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US Open: Alcaraz implacabile supera Lehecka, ora la semifinale con Djokovic o Fritz

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[2] C. Alcaraz b. [20] J. Lehecka 6-4 6-2 6-4

Se nel turno precedente Carlos Alcaraz aveva concesso due palle-break ad Arthur Rinderknech, martedì con Jiri Lehecka il murciano si dimostra ancora più taccagno, non lasciando avvicinare il rivale nemmeno alla parità. Così il match scappa via in poco meno di due ore durante le quali il campione iberico si accontenta dapprima di prendere il vantaggio minimo per aggiudicarsi il set, per poi crescere in sicurezza e imporre la legge spietata del suo infinito talento, della sua potenza e delle sue risorse balistiche e anche acrobatiche.

Un grande spettacolo, dove l’unica cosa che è mancata è stata la sensazione che qualcosa potesse cambiare; Lehecka ha dato fondo alla valigetta degli attrezzi e la pressione dell’avversario lo ha spinto a tratti anche al di là delle sue possibilità e delle abitudini di gioco, alla ricerca di una via per disorientare il numero due del mondo. Qualche risultato la sua azione lo ha prodotto, soprattutto nel terzo set, ma tutto è risultato temporaneo e vano, in particolar modo per l’assoluta impotenza in risposta, ma anche per la solidità inscalfibile del mago spagnolo, sempre più calato nella parte del tennista “talento e rigore” che lo ha già riavvicinato alla vetta del ranking (“È molto difficile non pensarci – ha detto a fine match a proposito del n. 1 – ma ogni volta che scendo in campo provo a non pensarci”).

Alcaraz entra in una semifinale Slam per la nona volta: le due sconfitte, a fronte di sei vittorie, sono arrivate entrambe nel 2023, a Parigi con Djokovic e a New York con Medvedev. Potrebbe essere proprio il grande serbo il rivale nel penultimo atto del torneo, a meno che Taylor Fritz lo batta tra poche ore per la prima volta in carriera dopo dieci sconfitte

Primo set: un break in apertura decide il set per il favorito della vigilia

Lehecka è ben conscio di dover spingere tutta se vuole avere qualche chance con Alcaraz. Il primo punto è del ceco, ma il primo doppio fallo non tarda ad arrivare. Ne approfitta lo spagnolo per provare ad insidiare il servizio dell’avversario al primo tentativo. Alcaraz non si fa intimorire dal primo ace subito e, sul 30-30, si apre il campo con un pesantissimo dritto a cui dà seguito con una comoda volée a rete. Il nativo di Mlada Boleslav è attento sulla palla break, ma non può nulla sulla situazione di pericolo: palla corta del murciano che fa maturare il primo strappo dell’incontro.

Lo spagnolo è un rullo compressore che macina punti con facilità, la stessa irrisoria con cui tira fuori dalla cesta da mago un dritto vincente in arretramento con cui conferma il break: chapeau. Il classe 2001 sembra un pugile suonato che fa fatica a reagire, altro doppio follo e altro campanello d’allarme con la scritta “break point”. Stavolta Carlos è magnanime e la sua uncinata di dritto atterra in corridoio. Il numero 21 si salva e muova il computo dei suoi game: 2-1. Alcaraz si diverte, fa divertire tutto l’Arthur Ashe e continua a condurre senza il minimo affanno.

Lehecka è certo miglior ribattitore di Rindeknech, ultimo avversario di Carlos e capace di arrivare soltanto due volte alla palla-break, e sul 4-5 inizia il game con una risposta che mette in crisi il numero due del seeding, ma anche in questa occasione il campione dell’edizione 2022 manipola gli effetti della battuta per salire fino al 40-15, con due palle-set. Jiri è bravo a raggiungere la parità tenendo a bada l’irruenza del rivale, ma Alcaraz non intende correre i rischi di un finale di parziale serrato e chiude alla terza opportunità.

