Gli outfit dello US Open 2025
Torna l’appuntamento classico (ma anche moderno e stravagante) con la rubrica di Ubitennis dedicata agli outfit dei tennisti più in vista nell’ultimo Slam
Carlos Alcaraz – Nike
Ok il paragone è scomodo ma per molti versi Alcaraz è l’erede naturale di Rafa: è spagnolo, è un talento precoce, è forte dappertutto ma in particolare sulla terra rossa, tira dei dritti super arrotati, ha un gioco coinvolgente e aggressivo, è un tipo spontaneo e genuino. Ma soprattutto è sponsorizzato da Nike e si mette gli smanicati di colori sgargianti. Perché se li può permettere e perché probabilmente in quel di Beaverton quando lo hanno messo sotto contrato e lui ha cominciato a mietere successi su successi hanno deciso che dovesse metterseli, anche solo per una questione di marketing. Forse però affinché il riferimento Nadaliano funzioni ancora meglio bisognerebbe aggiungere qualche fronzolo in più e non accontentarsi di accostamenti monocromatici come quello visto in questo vittorioso US Open con canotta rosa o bordeaux a seconda della sessione e pantaloni bordeaux. Scarpe bordeaux abbinate. Da notare la giacca con zip e colletto a polo con effetto lucido in stile anni duemila. Il riferimento ormai già vintage è stato ripreso in toto da Alcaraz che si è spesso allenato con una canotta che richiama la collezione da calcio Total 90 di Nike, originariamente datata 2004. Con quella fortuita rasatura dei capelli poi Carlos pareva proprio un giovane Ronaldo o David Beckham. (voto 7, meglio off-court che on-court).
Jannik Sinner – Nike
I look completamente monocromatici lasciano sempre perplessi a meno che non ci sia un total white o total black. Il total navy della sessione serale può anche passare, considerato anche che da tempo da queste parti invochiamo l’uso di colori scuri per il nostro Jannik (e lui con noi). Ma il total rosso mattone, colore già testato senza successo dall’altoatesino nel Roland Garros del 2024, no, quello non passa. La polo senza né zip né bottoni lascia il tempo che trova. Le scarpe riprendevano entrambi i colori finendo per non stare troppo bene con nessuno dei due. Giacca a polo anche per lui, ma in color mattone. Tutto un po’ troppo piatto (voto 5).
Aryna Sabalenka – Nike
Oltre che essere un look vincente, questo degli US Open 2025 potrebbe tranquillamente diventare il look più iconico della carriera della campionessa bielorussa. Il vestito è il solito a livello di taglio: spalline a canotta che fanno debordare deltoidi, trapezi, pettorali e tutti gli altri muscoli, parte inferiore molto corta. Bianco per la sessione diurna, nero per quella notturna. A rendere però distintivo questo outfit ci sono due cut out sui fianchi, segnati con un evidente bordo argentato e dettaglio rosso cremisi per la sessione diurna e acceso per quella notturna. Nel complesso l’effetto è quello quasi di un vestito da supereroina. O forse, per meglio dire, cattiva dei fumetti di supereroi. Fate voi. Bomber argentato che è un servizio al corpo al low profile. Scarpe personalizzate in tinta con le stelline. Racchetta custom di Wilson multicolor con disegno della tigre a riprendere il suo tatuaggio. Come se non bastasse, Sabalenka ha rincarato la dose nel photoshoot con un a dir poco vistoso vestito superfasciante color cipria etacchi a spillo. Tutto che più Sabelenkoso di così non si può (voto 9).
Naomi Osaka – Nike
Chiudiamo la carrellata di atleti Nike con la giapponese, che ha raggiunto a New York la prima semifinale Slam dal 2021. Vestito arancio per la sessione diurna, viola per quella notturna. Paillettes nella parte superiore e gonna a sbuffo nella parte finale. Molto carino, senza strafare. Acconciatura con pon pon perché il richiamo manga non può mai mancare. Ma a far parlare sono stati i suoi Labubu, i pupazzetti tempestati di cristalli attaccati alla borsa, che lei ha ribattezzato “Arthur Flash” e “Billie Jean Bling” storpiando i nomi di due leggende del tennis a stelle strisce (voto 7).
Felix Auger Aliassime – Adidas Y-3
Per gli US Open 2025, Adidas ha unito di nuovo le forze con lo stilista giapponese Yohji Yamamoto, dopo le collaborazioni delle edizioni 2015 e 2016 del Roland Garros, che produssero due collezioni che sono rimaste nell’immaginario degli appassionati di tennis fashion, nel bene o nel male, a seconda dei gusti. Il brand delle tre strisce in questo caso ha presentato una serie di outfit forse meno divisivi ma sicuramente non banali. L’intera collezione è ispirata alla tecnica nipponica della pittura ad inchiostro Suibokuga, che riproduce l’ambra fossilizzata. Se non ce lo avessero detto non avremmo saputo proprio come interpretare quelle striature sul fianco nella t-shirt color bianco sporco di Auger-Aliassime, autore di un grande torneo in quel Flushing Meadows, e sul vestito di Pegula del medesimo colore. Ora risulta tutto più chiaro. Però a questo punto non capiamo il total purple di Zverev. Forse era per portargli sfiga e ci sono riusciti. Nella collezione femminile era presente un rivedibile vestito due pezzi stile bretella bianco e viola che è stato appioppato alla Sakkari. Per sua sfortuna e nostra fortuna anche il suo torneo è durato relativamente poco (voto complessivo alla collezione 6, media di di 8 di FAA e Pegula e 4 per Zverev e Sakkari).
