Rassegna stampa – Sinner re a Vienna, riapre la corsa al n. 1 con Alcaraz. Musetti vede Torino
Sinner, che musica. Cuore di Jannik, “Qui famiglia e Laila più bello vincere” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Sosteneva un filosofo contemporaneo che in Europa, passata Vienna, non esiste più la felicità. Ben piantato sul Centrale della Stadthalle con il quarto trofeo stagionale tra le mani, Sinner sorride sereno, saldo nei suoi dogmi: la vittoria attraverso la ricerca esasperata della perfezione in ogni dettaglio, la capacità di adattamento ai continui cambiamenti che l’avversario e la partita possono proporti, la straordinaria freddezza di affinare le proprie qualità nei momenti più delicati, quando i punti scottano di più. Nella rivincita della finale di gennaio degli Australian Open da lui dominata, Jannik pareggia i conti degli scontri diretti (4-4) contro Zverev, nonostante debba consegnargli il set d’acchito, il primo perso in tutta la settimana, maturato con un break da 40-0. […]. Da una ventina di minuti, peraltro, Sinner si stava toccando la coscia destra dopo gli scambi più duri, riportando alla mente le dolorose immagini del ritiro a Shanghai. Ma lì, con il fisico al limite, la Volpe Rossa ha spremuto il meglio dalla battuta (11 ace alla fine) e si è affidato alla testa, con quell’imperiosa forza mentale che ha sempre segnato la differenza rispetto a tutti gli altri, Alcaraz a parte […] Un successo che a Vienna ripete quello del 2023, e gli permette di allungare a 21 (come Edberg) la striscia di vittorie consecutive sul veloce indoor e tiene viva la fiammella del numero uno di fine stagione con Alcaraz, che ritroverà questa settimana al Masters 1000 di Parigi […]. Allo spirare di un’annata intensissima, con otto finali su dieci tornei giocati e i trionfi in Australia e a Wimbledon — ma anche i tre mesi di sospensione con il relativo, gravoso portato di stress — adesso sarà fondamentale la perfetta gestione della macchina Jannik […].
La doppia sfida Parigi-Torino sarà spettacolo (Marco Di Nardo, Corriere dello Sport Stadio)
Se negli anni passati l’ultimo Masters 1000 della stagione aveva spesso deluso le aspettative degli appassionati con tornei tutt’altro che memorabili, in questo 2025 il Rolex Paris Masters dà tutta l’impressione cli poter regalare grande spettacolo. Presenti Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, tra i due rivali è di nuovo in gioco il primato della classifica mondiale, in quello che per entrambi rappresenta l’ultimo torneo della stagione regolare, prima dello showdown delle ATP Finals di Torino. Merito dei successi autunnali dell’altoatesino (Pechino e Vienna, come nel 2023), che è riuscito a riaprire una lotta per il numero 1 che dopo gli US Open sembrava essere quasi definitivamente chiusa. Con la vittoria di ieri su Alexander Zverev all’ultimo atto del torneo austriaco, Sinner è salito a quota 10.500 punti nel Ranking ATP 840 in meno di Alcaraz (numero 1 con 11.340), divario inferiore ai 1.100 punti che rappresentavano la condizione fondamentale per poter pensare di superarlo alla fine del torneo parigino. Lo spagnolo dovrà infatti difendere i 100 punti ottenuti con la sconfitta negli ottavi di finale dello scorso anno, mentre Jannik potrà solo migliorare il suo score, non avendo disputato il torneo nel 2024. Il giocatore iberico dovrà quindi raggiungere le semifinali per essere sicuro di restare in vetta, mentre con una sconfitta prima del penultimo atto rischierebbe di essere scavalcato, nel caso in cui Sinner riuscisse a vincere il torneo. Occorre comunque sottolineare come Alcaraz resterebbe in ogni caso il favorito per concludere l’anno al numero 1, dovendo successivamente difendere solo 200 punti a Torino, contro i 1.500 di Jannik (campione imbattuto nel 2024). Anche la rincorsa ai primi otto posti della Race to Torino continua a regalare spettacolo, con almeno cinque tennisti coinvolti nella lotta per conquistare la qualificazione alle AFP Finals. Il Masters 1000 di Parigi sarà fondamentale anche in quest’ottica, considerando che il numero 5 (Taylor Fritz) e il numero 8 (Lorenzo Musetti) della Race sono separati da appena 200 punti, con Ben Shelton (n.6) e Alex de Minaur (n.7) nel mezzo e Felix Auger-Aliassime, primo degli inseguitori, distante poco più di 400 punti dalla qualificazione a due settimane dalla fine della stagione regolare (dopo Parigi, si giocherà ad Atene e Metz. […] Nell’attesa di capire quale sarà la decisione di Novak Djokovic, che lo scorso anno aveva annunciato il suo forfait a pochi giorni dall’inizio dell’evento di fine anno. Inutile sottolineare che un’eventuale nuova rinuncia del serbo cambierebbe totalmente gli scenari, semplificando il compito di Musetti e aprendo delle possibilità anche per altri giocatori.
