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Rassegna stampa – Sinner, i crampi lo costringono al ritiro a Shanghai

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I dolori di Sinner (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Così sofferente non si era mai visto. Ma i crampi, si sa, sono una bestia feroce che ti azzanna i muscoli. Un dolore che prende il corpo e la mente e che ieri ha spezzato anche Jannik Sinner, fermato al terzo turno del Masters 1000 di Shanghai. Un’uscita di scena drammatica, con Jannik che non riusciva letteralmente a reggersi in piedi. Era in corso il terzo set contro Tallon Griekspoor quando il numero 2 al mondo, ceduto il servizio nel quinto gioco e sotto 2-3, ha gettato la spugna. Puntellandosi con la racchetta a mo’ di bastone è stato aiutato dal fisioterapista per raggiungere l’angolo e sedersi. […] Jannik rifiutava la sconfitta, ha provato a rialzarsi ma non riusciva a muovere un passo. Ha dovuto rassegnarsi al ritiro ed è stato portato fuori praticamente a braccia senza riuscire a camminare. Addio ai sogni di riagganciare il primo posto del ranking in tempi brevi e titolo del 2024 non confermato. […] Solo crampi, fortunatamente […]. Il caldo e l’umidità, unite al prolungarsi del match, hanno giocato un brutto scherzo a Sinner che non è riuscito a chiudere nel secondo set nonostante le sei palle break. Umidità e stanchezza, oltre a un Griekspoor molto in palla e ingolosito dall’occasione di battere per la prima volta l’azzurro, hanno fatto il resto. Il caldo, ma soprattutto l’umidità, hanno messo in ginocchio più di un giocatore in questi giorni, suscitando non poche polemiche. Il primo a parlarne è stato Novak Djokovic, che dopo aver superato i primi due turni (ieri ha vomitato in campo) ha parlato di condizioni estreme e di non ricordare di aver mai disputato il torneo cinese […] con tanta umidità. Lo stesso ha fatto Holger Rune che ieri è stato costretto a chiamare l’intervento del medico. Mentre veniva curato, il danese si è lasciato andare ad uno sfogo: «Perché l’Atp non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?». La situazione è stata descritta in modo chiaro dal francese Rinderknech: «Il sole picchia forte sulla testa ed è difficile mantenere la calma. Le sensazioni negative arrivano molto rapidamente – ha spiegato -. Vedere il numero di ritiri o partite a metà influisce anche sul nostro stato mentale, ma le condizioni sono le stesse per tutti. Questa settimana c’è un torneo di tennis, ma c’è un elemento di lotta che non ha nulla a che fare con il tennis. Si tratta di sopravvivenza». Griekspoor […] ha confermato: «Mi dispiace aver vinto così – ha detto -: auguro a Jannik di riprendersi presto. Per fortuna era sera, ma le condizioni in cui siamo stati in campo erano davvero molto difficili». […] Va anche considerato che Sinner è arrivato a Shanghai da Pechino […]. Appena due giorni di riposo e poi subito l’esordio in questo torneo dove, per recuperare il giorno “in più” di recupero che gli era stato concesso, ha dovuto disputare due match in due giorni. Ora Sinner dovrà decidere insieme al suo team come gestire le prossime settimane. Difficilmente il numero 2 al mondo tornerà in Europa, a meno che non decida di saltare il Six Kings Slam, l’esibizione multimilionaria di Riad da lui vinta lo scorso anno contro Carlos Alcaraz. Il jackpot da sei milioni fa gola, ma recuperare al meglio per l’ultima fase della stagione è fondamentale. È possibile che l’allievo di Vagnozzi […] parta in direzione Arabia Saudita per riprendersi e valutare il da farsi con calma. […] Il numero 1 al mondo […] ha scelto di non partecipare al Masters 1000 di Shanghai. Dopo la vittoria dell’Atp 500 di Tokyo ha dato forfait per recuperare al meglio e preparare la rincorsa a Parigi e alle Atp Finals di Torino dove, a questo punto, ci sono ottime possibilità che riceva anche il premio di numero 1 di fine anno. Sinner, invece, dopo l’esibizione araba, ha in programma l’Atp 500 di Vienna dove non gioca da due anni e a cui è molto legato. Si tratterà di scegliere come amministrare le settimane che lo separano da Torino, magari saltando l’Austria e scegliendo Parigi. Testa o cuore?

