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BJK Cup, Italia-Ucraina 0-1: Cocciaretto dà tutto ma non basta, serve una grande Paolini

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Billie Jean King Cup Finals, Semifinale
Italia – Ucraina 0 – 1

[UCR] M. Kostyuk b. [ITA] E. Cocciaretto 6-2 6-3

Difficilmente si sarebbe potuto fare di più. Marta Kostyuk si è rivelato un ostacolo troppo alto per Elisabetta Cocciaretto, che nel primo singolare valido per la semifinale delle Billie Jean King Cup Finals by Gainbridge in quel di Shenzen è stata battuta per 6-2 6-3. Un’ora e ventinove minuti sono stati sufficienti la 23enne ucraina per venire a capo dell’azzurra per la terza volta su altrettanti testa a testa.

Nonostante cinque game si siano risolti ai vantaggi, e sei a 30, nei momenti topici la 26esima giocatrice al mondo è stata alquanto impeccabile. Il ritmo da lei imposto è stato troppo elevato da gestire per la 24enne marchigiana, che non è mai arrivata a palla break (contro le top 30, ora, ha un bilancio di 9 vittorie e 25 sconfitte, 1-6 in stagione). Sia Cocciaretto che Kostyuk avevano portato a casa il singolare ai quarti di finale e sono arrivate al penultimo atto con una buona dose di fiducia. La giocatrice ucraina ha però sciorinato una prova eccellente da tutti i punti di vista e ha quindi messo in saccoccia il decimo singolare in questa competizione sui tredici disputati. Ora, l’Italia è aggrappata a Jasmine Paolini, che tra pochissimo se la vedrà con la bestia nera Elina Svitolina.

Primo set: Kostyuk propone un ritmo elevato, Cocciaretto non lo regge

Sin dai primi scambi Cocciaretto si sente subito sotto pressione. Commette un doppio fallo, un paio di errori e Kostyuk non appena ha l’occasione giusta per sfondare con i colpi a rimbalzo non se lo fa ripetere. La 23enne ucraina sferra due accelerazioni importanti e brekka in apertura. Salita sul 2-0 a suon di prime di servizio consistenti, la numero 26 al mondo continua a mettere in mostra una grande qualità sia negli spostamenti, sia dal punto di vista tennistico. Costruisce bene i punti e sposta l’avversaria senza troppa difficoltà. Elisabetta però non ci sta a subire questa dinamica e anche lei tenta di accorciare i tempi appena riesce, lasciando andare il braccio.

Ma il pressing offerto dalla sfidante la obbliga a provare soluzioni forse un po’ troppo ardite. Piazza altri due doppi falli, non centra il campo con i fondamentali in qualche occasione – merito della profondità di Kostyuk – e Marta le strappa quindi la battuta, ai vantaggi, per la seconda volta. Il ritmo imposto dalla tennista ucraina è troppo alto per la 24enne marchigiana, che cancella due set point nel settimo gioco, ma nell’ottavo è costretta a soccombere. Dopo quaranta minuti, è 6-2 in favore di Kostyuk.

Secondo set: Cocciaretto ci prova, ma nei momenti topici Kostyuk è di un’altra categoria

Dopo un ‘toilet break’ tra primo e secondo parziale, la campionessa del torneo di Bastad torna in campo e a 15 si assicura il primo game della frazione. Nonostante un 15-30 potenzialmente pericoloso, la numero 91 al mondo spreca in risposta spedendo fuori dal campo colpi di certo non impossibili. Gli scambi aumentano e la partita inizia a diventare sempre più fisica. Nel quinto gioco le due se le danno di santa ragione e, anche se la semifinalista del 250 di ‘s-Hertogenbosch dà tutto e anche di più di quello che ha nel suo armamentario, il suo tennis non basta per arginare quello della sua sfidante, straordinaria anche dal punto di vista atletico e tattico.

Inoltre, nei punti importanti Kostyuk non lascia scampo a Cocciaretto, che spesso nelle situazioni in cui si trova 30 o 40 pari subisce la potenza della sua avversaria ancor prima di poter dire la sua nello scambio. E il match, quindi, si dirige presto verso le fasi finali. Nel nono game vengono giocati diciotto punti. Sia l’azzurra che l’ucraina si procurano chance. Ma al secondo match point, dopo un’ora e ventinove minuti di partita, Kostyuk riesce a chiudere per 6-2 6-3 con l’ennesimo break intascato e porta il primo punto di questa semifinale alla sua squadra.

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