Cetrioli e magie: W Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Resilienza e salamoia, se vi va per una volta di sentirvi Sinner, o qualcosa di simile, compreso l’assoluto divieto di pretendere, a margine della mistura appena assorbita, che il vostro amore sia così lieto di baciarvi sulle labbra. In altre parole, “mente e succo di cetrioli”, la ricetta di una vittoria che vale assai più del torneo che la rappresenta, perché ha mostrato Sinner alle prese con una giornata storta, almeno all’apparenza; una di quelle che t’inviano barlumi di speranza e ti fregano in corso d’opera. Jannik l’ha capito per tempo e l’ha giocata con l’istinto di un ingegnere del tennis che voglia rimettere a posto un edificio bello da immaginare dai disegni, eppure caduco. Di qua instabile per alcune fragilità non risolte, di là invece reso traballante dalle condizioni fisiche che la complessità dello scontro ha finito per limare. Una finale di estrema durezza, portata a sé con la pazienza e la testardaggine di un pescatore che scopra uno squalo avvolto nelle sue reti e abbia deciso di tirarlo a bordo. Che poi, Alexander Zverev detto Sascha, qualcosa dello squalo ce l’ha pure, dalla rispettabile porzione di campo che occupa, con i suoi due metri in altezza e i tre di apertura alare, fino alla risata sguincia, a denti spianati, e agli occhi che continuano a fissare l’oggetto delle sue mire anche quando china la testa. Mire, in questo caso, più simili a una fervente voglia di vendetta, che il tedesco si è trascinata dietro come un masso per un anno intero, sin dallo scorso gennaio, quando Sinner gli nascose la palla per vincere il suo terzo Slam a Melbourne (poi diventati quattro con Wimbledon). Non si erano più incrociati, ma il ricordo di quella sconfitta, contro un ragazzo che ha quasi 5 anni meno di lui e ha già vinto 4 major; a fronte delle tre finali gettate al vento dal tedesco, ha finito per rendergli tutta in salita la stagione. Era giunto il momento di liberarsi da tali assilli, questo pensava Sascha, ma dovrà aspettare ancora, sebbene abbia mostrato di essere ancora un temibile avversario per Jannik e Alcaraz […]. Sinner lo sa bene che questa è un’impresa diversa dalle altre. Significa che ha temuto di non farcela. E le condizioni per mandare di traverso una settimana vissuta senza perdere un set, c’erano tutte. […] Jannik sembrava già alle prese con qualche problemino, se non crampi un lieve indurimento muscolare, e alternava momenti di crepitante tennis a tutto braccio con errori non proprio da lui. […] Bravo Sinner a non trarre pessimi auspici dai nastri del tedesco. Bravissimo, poi, a tenere a bada i dolori che i muscoli della gamba avevano ripreso a recapitargli. Qui è venuta buona la magica mistura ai cetriolini. Ricca di sodio e di potassio — spiegano i biologi nutrizionisti — è utile a reintegrare gli elettroliti che l’attività fisica intensa tende a disperdere, con un effetto del 30-40% più accelerato rispetto all’acqua. Così, Sinner ha tenuto duro quando c’era da farlo. Ha giocato molto bene al servizio, evitando di spargere troppe energie, e ha spalancato le porte all’ennesima caduta di