ATP Vienna, Sinner: “Con Darren ancora non abbiamo deciso cosa fare”
Dodicesima vittoria contro De Minaur. Un lettore di Ubitennis ha argutamente ipotizzato che per Alex il prossimo passo potrebbe essere quello di comprare un poster di Jannik e giocarci a freccette. Scherzi a parte a fine match riportiamo alcune delle dichiarazioni di Sinner.
DOMANDA: Seconda finale a Vienna: come valuti la partita?
SINNER: Sto cercando di giocare un buon tennis. Oggi magari non ho servito benissimo e il primo set è stato molto fisico. Sono contento di aver vinto oggi in due set. Lui ha cambiato un paio di cose, per le quali ero pronto oggi…
DOMANDA: Cosa ha cambiato?
SINNER: Be’, non voglio dirlo, sai. Lui lo sa. Sa benissimo cosa fare, come mettermi sotto pressione. Nei momenti in cui non servi molto bene, devi giocare ogni palla e ogni punto: può diventare molto fisico. Oggi ha variato con lo slice, anche slice lungo linea, aprendo il campo. Ha cambiato tante piccole cose. In generale sono contento di come l’ho gestita. Ero avanti di un break nel secondo set, mi ha contro-breakkato. Ho cercato di restare lì mentalmente. Sono contento della prestazione di oggi e felice di essere di nuovo in finale.
DOMANDA: Hai vinto quattro partite in due set. Sei la testa di serie n. 1, ci sono aspettative su di te… ci sono gli impegni con i media… i tifosi vogliono un pezzo di te. Quanto ti è costato tutto questo?
SINNER: Un po’, sì, certo. Allo stesso tempo, l’aspettativa più grande è la mia. Gioco per me stesso, per il mio team e cerco solo di offrire la miglior prestazione possibile. Sono arrivato qui a Vienna abbastanza tardi, ma ho provato a vivere ogni giorno nel miglior modo possibile e sono felice di essere in finale. Non è stato facile, ma sono molto contento.
DOMANDA SKY SPORT ITALIA: Domani contro Musetti potrebbe esserci una finale tutta italiana, cosa ne pensi?
SINNER: Certo sarebbe molto bello poter giocare la finale contro Lorenzo, ma alla fine siamo qui ognuno per vincere e per fare la propria strada. Se saremo in finale ne sarei contento.
DOMANDA: Come descriveresti le condizioni ideali per te – velocità del campo, superficie, indoor o outdoor?
SINNER: Beh indoor non devo fare i conti con il vento, con il sole e tutte queste cose. La palla arriva sempre bene, e certo, a me piacciono i tornei indoor. Poi in generale conta trovare il ritrmo. I primi turni sono sempre complicati proprio perché devi entrare in ritmo, poi più avanti provi a fare le cose nel miglior modo possibile.
DOMANDA: E le condizioni qui? Ti piacciono? Sembrano simili agli anni scorsi?
SINNER: Non so esattamente come fossero l’anno scorso, ma posso immaginare che siano più o meno le stesse. Bisogna poi considerare la differenza fra giocare con palle nuove e palle usate. Prima di essere cambiate le palle sono un po’ più lente e devi adattare il gioco di conseguenza, ma anche in questo caso è una situazione tattica che mi piace.
DOMANDA: Quali sono state le difficoltà oggi?
SINNER: Oggi credo di non aver servito benissimo — e nemmeno il mio avversario — poi nel secondo set ho trovato un po’ più di ritmo. Poi credo che abbia la sua importanza il fatto che ci conosciamo piuttosto bene entrambi: sappiamo più o meno cosa aspettarci e come prepararci In generale, però, mi piacciono queste condizioni.
DOMANDA: Un pensiero sulla squadra italiana: come la valuti nel suo complesso?
SINNER: La valuto molto bene, Lorenzo sta facendo un buon lavoro, il team è super; ci sono Bolelli e Vavassori che sono un grande doppio e in singolare abbiamo molte opzioni di giovani di talento.
DOMANDA: È stato un anno diverso: hai avuto uno stop di circa tre mesi e hai saltato tornei importanti. Come lo valuti fino ad ora?
SINNER: Sì, è stata una stagione particolare. Ho avuto uno stop di tre mesi, non ho potuto giocare tornei importati; alla fine ho giocato relativamente pochi tornei, ma comunque tante partite: è quello di cui avevo bisogno. In ogni caso considero questa stagione una stagione straordinaria, sono molto contento della posizione in cui mi trovo. Ora per me è importante gestire bene il finale di stagione e poi ripartire al meglio nella prossima.
DOMANDA: Il fatto di essere stato fermo ti sta aiutando in questo finale di stagione?
SINNER: domanda difficile, l’anno scorso in realtà ho finito molto bene, giocando molto bene sia alle Finals a Torino sia in Davis.
DOMANDA: Sul tema staff tecnico: ci saranno novità? Si parla anche della possibilità di un secondo allenatore.
SINNER: È una domanda a cui ancora non posso darti risposta. è argomento di cui non abbiamo ancora parlato in dettaglio. Darren sicuramente mi ha dato tantissimo e gliene sono grato. Vedremo insieme cosa fare: non è stato per me solo un coach, ma molto di più. Bisogna però capire che ha già 60 anni (Cahill infatti ha da poco compiuto 60 anni, nato il 2 ottobre 1965, ndr), sta facendo questo mestiere da tanto tempo, per cui vedremo cosa si può fare. Con Vagnozzi non abbiamo ancora parlato di quale potrebbe essere il secondo coach, anche se sicuramente una seconda figura è necessaria, perché è importante che Simone abbia dei periodi di pausa. Ne discuteremo e poi decideremo con calma
DOMANDA UBITENNIS: Qua a Vienna abbiamo visto che c’era Riccardo Ceccarelli, il tuo mental coach. Vorrei chiederti se avete commentato i match che stati giocando a Vienna e in generale quali sono le aree di miglioramento su cui state lavorando.
SINNER: Alla fine il punto di riferimento non sono le partite qua a Vienna, stiamo lavorando in modo che mi possa aiutare mentalmente, però non stiamo analizzando le singole partite che sto giocando qua. Abbiamo già chiaro su cosa dobbiamo lavorare.

