fiducia. […]. E sono arrivati i risultati pazzeschi di questi ultimi due anni, mi sento in debito col tennis». Il suo 2024 con l’oro olimpico è stato incredibile. II 2025? «Pure. Aver vinto comunque a Parigi il doppio e il misto, aver vinto allo US Open il misto, poi Roma, Pechino, Doha, aver finito comunque numero tre in doppio è incredibile e sono felicissima. Ovvio che la medaglia olimpica era il sogno della mia vita, quindi resta la cosa più bella di tutte, però quest’anno è stato bellissimo». Lei l’aveva sempre detto, di tenere alle Olimpiadi. Non è cosa frequente tra i tennisti. «Una medaglia ai Giochi è sempre stata il mio sogno fin da piccola, ho sempre visto nelle Olimpiadi il massimo dello sport. Per cui quando mi chiedevano se preferivo una medaglia o uno Slam, io ho sempre dato più importanza alla medaglia. Ci avevo provato con Roby (Vinci, ndr), non ci siamo mai riuscite, per questo è stato incredibile raggiungerla quando meno me l’aspettavo, a fine carriera. Un’emozione indescrivibile». Con Jasmine sembrate due gemelle diverse, piccole in un mondo di stangone, entrambe indomabili e intelligenti. Ha trovato un’altra Sara? «Siamo simili per la statura, però il modo di giocare è un po’ diverso, anche rispetto a come giocavo io in singolo. Però è migliorata tantissimo anche in doppio, a rete, siamo riuscite a trovare il nostro equilibrio giocando. Conosciamo i nostri ruoli e cerchiamo di mettere le partite nella direzione che ci favorisce, anche se ovviamente ci sono condizioni di superfici e palle che ci aiutano, e altre meno». Questo in campo. Ma sembrate molto affiatate anche fuori. «Vero, siamo molto amiche, per me è importantissimo avere al fianco una figura alla quale poter dire tutto quello che mi passa per la testa. Anche con Andrea è così, siamo molto amici anche fuori dal campo, questo ci permette di sentirci liberi di chiedere aiuto anche quando giochiamo, di sfogarci quando ne abbiamo bisogno trovando rispetto dall’altra parte». Ma ci sarà qualcosa in cui non andate d’accordo. «lo e Jas fuori dal campo siamo molto diverse, ma è anche il suo bello, sennò ci annoieremmo. L’importante è che ci sia il rispetto. Essere differenti aiuta, lei mi ha dato tanta energia positiva, sa sdrammatizzare quando io magari sono molto tesa. Basta una cavolata detta nel momento giusto per stemperare la tensione e vedere certe situazioni in un modo un po’ diverso». Sara, diventerà l’allenatrice di Jasmine? «No, ora sono nel team, ma c’è Danilo Pizzorno che penso sia davvero il migliore in quello che fa, si occupa tantissimo dell’aspetto tecnico. lo le darò una mano sul piano tattico.[…] ». Visto il boom del tennis, non le viene mai il rimpianto di essere nata troppo presto? «Ma no, non è un pensiero che abbia mai fatto. Abbiamo avuto comunque un bel periodo anche anni fa con Pennetta, Schiavone e Vinci, i momenti cambiano e comunque farne parte anche ora è bello, con la Billie Jean King Cup e la Davis dei ragazzi. Sinner ha fatto tanto, ma è bello che dietro ci sia un grande movimento, sia maschile che femminile. Negli ultimi anni la federazione sta aiutando davvero tanto i giocatori, ha creato un metodo per far crescere tutto il movimento, prima eravamo un po’ più sparsi». Sara, quando si ferma come si passa il tempo? «Mi sto già allenando, purtroppo. Dopo il Master un paio di settimane mi sono riposata, ho giocato un po’ a padel. Ora sono già qui che fatico a Valencia, atletica, tennis e quasi tutti i giorni padel». È quello il suo futuro, il padel? «Mi piace molto, quest’anno sono riuscita a fare tre tornei e credo che a Melbourne rigiocherò il torneo dell’anno scorso. Credo che mi aiuti molto anche per giocare meglio a tennis, soprattutto nel doppio»