Zverev, portando in parità (4-4) i confronti diretti. Ventidue, il numero che rende felice Sinner. Rappresenta i trofei conquistati, uno in più dei match vinti in fila sul cemento indoor. Tra i giocatori in attività, Sinner scavalca Medvedev nel numero dei tornei vinti, quarto dietro a Djokovic (100), ad Alcaraz e allo stesso Zverev che sono a 24. Infine raggiunge Edberg al settimo posto delle più lunghe serie indoor, dove comanda McEnroe (47 successi) davanti a Djokovic (35) e Federer (33). Otto finali giocate nel 2025, quattro successi, due Slam e due Atp 500. E 500 punti recuperati ad Alcaraz in classifica, La felicità è tenere tutto sotto controllo. Dal tennis ai cetriolini in salamoia.
Azzurro Torino (Stefano Semeraro, La Stampa)
Jannik Sinner conquista per la seconda volta in carriera Vienna, si sposta a Parigi dove ritrova Lorenzo Musetti e insieme, con obiettivi diversi, guardano a Torino. Il Muso, nell’antro enorme della Defense Arena cerca il biglietto per le Atp Finals; la Volpe, già qualificata, un nuovo duello con Carlos Alcaraz, l’arci-rivale che la settimana scorsa ha marcato visita. Sinner dieci mesi fa in finale a Melbourne aveva smantellato quasi senza fatica Sascha Zverev, ieri ha dovuto rimontargli un set […] Ma alla fine ha imposto la sua legge: al coperto non perde dal novembre del 2023, perde dal novembre del 2023, 21 match filati (settima serie vincente di sempre indoor). Per la Volpe […] è la quarta vittoria dell’anno (su 10 tornei) dopo Australian Open, Wimbledon e Pechino, la 22ª in carriera. Per ottenerla, la chiave è stata ritrovare, dopo un set traballante, le percentuali al servizio. Del resto, la prima di servizio nel tennis è come la mischia nel rugby: se funziona, avanzi; se stenta, sei costantemente in affanno. A Parigi fra l’altro il centrale più grande del mondo dopo quello di New York (17.500 posti) e altri tre campi sono stati posati proprio sulla “pelouse” sintetica dove gioca il Racing 92, uno dei più nobili club ovali del mondo. La differenza è che questa settimana non sono concessi passaggi indietro. Nella classifica Atp Jannik tallona Alcaraz: se vincerà anche qui, e Carlos non arriverà in semifinale, tornerà n.1: ma solo per una settimana, il sorpasso di fine anno resta una chimera. Un sogno molto concreto è invece quello di avere di nuovo due azzurri alle Finals. Capitò nel 2021, quando Sinner entrò da riserva per sostituire l’infortunato Berrettini. Stavolta puntiamo a due titolari. Musetti al momento è n. 8 della Race con un vantaggio di 440 punti su Felix Auger-Aliassime, quindi virtualmente fra i maestri. In palio però restano 1250 punti: i 1000 di Parigi più i 250 di Atene o Metz. Se Lorenzo arriverà in finale in Francia sarà aritmeticamente qualificato (in semifinale in teoria però ha la strada “ostruita” da Sinner). A Torino potrebbe però arrivare senza passare un turno: a patto che Auger-Aliassime non arrivi in semifinale (nei quarti c’è Alcaraz) e che Ruud, Medvedev, Bublik o Davidovich-Fokina non vincano il titolo. A un passo dalla Inalpi Arena sono anche Bolelli e Vavassori, sesti nella Race di doppio. Il cielo sopra Torino è azzurro.