Sinner battuto dai crampi (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

La sofferenza si è stampata subito sul suo volto. Jannik Sinner prova a restare in piedi per due game, inerme, sperando che il cambio campo lo possa salvare. Ma i crampi sono spietati: nessuno può intervenire prima della pausa, e anche quando arriva non si può chiamare un medical time out perché non sono considerati un infortunio medico dal regolamento. Così, dopo essersi gettato di peso sulla panchina e aver ricevuto un brevissimo trattamento, Jannik tenta di rialzarsi, ma capisce subito che gli è impossibile anche solo raggiungere l’altra metà del campo. Non gli resta che stringere la mano a Tallon Griekspoor e dire addio al Masters 1000 di Shanghai al terzo turno. […] Il caldo e l’umidità di Shanghai colpiscono anche in serata, dopo giornate che hanno già mietuto vittime in un’annata con condizioni mai viste. […] Com’era prevedibile, l’altoatesino non ha incontrato la stampa. […] Se non ci sono problemi più gravi, la speranza è che la serata di ieri non comprometta il resto della stagione, partendo dall’ATP 500 di Vienna. Prima ci sarebbe il Six Kings Slam in Arabia Saudita (15-18 ottobre), esibizione sul piano sportivo decisamente sacrificabile. La corsa alla vetta del ranking è ancora aritmeticamente possibile passando da Vienna e Parigi […]. Un peccato sia finita così, anche perché di cose da dire sul match ce ne sarebbero, sebbene perdano un po’ di peso dopo il ritiro. Agli atti lo score ufficiale è 6-7(3) 7-5 3-2 in 2 ore e 36 minuti. Un piccolo rimpianto, a voler essere onesti, c’è. Concretizzando una delle sei palle break avute nel secondo set, per Jannik sarebbe potuta essere una serata diversa. Con i condizionali non si va da nessuna parte, ma in particolar modo lo 0-40 dell’ottavo game grida vendetta. Un solo punto gli avrebbe consentito di andare a servire per la vittoria […]. Merito anche a Griekspoor, che ha provato a imporre il suo tennis aggressivo. Non a caso, alla vigilia aveva dichiarato alla tv olandese: «Quando attivi sul 4-4 o in situazioni simili, Jannik gioca il suo tennis e sai già cosa farà. Il problema è che lo fa talmente bene che non puoi comunque fermarlo». E in effetti, l’olandese l’ha letta bene: negli scambi lunghi Sinner faticava a sfondare, tanto che anche Vagnozzi, a inizio terzo set, provava a suggerirgli soluzioni per accorciare la durata del punto. […] In una serata da dimenticare, c’è qualcosa di incoraggiante? Si, paradossalmente, più inatteso all’arrivo in Cina: il servizio. Al momento del ritiro, Jannik aveva messo in campo il 75% delle prime, ma con maggiore incisività rispetto al primo match dello swing asiatico con Cilic. Stavolta ha variato, ha fatto la differenza nei momenti chiave […]. E a Shanghai, intanto, continuano a giocare e sperare Musetti e Darderi oggi protagonisti di un derby che porterà un italiano agli ottavi.

