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Coppa Davis, Sonego è pronto: “Anche senza Sinner siamo tra le squadre da battere. Alla mia stagione do 8”

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Fosse stato in campo, sarebbe stato profeta in patria. Ma Lorenzo Sonego è solo un semplice spettatore delle ATP Finals nella sua Torino, ma proprio le vicissitudine di uno dei due Maestri italiani presenti in gara gli hanno spalancato le porte della convocazione alla prossima Coppa Davis. Sliding doors che hanno coinvolto i due Lorenzo, così come il piemontese stava per compromettere la prima partecipazione di Musetti alle Finals battendolo all’esordio del Master 1000 a Parigi, analogamente il forfait del carrarino spinge capitan Volandri a richiamare uno dei componenti della squadra azzurra vittoriosa nel 2023.

Un ritorno speciale per Sonny che ha mostrato tutto il suo orgoglio nel vestire la maglia azzurra nell’intervista concessa a Libero, commentando anche il clima familiare attorno alla squadra: “La Davis è sempre un momento speciale, ci uniamo come squadra e giochiamo per l’Italia. L’atmosfera è unica, diversa da tutto il resto del circuito. Ci vogliamo tutti bene, c’è un bel rapporto tra tutti. Con Sinner ad esempio ridiamo spesso insieme, scherziamo tanto e ci confrontiamo spesso. In nazionale si crea sempre un bel clima, e anche se mancherà Jannik, saremo un gruppo forte e unito”.

Al di là della coesione del gruppo, Sonego è convinto che la pattuglia italiana abbia tutti i mezzi tecnici per essere una delle accreditata alla vittoria finale nelle Final Eight a Bologna nonostante le rinunce di Sinner e Musetti, rispettivamente numero uno e due di Italia: “Siamo tra le squadre da battere. Abbiamo vinto due volte negli ultimi anni, ma la Davis è imprevedibile. A fine stagione tutti sono stanchi, le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Conta molto come gestisci la pressione”.

Lorenzo ha ricevuto la chiamata in extremis da parte di Volandri grazie, e soprattutto, dal buon momento di forma da lui vissuto ultimamente sul cemento indoor, come testimoniato dal diretto interessato: “Mi sento bene, fresco. Forse più fresco adesso che a metà anno. Sto iniziando a vedere i frutti del lavoro, e l’indoor è una superficie che esalta il mio gioco. Mi piace molto”.

Sonego ha parlato anche della separazione con Fabio Colangelo indicando come la scelta sia dettata da una decisione personale e professionale dell’allenatore. Una collaborazione che ha portato quest’anno a un upgrade, soprattutto nei tornei del Grande Slam con il torinese che si dice ampiamente soddisfatto: “Ho raggiunto per la prima volta i quarti di finale in uno Slam, in
Australia, quindi è stata la mia miglior stagione in assoluto. A Wimbledon ho vissuto una delle partite più belle e intense della mia carriera con Nakashima. Anche le sconfitte, come quella con Shelton a Parigi o Schoolkate a New York, sono state esperienze importanti, piene di emozioni. Diciamo un bel voto, 8″
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