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ATP Hangzhou: Berrettini, il ritorno è amaro. Sconfitta pesante con Svrcina

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[LL] D. Svrcina b. M. Berrettini 6-3 6-3

Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, ma che va letta con equilibrio. Matteo Berrettini esce di scena al primo turno dell’ATP 250 di Hangzhou, battuto con un doppio 6-3 da Dalibor Svrcina. Il romano ha provato a rimanere aggrappato al match, ma dopo aver subito il break nel primo parziale non è più riuscito a trovare la continuità necessaria per rientrare davvero in partita.
Il ceco ha interpretato l’incontro con grande intelligenza tattica: ordinato, solido da fondo, sempre pronto a costringere Berrettini a un colpo in più e a colpire in controtempo quando se ne presentava l’occasione. Per Matteo, invece, il ritorno alle competizioni dopo l’ennesimo stop ha messo in evidenza sensazioni ancora fragili: un linguaggio del corpo spesso appesantito, poca fiducia nei momenti chiave e difficoltà negli spostamenti laterali.
La nota positiva è che Berrettini fisicamente sta bene, non ha accusato problemi particolari e ha provato a giocare con convinzione. Ora la priorità è ritrovare fiducia al servizio e fluidità negli spostamenti, due armi fondamentali del suo tennis. Sarebbe stato importante vincere per ripartire anche dal punto di vista emotivo, ma il percorso resta aperto in vista di Tokyo.
I numeri raccontano bene la differenza vista in campo: 59% di prime in campo per l’azzurro, appena 48 punti complessivi vinti contro i 66 di Svrcina, e 15 errori gratuiti a fronte dei soli 7 commessi dal ceco.
Nessun dramma, dunque, e nessuna eccessiva preoccupazione: dopo un’assenza così lunga è normale pagare dazio. Conta piuttosto il processo, passo dopo passo, per ritrovare fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Il tempo e i match, da qui in avanti, potrebbero essere gli alleati più preziosi per il tennista romano.

Primo set: Lampi di Berrettini ma il set è del ceco

Ottanta giorni dopo l’ultima volta, quando a Wimbledon era sceso in campo non al meglio della condizione fisica ed era stato sconfitto da Kamil Majchrzak, Matteo Berrettini torna finalmente a disputare un match ufficiale nel circuito ATP. Il romano riparte da qui, con Dalibor Svrcina, lucky loser ceco classe 2002, numero 99 del mondo. 
Il match si apre con Svrcina immediatamente centrato. Il ceco mette in campo prime profonde, cerca il rovescio del romano e lo costringe a muoversi lateralmente, togliendogli quella sicurezza che solo i minuti di gioco possono restituire. Berrettini risponde come può, allungandosi sugli scambi ma finendo spesso per cedere metri. Il break in apertura è la naturale conseguenza: Svrcina legge bene le intenzioni, arriva puntuale sulla smorzata e con un recupero millimetrico si prende il 2-0.
Il pubblico aspetta un segnale dall’azzurro e quel segnale arriva sotto forma di ace. Berrettini, che ha bisogno del servizio come dell’aria, trova i primi vincenti con la battuta e spezza la sensazione di totale controllo del ceco. L’azzurro alza la testa, prova a girare intorno alla palla per scatenare il dritto a sventaglio, ma l’esecuzione non è ancora pulita, gli errori si accumulano e Svrcina vola 4-1.
Sul 5-2 per il ceco, Berrettini rischia di uscire dal parziale, ma dimostra orgoglio. Con una prima al centro e un dritto liftato pesante costruisce lo scambio, è costretto poi a uno smash complicatissimo che pizzica il nastro ed entra: è il punto che accende il pugno e ricorda a tutti il suo carattere. È un gioco che vale poco per la sorte del set, ma molto per la fiducia del romano.
Il ceco non sente la pressione e chiude con personalità. Prima solida, colpi profondi, l’azzurro che prova a forzare ma non trova campo con il dritto: 6-3 Svrcina.
Berrettini appare ancora ingolfato, come era lecito aspettarsi dopo quasi tre mesi di stop. Il servizio funziona a tratti, il dritto deve ancora ritrovare fluidità e continuità, mentre nei movimenti di gambe arrivano segnali incoraggianti. Dall’altra parte Svrcina è ordinato, lucido, e applica alla perfezione il piano partita. Il primo set scivola via, ma la partita racconta anche di un Matteo che, punto dopo punto, prova a riannodare il filo con il proprio tennis.

Secondo set: Berrettini ci prova ma Svrcina è più concreto

Parte con un piccolo segnale di risveglio Matteo Berrettini: l’azzurro tiene il primo turno di battuta e prova a spingere di più con il dritto. Ma Svrcina, fin qui solidissimo, non si lascia scalfire. Il ceco varia molto al servizio, alterna slice e kick, e sorprende l’italiano con smorzate di qualità che lo costringono spesso a correre in avanti.
Sul 2-2 arriva il momento chiave: Berrettini spreca in risposta e concede due palle break consecutive. Ne basta una a Svrcina, che sfrutta un errore in uscita dal servizio del romano e mette la testa avanti. Da quel momento la frustrazione prende il sopravvento: Matteo si lascia scappare qualche gesto di insofferenza, il linguaggio del corpo si fa pesante, e le accelerazioni non trovano più continuità. Il ceco difende con coraggio, anzi rilancia, e con un altro game solido conferma il break portandosi 4-2.
Berrettini prova a rimanere in scia, anche grazie a un paio di ace che ricordano i suoi giorni migliori, ma i punti da fondo restano pochi. Ogni volta che prova a forzare il dritto, la palla termina lunga o in rete. Svrcina invece continua a resistere: dalle difese profonde esce spesso un colpo che taglia le gambe al romano, come il dritto incrociato dal centro che lo costringe a fermarsi.
Il pubblico prova a spingere Berrettini, ma il game fiume che l’azzurro riesce a conquistare per restare aggrappato al set sembra solo un’illusione. Svrcina non trema, gioca un tennis ordinato e intelligente, e alla prima occasione chiude i conti. Sul match point il passante di dritto del ceco colpisce il nastro e beffa Berrettini: un epilogo che fotografa bene la giornata. Finisce 6-3, 6-3 per Dalibor Svrcina in 1h e 25 minuti di gioco. Per Matteo resta il rammarico di un match vissuto sempre in affanno, con poche certezze al servizio e tanta fatica a trovare continuità negli scambi. Il rientro dopo l’ennesimo stop è complicato, e oggi se n’è avuta la conferma.

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