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ATP Vienna: Zverev mostruoso al servizio, non c’è scampo per Musetti

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[2] A. Zverev b. [4] L. Musetti 6-4 7-5

Contro Alexander Zverev, Lorenzo Musetti non riesce a replicare il risultato degli ultimi tre confronti diretti, dai quali era sempre uscito vincitore, compreso quello di un anno fa nei quarti proprio a Vienna, quando rimontò un set di svantaggio. Nella semifinale di sabato, il tedesco si è imposto 6-4 7-5 in un’ora e mezzo, dando un’autentica dimostrazione di forza al servizio: con zero palle break concesse, si è fatto bastare un break per set per raggiungere Jannik Sinner in finale dell’Erste Bank Open. Musetti invece farà rotta verso Parigi, con l’ottavo posto della Race da difendere, forte dei 440 punti di vantaggio sul primo inseguitore, Felix Auger-Aliassime.

Sascha è l’unico top 10 a mettere in campo in media almeno sette prime su dieci. In realtà, solo in due ci sono riusciti nelle ultime 52 settimane: l’altro è Baez, anch’egli al 71,5%, naturalmente con una minore percentuale di trasformazione, 62,9 contro il 74,7%. Su quelle percentuali si era tenuto nel precedente di Vienna 2024, ma in questa occasione, Zverev ha messo l’83% di prime che gli sono valse il punto l’83% delle volte; inoltre, su 58 servizi, 27 non gli sono tornati indietro, un’enormità. È chiaro che quando serve così la fiducia è a un livello superiore e tutto il suo gioco ne risente in positivo, perfino il dritto sembra funzionare, al netto dei 19 errori da quel lato (ma 14 vincenti), e proprio sulla diagonale destra ha guadagnato le palle break decisive di entrambi i set.

Primo set: Musetti cala nella fase centrale, Zverev ne approfitta

La seconda semifinale dell‘Erste Bank Open parte con un Lorenzo Musetti frizzante, e pronto ad aggredire la testa di serie numero due del seeding, Sascha Zverev. Quest’ultimo affronta un tortuoso turno di servizio al terzo game, e dopo essersi ritrovato sotto 0-30, viene graziato da un passante dell’azzurro che termina sul corridoio per un paio di centimetri. Successivamente, affidandosi al possente servizio, ripara il gap, pareggiando il numero dei game. Musetti mostra più brillantezza nello scambio, comandando la velocità con lo slice, sostituito nel colpo successivo dal repentino rovescio monomano. Il settimo gioco, però, si rivela deleterio per il carrarino. Il nastro di Vienna – a quanto pare – batte bandiera tedesca, favorendo più volte il numero due del seeding. Lorenzo prova a difendersi col servizio, che gli consente di salvare i primi due break point, ma alla terza occasione, il rovescio di Musetti si spegne sul net, così da consegnare il primo servizio del match all’avversario. Sascha prende fiducia, incrementando la qualità del suo gioco da fondo campo, premendo sull’acceleratore specialmente sulla diagonale di rovescio, dove Lorenzo perde particolarmente campo. L’azzurro non riesce a contrastare Zverev nei seguenti turni di servizi, e il tedesco sigilla il primo set con lo score di 6-4.

Alexander Zverev – Vienna 2025 (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer)

Secondo set: Zverev ancora intoccabile in battuta, Musetti cede nel finale

Lorenzo è consapevole dall’ottimo rendimento di Zverev, e prova a stare incollato in ogni punto, inventandosi “il solito” passante di rovescio, marchio di fabbrica del carrarino. Musetti aumenta il peso della pallina, senza ricercare angoli impossibili, mentre Sascha sembra avere il feeling per rischiare e pescare gli ultimi centimetri del campo.

La svolta all’undicesimo game, quando Sascha guadagna la prima occasione in risposta sfondando sulla diagonale destra. Lo scambio successivo vede Lorenzo in vantaggio, ma la sua smorzata incrociata di dritto fa forse troppa strada e soprattutto il numero 3 la rimette profonda, forzando il lob lungo del Muso. Zverev serve per chiudere: tre punti diretti con la prima, poi Muso risponde annullando il primo match point ma sul secondo arriva l’ace numero 9, il sigillo quasi scontato per questa prestazione. Contro Jannik Sinner, Sascha è avanti 4-3 nei confronti diretti, ma Jannik ha vinto gli ultimi due, l’anno scorso a Cincinnati e in gennaio nella finale dell’Australian open.

scritto con Michelangelo Sottili

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