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ATP Bruxelles: semaforo rosso per gli azzurri. Arnaldi e Cinà subito eliminati

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[Q] Y. Hanfmann b. M. Arnaldi 6-7(4) 6-4 6-4

Matteo Arnaldi saluta Bruxelles al primo turno con più di un rimpianto. L’azzurro, numero 74 del mondo, viene rimontato da Yannick Hanfmann, 139 ATP proveniente dalle qualificazioni, con il punteggio di 6-7(4) 6-4 6-4 dopo 2 ore e 32 minuti. Il sanremese non sfrutta un set e un break di vantaggio, rivelandosi assai passivo nei momenti caldi della partita. La fiducia non è al massimo adesso per Matteo, che, complici anche dei fastidi fisici, fatica a trovare continuità di rendimento. Dall’altra parte della rete trova un avversario che, invece, trae certezze dalle partite vinte. Al prossimo turno il tedesco sfida un altro italiano, Lorenzo Musetti, testa di serie numero 1 del torneo in un incontro di particolare importanza per la qualificazione alle ATP Finals.

Primo set: il servizio domina fino al tiebreak, dove Arnaldi recupera uno svantaggio di 3-0

È un primo set dominato dal servizio quello che inaugura il torneo di Bruxelles per Arnaldi e Hanfmann. Nessuna palla break offerta e game che filano via rapidi, con scambi che, se partono, si risolvono dopo pochi colpi. Matteo cerca di ritrovare le certezze, ripartendo da ciò che meglio gli riesce, ovvero la difesa e il contrattacco. Il tedesco invece prova a prendere in mano le redini dei punti, perché quando si trova a dover giocare di fretta spesso va in difficoltà, in particolare dal lato del diritto. Fino al 6-5 l’azzurro non riesce mai a mettere a referto più di un 15 nei turni di risposta. Tuttavia, nell’11esimo game si porta 15-30, creandosi l’occasione per incidere. Hanfmann reagisce con tre punti consecutivi e raggiunge il suo avversario al tiebreak. Arnaldi perde il primo punto al servizio e Yannick scappa rapidamente sul 3-0.

Il sanremese si ricentra subito e recupera il minibreak sfruttando un diritto in rete del numero 139 del mondo. Matteo si prende anche il secondo punto in risposta quando il rovescio in uscita dal servizio di Hanfmann atterra in corridoio. Con una serie di 6 punti consecutivi, Arnaldi si guadagna tre set point. Il tedesco, dopo un set di grande consistenza in battuta, accusa un brusco calo, che agevola la rimonta dell’italiano. Alla prima occasione Matteo tenta la via della risposta aggressiva, ma sbaglia in lunghezza, mentre alla seconda chance la risposta bloccata sorprende Hanfmann che non riesce a spingere, consentendo all’azzurro di chiudere con un diritto incrociato. È 7-4.

Secondo set: Arnaldi non sfrutta un break di vantaggio e cede per 6-4

Il momento di appannamento di Hanfmann si protrae anche all’inizio del secondo parziale. Nelle ultime settimane il tedesco ha giocato – e vinto – molto e forse la stanchezza inizia ad affiorare. Con un disastro sotto rete, regala la prima palla break dell’incontro ad Arnaldi. Matteo fa partire lo scambio rispondendo da lontano e alza il muro in difesa. Tuttavia, Yannick prende coraggio colpo dopo colpo e finalizza il punto con uno smash di pregevole fattura. Dopo aver tenuto il servizio ai vantaggi sul 2-1, nel quinto game per Arnaldi le palle break sono due consecutive. La prima sfuma dopo un punto giocato in difesa, in attesa di un errore di Hanfmann, in un momento di rottura prolungata, in cui smarrisce anche la prima di servizio. Sulla seconda il diritto del tedesco prende il volo e spedisce Matteo sul 3-2. Il tedesco prova immediatamente a recuperare il break e, con un diritto lungolinea, si procura la palla del controbreak, la prima del suo match.

