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ATP Parigi: La Defense Arena porta in dote un Campo Centrale più lento

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Lo aveva già anticipato Carlos Alcaraz qualche giorno fa. Adesso, dopo un paio di giorni di match, è comprovato. Il nuovo Campo Centrale del Master 1000 di Parigi sorto alla Defense Arena è decisamente più lento rispetto a quello di Bercy.

Atterrato nella capitale francese in anticipo rispetto ai rivali più accreditati perché non ha preso parte a nessuno dei due ATP 500 della settimana passata, il numero 1 del mondo aveva fatto notare come la superficie in questa edizione sia differente e assai meno rapida rispetto al 2024, esprimendo una certa soddisfazione.

Parigi un anno dopo: il CPI si abbassa di 11.5

Le rimostranze di alcuni giocatoriAlex De Minaur e, soprattutto, Alexander Zvereva Shanghai circa la lentezza dei campi e, dunque, l’omologazione di tutte le superfici avevano aperto una discussione su questo argomento.

In questo pezzo vi avevamo dato conto delle velocità dei Masters 1000 sul duro, con un’analisi delle variazioni nell’arco degli ultimi 10 anni. All’appello mancava solamente Parigi e la curiosità era molta, visto il trasloco e anche il fatto che fosse stato il torneo di questa categoria più rapido del 2024.

Il Centrale alla Defense Arena ha un CPI misurato del 35.1, ben 11.5 punti in meno rispetto a 365 giorni fa, quando si era registrato un picco del 46.6.
È utile ricordare che il CPI, ovvero il “Court Pace Index”, indice di velocità del campo, è un coefficiente che misura la rapidità di una superficie incrociando due variabili: l’attrito e la restituzione verticale. Essendo influenzato da fattori esterni – dalla temperatura all’umidità, passando per l’altitudine, ad esempio – il CPI può variare in tempi rapidi nell’arco della stessa giornata, seppur non in maniera così rilevante da alterare l’analisi generale – in ogni caso, in questo articolo vi sono tutti gli approfondimenti del caso.

Insomma, le differenze rispetto alla stagione passata sono molte. Il cambio di sede porta in dote un valore di CPI inferiore di 11.5 punti, che non è certo trascurabile.

CPI a confronto: a Toronto lo scettro della velocità, Madrid fanalino di coda

Adesso che Parigi completa il quadro, è possibile stilare una classifica dei campi più rapidi, prendendo in esame i nove Masters 1000, nello specifico i Campi Principali di ciascuno.

Nei bassifondi della speciale graduatoria c’è Madrid con un CPI di 26.1. Segue con un indice di 28.9 Roma, che tallona a stretto raggio Montecarlo a 29.0. Dati che non dovrebbero sorprendere. La terra rossa è notoriamente la superficie più lenta e si tratta solamente di rimettere in ordine i tre 1000 rossi tra di loro.

Spostandoci sul cemento, il torneo meno rapido del lotto è Indian Wells con una velocità di 30.9. Poi il pomo della discordia Shanghai, che si ferma a 32.8. Ai piedi del podio c’è proprio Parigi. La medaglia di bronzo del 2025 spetta a Miami, che fa registrare un CPI del 40.7, più lento di 2.3 punti rispetto a Cincinnati, che vale un 43.0. Lo scettro della velocità se lo aggiudica Toronto: 44.6 è il coefficiente più alto di questa stagione.

Il podio del 2024 aveva protagonisti differenti. A guidare era Parigi con un indice del 46.6, seguito da Cincinnati a 42.5, che si è riconfermato il secondo Master 1000 più rapido. Sul terzo gradino compariva a Shanghai con 40.8 di CPI.

TorneoVelocità 2025 (CPI)
1Toronto44.6
2Cincinnati43.0
3Miami40.7
4Parigi35.1
5Shanghai32.8
6Indian Wells30.9
7Montecarlo29.0
8Roma28.9
9Madrid26.1

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