Novak Djokovic – Lacoste
Polo celeste con bordino sul colletto blu e pantaloncini a richiamo di giorno. Total black con dettagli oro per la sera. Un motivo tono su tono che è talmente tono su tono che non si vede. Che noia (voto 5).
Lorenzo Musetti – Asics e Bottega Veneta
Asics gioca sul sicuro con due look per il carrarino: uno più classico e uno più moderno. Pantaloncino verde militare e polo color panna per il giorno. Look total black con dettagli fluorescenti per la sera. Molto bello il fit in generale. Musetti alza l’asticella però con una nuova lussuosissima giacca firmata Bottega Veneta dopo quella vista a Wimbledon: pelle nera, colletto a polo con trama e zip. Assolutamente degna di una runway newyokese (voto 7).
Flavio Cobolli, Ben Shelton, e Iga Swiatek – ON
ON ci aveva abituato a collezioni un po’ troppo da running più che da corsa ma che avevano almeno una loro senso. In questo caso abbiamo fatto un po’ fatica a trovare il file rouge tra sfumature di ogni tipo fucsia e nere (peraltro combinazione già vista): pallini, striature, strisce. Niente, non ci siamo nemmeno stavolta. Anzi peggio del solito (voto 4).
Frances Tiafoe – Lululemon
Tafoe si è sempre fatto notare con i suoi outfit. E il passaggio da Nike al suo nuovo sponsor Luluemon non ha fatto che dargli ulteriori margini di manovra per osare. Nello Slam di casa il tennista afroamericano si è presentato tutto di rosso vivo vestito, con tanto di strisce tigrate sia sulla maglietta che sui pantaloncini. Immancabile fascetta in pendant. Si conferma di gran lunga il tennista che gioca di più con i colori. Su questo non c’è ombra di dubbio. Se lo può permettere. Ed ormai i suoi look sono talmente identificativi che piacciono sempre e comunque (voto 7)
Jack Draper – Vuori
Ed è arrivato anche il turno di Jack Draper di essere abbandonato, o di abbandonare – a seconda delle prospettive – Nike, che prosegue con la sua strategia tutta incentrata su Sinner e Alcaraz nel maschile. Il n.1 britannico, oggettivamente un buon modello, si è accasato con Vuori, emergente brand californiano di athleisure, ovvero il trend di indossare capi di abbigliamento sportivo (running e fitness in particolare) anche in contesti più formali. Che poi non significa altro che produrre shorts e magliette di colori abbastanza neutri con tessuti di qualità a prezzi piuttosto alti. Ma si sa, il marketing è anche inventarsi un nome nuovo per qualcosa che esiste già. Fino ad ora, Vuori si era limitato a sponsorizzare l’americano Marcos Giron e questo è dunque il salto di qualità nel mondo del tennis. E non è cominciato nei migliori dei modi, visto il deludente torneo di Draper, costretto al ritiro dopo il primo turno. Nella sua unica apparizione contro l’argentino Gomez, l’inglese ha sfoggiato per la prima volta uno smanicato (ha dichiarato che non se l’era mai sentita di mettersene uno fino a ora e viene da dire: “se non se la sentiva lui…”) color tortora, abbinato a pantaloni grigio e tortora. Un inizio all’insegna del grigiume, un inizio all’insegna della tristezza. Benvenuti nell’era del athleisure (voto 5).
Venus Williams – vari
Qualcuno al torneo di Washington di quest’anno ha chiesto a Venus Williams perché diavolo fosse tornata a giocare a 45 anni dopo più di un anno di assenza, a battagliare contro tenniste che potrebbero essere tranquillamente sue figlie, sotto il caldo e l’afa dell’estate nordamericana. Lei ha risposto molto semplicemente: “perché no?”. Avrebbe potuto rispondere però “perché sono una delle tenniste più stilose della storia e lo voglio ribadire”. E così ha fatto la Venere Nera, fresca di fidanzamento ufficiale con l’attore italo-danese Andrea Preti, sfoggiando una serie di outfit da antologia a Flushing Meadows. Primo abito per il doppio misto con Opelka: blu navy con bordini bianchi, scollo ampio, taglio corto, taglio sulla schiena, semplice e timeless. Secondo abito per il primo turno: polo bianca con bottoni e tessuto traforato e gonna pieghe del brand emergente dio moda ERL in un chiaro omaggio ad Althea Gibson, prima atleta afroamericana a partecipare agli US Open 75 anni fa. Doppio misto in coppia con la canadese Fernandez: vestito nero con trama afro marrone e beige, gonna con bordi ondulati, visiera abbinata. Borsa Wilson rossa vintage abbinata. Di un’altra categoria, non c’è che dire. Queen suprema. (voto 10 e lode).
Coco Gauff – New Balance
Racer top croppatissimo a mettere in mostra gli addominali rosso o lime a seconda della sessione. Gonna pure quella molto corta a pieghe che riprende il top. Le sta molto bene e sta bene solo a lei. Ma non è che New Balance sta un po’ finendo le idee con la n.1 del tennis americano? (voto 7).