Sinner, pena e ritiro. Arrivederci, n.1 (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Nell’aria umida di Shanghai scivola via tutto. Una vittoria a portata di mano, la corsa al n.1, a questo punto diventata quasi impossibile, il quinto trofeo “1000” […]. E la giornata dei ritiri. Prima Goffin, poi Machac, infine Sinner, il più doloroso, costretto a dire basta sul 3-2 per Tallon Griekspoor nel terzo set quando già da due game camminava usando la racchetta come un bastone. Una sorta di giostra impossibile, resa proibitiva da un’umidità superiore all’85 per cento che ha reso l’aria di Shanghai densa […]. E un tennis ai limiti, ingiusto per le conseguenze alle quali dà forma, uno sport privo di rispetto per chi lo pratica e per chi lo guarda […]. E Sinner ci ha rimesso la stagione, con due ritiri che hanno cambiato le carte in tavola. Più furbo Alcaraz, alla fine. Ha vinto a Tokyo e ha alzato le mani, in segno di resa. «Se continuo così, io a Torino non ci arrivo». Ora la corsa per il n.1 lo vede in testa con 2.540 punti di vantaggio su Sinner nella Race (1.340 nella classifica ufficiale). Non è finita per vie matematiche, ma lo è per logica. Ad Alcaraz dovrebbe succedere di tutto per non restare sul podio più alto […]. In palio ci sono 1500 punti tra Vienna e Parigi indoor, e altri 1500 alle Finals: Sinner può salire a 11.500 punti Race vincendo tutto, ad Alcaraz basterà ottenere 100 punti a Parigi (dove è iscritto) e vincere due match (400 punti) nel girone eliminatorio a Torino per essere sicuro del primo posto. […] Rimpianti. Stavolta ce ne sono quanti volete… Le difficoltà di Sinner si sono addensate a un passo dalla vittoria, e certo Griekspoor si è adoperato con generosità a scavare nell’anima dell’ex numero uno, approfittando dei varchi insoliti che ha lasciato nelle sue difese. Non sono bastate quattro palle break nella seconda frazione del match, per indurre l’olandese ai soliti monologhi addolorati che normalmente precedono la resa. Tallon ha reagito a colpi di ace e servizi vincenti, scrollandosi di dosso la morsa in cui Sinner lo aveva costretto, ma sul 4-3 a suo favore se n’erano aggiunte altre tre, di palle break, e Griekspoor appariva stanco. L’hanno salvato due ace (17 in totale, 10 per l’italiano), ai quali Jannik ha aggiunto un errore di rovescio. […] È lì che Sinner ha cominciato ad accusare i primi problemi. Erano trascorse già 2 ore abbondanti dall’inizio del match. La giornata aveva segnato 31 gradi, la serata stazionava sui 28. E l’umidità, sempre la stessa: 85 per cento. Il match è proseguito per altri cinque game. Ma gli ultimi due hanno visto Sinner zoppicare di continuo, tra smorfie di dolore. […] A Shanghai […] l’Italia ne porterà uno agli ottavi. C’è il derby tra Musetti e Darderi, intorno alle 10,30. Nel ricordo dei 5 set, combattutissimi, giocati a Wimbledon l’anno scorso. Vinse Lorenzo, ma Darderi è in buona forma e comincia ad apprezzare il gioco più rapido dei campi in cemento. Musetti ha un piede nelle Finals, e il match di oggi lo porterà con ogni probabilità a incontrare Auger-Aliassime, il suo primo (forse unico) avversario nella corsa verso Torino.

I dolori di Sinner (Stefano Semeraro, La Stampa)