Secondo set: Alcaraz accelera e dà spettacolo per il 6-2 finale

Ottima prova alla battuta per il murciano, che mette la prima palla a giusta destinazione sette volte su dieci, mentre Lehecka si ferma 15 punti più in basso; la differenza va accorciata perché il ceco possa nutrire speranze di rimonta, ma la faccenda si complica subito per il favorito numero 20 della manifestazione perché Alcaraz si è alzato dalla sedia con il chiaro intento di prender vantaggio in apertura, esattamente come nella frazione precedente. La sua aggressività intimidisce il ragazzo ceco che scambia oppresso dalla fretta ed è impreciso sia di rimbalzo che al volo; il murciano gli sottrae di nuovo la battuta e si porta poco dopo con facilità sul 2-0.

Carlos è soddisfatto e lascia correre il terzo game, che Lehecka fa suo con altrettanta facilità; l’asso iberico pare non voglia spremere il talento ed energie nervose per primeggiare in ogni momento del match, sicuro delle proprie prerogative in battuta; talmente tranquillo da sperimentare soluzioni come la stop volley di dritto o il drive anomalo ultra-stretto, che varca la riga del corridoio di non più di dieci centimetri. L’atleta ceco lo riammette in gioco con ingenuità in uno scambio che ha già vinto e si fa beffare da un passante di rovescio da posizione difficilissima che gli costa una palla-break, ma è bravo a raggiungere comunque il 2-3.

Il secondo break per Alcaraz non tarda comunque ad arrivare e si manifesta al culmine di una serie di palleggi durante i quali il campione del Roland Garros varia effetti e profondità con sagacia e perizia tecnica strabilianti, alternando botte centrali a traiettorie lente e vaporose con il rovescio a due mani; una simile dovizia di soluzioni differenti confonde Lehecka che nel frangente ci sembra impotente, e la sua mimica ci sembra esprimere uno stato d’animo in sintonia con le apparenze. Il doppio errore con cui consegna il turno di battuta al rivalene è la conferma: finisce 6-2 per Alcaraz, il gap tra le due prime palle è azzerato ma le cose sono andate peggio che nel primo parziale per Jiri, che sulla seconda battuta è stato letteralmente depredato dall’asso iberico.

Terzo set: Lehecka resiste più a lungo ma il finale non cambia

Lehecka evita il break iniziale nonostante il preoccupante 0-30 ed è lodevole nel portarsi sul 2-1 nonostante le prodezze balistico-tecniche del rivale vogliano allargare ulteriormente la distanza tra i due; Carlitos colpisce con apparente facilità una palla corta ricavata da una risposta insidiosa del rivale mortificandone le ultime volontà di ribellione, ma non l’estremo istinto di sopravvivenza tennistica. Jiri si presenta e rete e gioca di volo sia in tocco che in acrobazia e con una elegante veronica e difende il turno di servizio giocando i colpi migliori sottorete.

Il tennista boemo non lesina discese a rete anche nel prosieguo del set, scegliendo quindi di accorciare i tempi dello scambio, che più si allunga e più spesso viene vinto dal rivale, e di mettere fretta allo stesso, che in qualche occasione perde la misura del dritto o del lob e deve accettare di arrivare sul 3-2 nel ruolo di inseguitore; tutto questo sempre senza vivere particolari gioie in risposta, dove non ha ancora provato il brivido della decisione ai vantaggi. Quello che conta per lui ora è la percentuale di prime palle, che si avvicina all’80%, e un leggero miglioramento anche di quella della battuta di scorta, che sale al 40% (nel secondo parziale si era attestata a poco più della metà); con uno spettacolare duello a rete e dopo aver annullato una palla-break con una martellata dalla linea di servizio, Lehecka si porta sul 4-3.

È proprio con una volée di dritto non difficile messa in rete che Jiri regala il 30-15 ad Alcaraz sul 4-4, il quale prova così a ripartire alla ricerca di un break; la chance arriva e il ceco prova a soffocarla proprio ritornando dalle parti del net. Carlos con straordinario vigore lo respinge a fondocampo e ne provoca l’errore fatale con il dritto; per il numero due del seeding è il momento giusto per chiudere il match e lui lo fa a modo suo, con un game a zero.

(in collaborazione con Manuel Ventriglia)

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