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ATP Finals, Sinner: “Non penso al Grande Slam. La Coppa Davis la seguirò da lontano”

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Jannik Sinner ha vinto le Nitto ATP Finals 2025 di Torino battendo in una finale davvero emozionante Carlos Alcaraz in 7-6(4) 7-5. L’altoatesino, che chiude la stagione a soli 550 punti dal rivale e per quel gap non riesce a finire al n° 1, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della consueta conferenza stampa. Ecco, dunque, le sue parole.

D: Puoi fare un confronto tra la scorsa stagione e questa?
Jannik Sinner
: Non voglio fare paragoni, sono state entrambe stagioni incredibili. Quattro finali Slam, arrivare qua e vincere. Moi sento di essere un giocatore migliore della passata stagione, è parte del processo. I risultati sono arrivati, ora abbiamo tanto tempo per adattarci e migliorare in vista della prossima stagione. Dalle poche sconfitte ho cercato di trarre le cose positive. Sono molto contento della stagione”.

D: Cosa pensi abbia fatto la differenza nei due set?
Jannik Sinner
:Ci conosciamo e sappiamo cosa dobbiamo fare l’uno contro l’altro. Avevamo una tattica chiara, nel secondo set eravamo più stanchi, ma i momenti chiave erano sempre lì, sono stati sul 2-1 nel secondo set ad esempio, dove il match poteva andare via veloce”.

D: Tu e Carlos vi definireste amici?
Jannik Sinner:
“I giocatori vanno a cena insieme perché lo fanno i team. Penso che tra di noi sia così, hai qualcuno con cui stai meglio. Spero che Carlos sia un grande amico, ma anche con Jack Draper, Reilly Opelka abbiamo una bella amicizia perché loro sono onesti. Con Carlos possiamo parlare di qualsiasi cosa, siamo amici fuori dal campo, ci rispettiamo in modo sano. I nostri team si conoscono”.

D: Stagione straordinaria, grandi vittorie. Dato che non ho grandi occasioni di rivederti, volevo chiederti se la parola Grande Slam esiste o meno? Cosa ti viene in mente se dovessi pensarci un attimo? Perché questo Grande Slam non è arrivato?
Jannik Sinner:
Si sbaglia a pensare a questo. Inizi l’anno che hai uno Slam per quelli come me che non giocano un torneo prima. Si va sempre dopo giorno. Pensare al Grande Slam è quando arriva al momento, ma arriva a fine stagione. A inizio stagione non puoi pensarci, si sbaglia l’approccio nel tennis. Il tennis è un gioco e ci dobbiamo divertire, ci metti sempre l’energia per migliorarti ma non bisogna perdere il senso del fatto che è solo un gioco. Andrò in Australia e vediamo come andrà, esattamente come farò nei tornei successivi. Non ho mai pensato a questo e non ci penserò“.

D: Le partite non si vincono con un punto solo, ma hai tirato una seconda sul set point a oltre 180 km/h. Tra la prima e la seconda uno cosa pensa?
Jannik Sinner:
Da giocatore lo apprendi un po’ di più. Già prima avevo giocato qualche seconda nel game e ho servito uguale perdendo il punto. Mi sono detto che dovevo fare qualcosa di diverso, avevo due o tre opzioni e mi sono detto che dovevo fare quella rischiosa ma comunque sicura. Se anche l’avessi sbagliata avrei comunque fatto il massimo. A volte serve coraggio, a volte fortuna, però te lo devi anche meritare. In quel momento ho detto vado e perdo questo punto piuttosto che farlo vincere a lui“.

D: Qual è stato il primo pensiero quando ti sei buttato a terra?
Jannik Sinner
:Ho pensato a tanto e a poco. C’era tanta tensione, era un punto importante perché se lo avessi perso saremmo potuti andare al tie-break. Forse c’era il sollievo per la fine della stagione, ho avuto una sensazione simile l’anno scorso, ma quest’anno è stata più forte per tante motivazioni”.

D: Perché ti sei messo a studiare lo spagnolo? Guarderai la Davis?
Jannik Sinner
: La Davis la seguirò da lontano, ho avuto tanto da fare in questa settimana che è stata impegnativa anche fuori dal campo. Spagnolo? Una lingua in più … Poi ho la fortuna di avere il fisio, Alejandro, e cerco di parlarlo con lui. Mi piacerebbe, non so se prenderò lezioni o meno, ma ci metterò più attenzione magari guardando qualche film in spagnolo”.

D: Pensi che il pubblico sia più rispettoso anche per il tuo comportamento in campo?
Jannik Sinner:
Non possiamo comparare il calcio e il tennis, sono due cose diverse. Sono italiano, si gioca in Italia, ma fa capire la rivalità che abbiamo io e Carlos. Ci rispettiamo e il pubblico lo percepisce. Secondo me è stata un’atmosfera in cui hanno aiutato me. Io avevo una carta in più che mi poteva aiutare nei momenti difficili”.

D: Vedere che il lavoro che hai fatto ha funzionato quanto ti rende orgoglioso?
Jannik Sinner
: “Mi rende orgoglioso perché sto facendo il lavoro giusto. Ci sono delle cose che devo migliorare e siamo allineati con Simone e Darren sui questo. Partita che abbiamo preparato per un bel po’, ma poteva andare anche in modo storto. Le condizioni del campo e tutto, a me piace giocare qui, mi sento bene. Speriamo di avere la fortuna di affrontarlo in altre situazioni diverse e vedremo come andrà lì. È stato un bel test con alti e bassi da parte di entrambi”.

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