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Mouratoglou: “Sinner perderà qualche match per diventare imprevedibile”

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La sconfitta con Carlos Alcaraz nell’epico scontro del Roland Garros, la rivincita a Wimbledon in un match in cui lo spagnolo sembrava inerme di fronte alla pressione di Jannik Sinner e il ribaltamento delle forze in campo allo US Open. Nell’arco di tre mesi, tre finali Slam con gli stessi protagonisti eppure diversissime tra loro.

Perché tra Jannik e Carlos, che si sono equamente spartiti gli ultimi otto majors, ormai è un gioco a rincorrersi, a superarsi con sempre nuove contromisure, mentre tutti gli altri non possono che sperare in una giornata parecchio storta di uno dei due per sperare di poter dire la propria quando la posta è particolarmente alta. E anche quando non lo è, a ben vedere.

Tuttavia, subito dopo la sconfitta a New York, uno Jannik comprensibilmente molto deluso aveva detto di “puntare a qualche cambiamento, anche se a costo di perdere qualche match, per tentare di essere più imprevedibile come giocatore, perché penso che sia quello che devo fare per diventare un tennista migliore”.
Parola d’ordine imprevedibilità, dunque, per quanto la parte più imprevista di quella sfida sia stato il dominio di Carlos negli scambi brevi, rivelandosi migliore in risposta, al servizio e in uscita. Le parole di Jannik sono state recentemente riprese dal (piro)tecnico Patrick Mouratoglou, che ce le spiega in un video su LinkedIn.

Mouratoglou: “Sinner pronto a perdere qualche match per diventare imprevedibile”

“Anche se non è imprevedibile, sta vincendo facilmente la stragrande maggioranza dei suoi incontri in questi anni” dice il coach francese. “Ora, se ha bisogno di essere più imprevedibile, come dice, è pronto a perdere qualche match. Perché? Se quello su cui lavori in allenamento non lo provi in partita, non lo farai in una finale di un torneo dello Slam, perché tornerai a quello a cui eri abituato. Quindi lui sa che d’ora in avanti farà più serve&volley, più smorzate, probabilmente un tennis pià vario in generale, cambi di ritmi, cose del genere. Lo farà durante i match perché ha bisogno che diventi un’abitudine. Qualcosa di automatico. Ed è pronto a pagare il prezzo di questi progressi di cui ha bisogno per battere Carlos Alcaraz in futuro”.

In attesa di sfidare l’imprevedibile (lui sì, e spesso non in senso positivo) Marozsan, dopo la finale a Flushing Meadows Jannik ha ricominciato a vincere match. Com’era prevedibile.

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