È sempre il diritto lungolinea a fare la differenza, stavolta in favore di Arnaldi che annulla la chance con un grande scambio. Si palesa una seconda opportunità: con un rovescio che si spenge in rete Matteo regala il 3-3 al suo avversario. L’equilibrio torna a impossessarsi della partita. Almeno fino al 5-4. Servendo per rimanere nel set, Arnaldi non offre il miglior tennis della giornata, al contrario di Hanfmann che pare aver ritrovato vigore dal break riacciuffato nell’immediato. Matteo perde il controllo del rovescio e offre al suo avversario un set point. La prima di servizio latita e allora il numero 74 del mondo rischia la seconda, ma Yannick risponde negli ultimi centimetri di campo e poi chiude con un diritto vincente che prolunga la sfida al terzo e decisivo set.

Terzo set: Hanfmann capitalizza l’unica palla break del set che coincide con il match point

Per il terzo parziale il copione torna quello del set inaugurale. Turni di battuta rapidi e pochi colpi a scambio. Nel settimo game qualcosa si muove. Hanfmann è di nuovo sollecitato alla battuta e, costretto ai vantaggi, esce dalle difficoltà con personalità, senza concedere palle break. Nel game successivo tocca a Arnaldi difendere con le unghie il proprio servizio, anche lui ai vantaggi. I due giocatori mettono senz’altro più risposte in campo e il punto parte con maggiore facilità. Sul 5-4 arriva un turno delicato per Matteo. Hanfmann conferma il momento propizio e, con un recupero prodigioso su una smorzata ben eseguita dall’azzurro, si conquista due match point. Gli basta il primo: il diritto in uscita dal servizio di Arnaldi si ferma sul nastro.

D. Dzumhur b. [WC] F. Cinà 6-7(5) 6-2 7-6(3)

Niente da fare per Federico Cinà, che saluta Bruxelles all’esordio. Il 18enne, numero 226 del mondo, si arrende in tre set a Damir Dzumhur, 67 ATP, che si impone in rimonta con il punteggio di 6-7(5) 6-2 7-6(3) in 2 ore e 46 minuti. La wild card azzurra, al primo torneo ATP di categoria inferiore ai Master 1000 – ha giocato Miami, Madrid e Roma sempre grazie a wild card – esce dal campo comunque con risposte positive, nonostante la sconfitta. Dall’altra parte della rete Dzumhur ha bisogno di tutta la sua esperienza per venire a capo di una sfida che, dopo il primo set, rischia di complicarsi. Al prossimo turno il bosniaco sfiderà Felix Auger Aliassime, in un match di fondamentale importanza in ottica azzurra per le ATP Finals.

Il match

Il primo set si rivela caratterizzato da un equilibrio di fondo, mai realmente spezzato, nonostante le due palle break, nel secondo e nell’ottavo gioco, annullate da Cinà. È il tiebreak a decidere il parziale. Si registrano ben sette minibreak, ma Federico riesce a piazzare la zampata al momento giusto, portandosi in vantaggio nel computo dei set, per 7 punti a 5.

Nella seconda frazione di gioco l’azzurro non riesce a contenere il rientro prepotente di Dzumhur, che si issa rapidamente sul 4-0, indirizzando inesorabilmente il parziale. Cinà non richiude il gap assai sostanzioso e si arrende per 6-2.

Il terzo e decisivo set pare andare dalla parte del bosniaco quando Damir ottiene il break nel terzo gioco. Tuttavia, il numero 226 del mondo non si scoraggia e rimane a contatto nel punteggio. Nell’ottavo game si procura le prime palle break del suo incontro. Alla terza occasione rimpatta sul 4-4, riaprendo set e match. I turni di servizio di Cinà non filano mai lisci e, in due momenti delicati, ovvero nel nono e nell’11esimo gioco, cancella rispettivamente una e due palle break che avrebbero consentito a Dzumhur di servire per scrivere la parola fine. È ancora tiebreak. Stavolta, però, il bosniaco usa tutta l’esperienza e si impone per 7 punti a 3.

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