Tre ritiri in un giorno nell’inferno umido di Shanghai: David Goffin, Tomas Machac e quello che fa più male di tutti, Jannik Sinner, che alza la bandiera bianca al terzo turno contro Tallon Griekspoor (6-7 7-5 3-2 rit). Perché Jannik è il numero due del mondo e vederlo uscire dal campo appoggiato al fisioterapista, il volto sofferente e la gamba destra irrigidita dai crampi, la racchetta usata come stampella, fa il cuore piccolo piccolo. Per Jannik è il settimo ritiro in carriera, il secondo quest’anno. […] «Con 1’80, 90 per cento di umidità, le condizioni di gioco qui sono brutali», ha ammesso Novak Djokovic, dopo aver vomitato in campo e rischiato di doversi fermare anche lui prima di risorgere, alla sua maniera, contro Hanfmann. A 38 anni il Djoker ormai di tornei ne gioca pochi e Jannik […] ha imparato a gestirsi benissimo. Dopo gli Us Open però le fatiche iniziano ad emergere per tutti, tanto che Alcaraz […] dopo il centro a Tokyo ha deciso di saltare Shanghai. Anche a costo di rimetterci un paio di milioni fra premi e sponsor. «Se non mi riposo – si è difeso il Niño – a Torino rischio di non arrivarci». Il caldo umido, lo sappiamo, è il nemico peggiore di Jan. Il cambio di clima e di condizioni di gioco rispetto a Pechino, e la mancanza di un giorno di riposo dopo l’esordio, probabilmente hanno fatto il resto (anche se l’incapacità di contrastare la disidratazione per un atleta di altissimo livello, che può contare su uno staff di valore assoluto, resta un punto di domanda). La morale è che in un calendario complicato dall’allungamento dei Masters 1000 persino i postumi di una vittoria, quella della scorsa settimana a Pechino, possono costare molto cari alla Volpe. Non tanto per la sconfitta contro Griekspoor, la prima dopo sette vittorie […]; ma per la pesante ombra che mette sulle speranze della Volpe di finire l’anno da n.1. Jannik potrà ri-sorpassare Carlitos se vincerà sia a Vienna (20-26 ottobre) sia a Parigi (27 ottobre-2 novembre) a patto che il rivale non arrivi oltre i quarti; oppure facendo finale in Austria e vincendo alla Defense Arena, se lo spagnolo perderà prima degli ottavi. Sempre che lo spagnolo, per ora iscritto solo in Francia, non decida di giocare anche a Basilea. Sarebbe comunque un successo effimero, lungo al massimo una settimana: il 9 novembre, alla vigilia delle Atp Finals, i punti dello scorso anno (i 1500 di Sinner e i 200 di Alcaraz) verranno infatti cancellati, e Carlos sarà comunque sicuro di presentarsi a Torino da n.1, in attesa del verdetto definitivo della Inalpi Arena. Paradossalmente, Sinner […] ha finito per uscire proprio nel match in cui era sembrato più convincente al servizio (75 per cento di servizio e di punti ottenuti con la prima) e nei tentativi di variare il gioco. Jannik peraltro avrà modo di sperimentare a volontà a Riad, nella super esibizione del 16-18 ottobre […]. Lì, in fondo ci sono in palio solo dollari: sei milioni per il vincitore – mica punti Atp.

Errani e Paolini regine della Cina. «Ci divertiamo» (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Sodali, alleate, quasi sincronizzate, sicuramente amiche, esempio, simbolo, e poi anche reattive, […] sempre vive, vivaci. «Grazie Jas, non è facile impegnarsi in singolare e doppio tutto l’anno, sono fortunata a giocare con te», dice l’una sul palco del 1000 di Pechino davanti al pubblico cinese che l’acclama per il secondo anno consecutivo. «Grazie a te, mi stai aiutando tanto anche in singolare», risponde l’altra […]. Al di là del successo, la grande bellezza di Sara Errani e Jasmine Paolini che superano 6-7 6-3 10-2 nella finale di doppio Kato e Stollar è che si divertono a giocare a tennis insieme. […] La gente lo capisce, le avversarie lo rispettano, e temono per questa forza interiore, perché, tutt’e due piccole d’altezza – 1,64 Sarita, 1,63 Jas -, tutt’e due costrette al moto perpetuo di piedi e di colpi, le olimpioniche di doppio, col quarto titolo stagionale, sono salite al primo posto nella Race per le Finals di Riad dell’1-8 novembre alle quali erano già qualificate per il secondo anno di fila. Aggiungendo questo successo agli altri “1000” a Doha (cemento) e Roma (terra), e quindi al Roland Garros […]. Insieme, la 38enne di Massa Lombarda e la 29enne di Bagni di Lucca hanno conquistato 9 trofei […], e complessivamente Sara è addirittura a quota 36 affermazioni e Jasmine a 10 anche con altre compagne. […] «Ci siamo molto divertite in queste due settimane. Abbiamo giocato un ottimo torneo», racconta la Errani, la doppista in attività più titolata sul circuito WTA. «Ringrazio tutto il team per il supporto quotidiano, e tutto il pubblico». Con la Paolini che prende il testimone: «[…] Difendere il titolo qua è incredibile, è una sensazione pazzesca». Il bicchiere di Sara, alla seconda carriera dopo aver già vinto sia in singolare che in doppio […] è stracolmo, quello di Jasmine è mezzo pieno: «Sono state due settimane sicuramente positive sia in singolo che in doppio […]». La qualificazione alle WTA Finals anche in singolare come l’anno scorso è ancora in bilico: «Il piano è giocare Wuhan, Ningbo e Tokyo e sicuramente le WTA Finals in doppio. So che sarà difficile, ce la metterò tutta». Nona con 3.751 punti, se la giocherà con Andreeva (4.319) e Rybakina (3.806) per l’ottavo posto.

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