Coppa Davis, Darcis: “Sfavoriti contro l’Italia, ma ci sono le sorprese: forse l’Austria?”
Euforia Belgio! Il bello della Coppa Davis, competizione che, al di là della formula, da sempre ribalta i pronostici. Francia arrivata con i favori dei pronostici ma scaraventata fuori dai belgi che già avevano avuto modo di eliminare l’Australia agli ottavi. Adesso attendono di conoscere chi tra Italia e Austria saranno sulla loro strada verso la finale, un obiettivo centrato nel 2015 e nel 2017. Decisiva la vittoria di Zizou Bergs su Arthur Rinderknech che ha chiuso i giochi, dopo il successo ottenuto dal suo compagno di squadra Raphael Collignon su Corentin Moutet.
D. Steve, niente male ottenere due vittorie consecutive contro nazioni vincitrici di Coppa Davis. Cosa hai detto ai tuoi ragazzi di fare?
Capitan Steve DARCIS: “Ci siamo preparati molto bene per affrontare questa sfida. Eravamo pronti per scendere in campo e si è visto. Hanno giocato due grandi partite e anche in panchina erano davvero concentrati. Ho detto loro semplicemente che non mi importava se avessimo vinto o perso, mi importava che avessero dato il massimo. Volevo essere orgoglioso di loro dopo le due gare e ora posso dire di esserlo”.
D. Capitano, vedi qualche punto di contatto tra questa squadra e quella che ha raggiunto le finali nel 2015 e nel 2017? Zizou, non sappiamo ancora se sarà l’Italia o l’Austria la prossima vostra avversaria. Hai giocato contro Cobolli, mai contro Misolic. C’è qualcosa che ti fa pensare alla vittoria che hai ottenuto contro di loro?
Capitan Steve Darcis: “Sono due squadre completamente diverse. Ora abbiamo un doppio davvero molto forte con degli specialisti e non è sempre stato così in passato. Ora abbiamo tre ragazzi molto giovani, più o meno dello stesso livello. Zizou è un po’ meglio in questo momento. Ma hanno molto potenziale, grande motivazione. Quando devo chiamarli per chiedere se vogliono giocare la Coppa Davis, c’è una sola risposta: “sì”. Penso che anche questo sia un grande cambiamento. Forse sono persino più uniti di quanto lo fossimo noi in passato: quando si vedono fuori dal campo durante gli allenamenti, c’è sempre un’atmosfera incredibile. È bello da vivere“.
ZIZOU BERGS: “Per quanto riguarda la mia domanda, sì, ho giocato contro Misolic. Mi piacerebbe affrontarlo su un campo indoor in cemento. Ho giocato contro Cobolli e fu una bella sfida contro di lui lì l’anno scorso a Bologna. Alla fine non cambia chi hai davanti, si tratta di prepararsi al meglio possibile. Cerchiamo di concentrarci soprattutto su di noi. Una volta che sappiamo chi sono i nostri avversari, ci prepareremo nel modo migliore possibile”.
D. Zizou, puoi dirci cosa hai provato nelle fasi finali quando Arthur stava tornando in partita e ha avuto dei set point? Come hai fatto a ritrovare così bene la concentrazione per il tiebreak?
ZIZOU BERGS: “E’ sempre un momento speciale quando puoi servire per il match. In Davis Cup è un po’ più intenso rispetto agli altri tornei, perché vuoi vincere ancora di più. Se non fai le cose giuste nei momenti giusti, loro sono avversari molto forti e sfruttano tutte le occasioni che hanno. Se succede, fa male in quel momento. Poi si tratta solo di cercare di resettare e restare solidi. Lui ha avuto più chance per portare a casa il set. Per fortuna sono rimasto concentrato e non le ha sfruttate. Nel tiebreak mi sento sempre abbastanza sicuro. Ogni volta che c’è un tiebreak, so che nella maggior parte dei casi riesco a fare in campo le cose giuste. Sono davvero contento di come ho superato quel momento, perché non è stato facile. Ma sono rimasto abbastanza calmo e ho cercato di concentrarmi su ciò che serviva, su ciò che dovevo fare per vincere”.
D. In Italia stiamo già pensando che, se battiamo l’Austria, dovremo giocare contro il Belgio. Pensi che i giocatori belgi giochino meglio quando giocano per la nazionale rispetto ai tornei individuali? La classifica molto spesso in Coppa Davis non conta molto, ma contro l’Italia ti considereresti davvero sfavorito o sarebbe un confronto alla pari?
Capitano Steve Darcis: “È una domanda lunga (sorride). Certo, saremo sfavoriti se si tratta dell’Italia. La classifica, non so se conta. Anche la Coppa Davis o l’ATP non contano, perché lui ha 26 anni, lui ne ha 40, lui sta crescendo. Forse la classifica non rispecchia esattamente il livello del tennis. Qui il bello è che hanno qualcuno in panchina e possono parlarci in continuazione. Forse è più facile. Possono concentrarsi su quello che devono fare. Ma non credo che giochino meglio in Coppa Davis. Penso solo che abbiamo un grande spirito di squadra, l’ho detto. Lottiamo l’uno per l’altro. Questo è forse un piccolo vantaggio. Una buona percentuale per giocare forse un po’ meglio. Per il resto, se è l’Italia, siamo ovviamente sfavoriti perché l’anno scorso ci avete battuto. Penso che abbiano anche un buon doppio. Vediamo chi vincerà. In Coppa Davis ci sono delle sorprese. Forse l’Austria sarà una di queste.”

