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US Open: Venus si arrende, Svitolina out

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La seconda giornata dello US Open prosegue con altri colpi di scena di rilievo nel tabellone femminile. Il pubblico dell’Arthur Ashe ha salutato una leggenda come Venus Williams, battuta in tre set da Karolina Muchova [11], mentre poco prima è arrivata un’altra eliminazione eccellente: Elina Svitolina [12] si è infatti arresa sorprendentemente ad Anna Bondar con un netto 6-2, 6-4. Avanzano senza affanni Magdalena Frech [28] (6-2 6-2 a Talia Gibson), Peyton Stearns (7-5 6-0 a Darja Semenistaja) e Mirra Andreeva (6-0,6-1 a Alycia Parks), così come Zeynep Sonmez, che supera la qualificata Katie Volynets 6-3 6-4. In apertura di programma a metà giornata colpo di Elsa Jacquemot su Marie Bouzkova (6-4 6-3). Di seguito il racconto più dettagliato dei match chiave della seconda parte di giornata.

A. Bondar b. [12] E. Svitolina 6-2 6-4

Sorpresa sul campo: Elina Svitolina, testa di serie n. 12, saluta lo US Open al primo turno per mano di Anna Bondar. L’ungherese parte forte e si prende il primo set 6-2: aggressiva in risposta, più solida con la seconda, e con quasi la metà degli errori della rivale (12 contro 21). Nel secondo parziale la partita si accende. Svitolina costruisce tanto ma il suo primo break arriva solo all’ottava occasione, proprio mentre Bondar stava cercando di servire per chiudere. L’ungherese però non si disunisce: rimette ordine, ritrova profondità e archivia l’incontro dopo 1 ora e 40 minuti. A fine match Bondar è visibilmente commossa per il risultato, mentre Svitolina lascia il campo oltremodo contrariata (tanto da spaccare la propria racchetta) per un esito ben al di sotto delle aspettative, dopo una stagione su terra ricca di buoni risultati. Al secondo turno per Bondar c’è Maria Sakkari.

[11] K. Muchova b. V. Williams 6-3 2-6 6-1

Contro Karolina Muchova è arrivata una sconfitta in tre set, ma la statura di Venus a New York resta monumentale: questa è stata la sua 25ª partecipazione al main draw (grazie alla wild card ricevuta), primato assoluto nel torneo; a 45 anni è la terza donna più anziana a competere a Flushing Meadows; quello con Muchova è stato il suo 101° match allo US Open, per un bilancio complessivo di 79–21, quarto nell’era Open per numero di vittorie; in bacheca due titoli (2000 e 2001), quattro finali complessive e nove semifinali.

Il match

Primo set in salita per la veterana Venus Williams, che cede subito il servizio e si ritrova sotto 0-2. Muchova avrebbe anche l’occasione per allungare sul 3-0, ma spreca tre palle break consecutive e consente all’americana di accorciare sul 2-1. Forte della sua esperienza e della potenza dei suoi colpi, Venus riesce poco dopo a recuperare il break di svantaggio, riportando il parziale in equilibrio. La sensazione è quella di una battaglia destinata a protrarsi fino al tie-break, ma Muchova cambia passo: strappa nuovamente la battuta nel settimo game e poi, al termine di un nono gioco molto combattuto, chiude il set 6-3 al secondo set point. Nel secondo set Venus non si abbatte: alza il livello e consolida i colpi già intravisti nel primo. Parte forte con il break in apertura e, sull’onda dell’inerzia, ne piazza un altro nel settimo gioco, volando 5-2. Al momento di servire per chiudere, vacilla appena ma continua ad accelerare con il dritto; complice qualche errore di Muchova, archivia il parziale 6-2 e rimanda il verdetto al terzo.

Nel set decisivo è Muchova a partire meglio: come nel primo parziale scappa subito 2-0, complice anche l’ennesimo doppio fallo di Venus in un momento delicato (saranno 7 in totale nel match). La ceca consolida per il 3-0, Williams reagisce e mantiene il proprio turno a zero (1-3), ma Muchova resta solida: pur passando dai vantaggi difende la battuta e allunga 4-1. A quel punto Venus crolla, concede di nuovo il servizio e la n. 11 del seeding vola 5-1, per poi chiudere 6-1. Alla ceca occorrono tre set e due ore per avere la meglio su una Venus Williams che, a 45 anni, ha mostrato lampi di lucidità e potenza; il lavoro per tornare a livelli competitivi è difatti emerso chiaramente: «Non ci siamo presi giorni liberi. Non sono andata a cena né ho visto gli amici. Non ho fatto altro che allenarmi per tre mesi. Da ogni partita che non ho vinto ho cercato di imparare, per poi migliorare», ha spiegato Venus a proposito del suo rientro allo US Open 2025.

Al turno successivo Muchova affronterà la vincitrice del confronto tra Sorana Cirstea, fresca campionessa a Cleveland, e l’argentina Solana Sierra. La ceca intanto può festeggiare la sua quarantacinquesima vittoria a livello Slam.

[5] M. Andreeva b. A. Parks 6-0 6-1

Primo set senza appello per Alycia Parks (n. 56 WTA): 6-0 in poco più di 20 minuti contro la giovane russa Mirra Andreeva. Troppi gli errori non forzati (13 a 2) e percentuali modeste sia con la prima sia con la seconda di servizio rispetto all’avversaria. Nel secondo parziale Parks cede il turno di battuta nel terzo gioco, continua a sbagliare e mostra un linguaggio del corpo negativo nonostante il sostegno del pubblico; perde nuovamente il servizio nel quinto game e Andreeva allunga 4-1, chiudendo poi rapidamente 6-1. In meno di un’ora l’americana saluta il torneo totalizzando ben 28 errori non forzati, giustamente avvilita giustamente avvilita per la propria prestazione dopo il buon percorso firmato in stagione (semifinale a Monterrey). Per Andreeva, invece, una vittoria autoritaria e l’avvio ideale per questo ultimo Slam stagionale e mettere alle spalle la delusione del Roland Garros contro la sorprendente francese Lois Boisson. Al turno successivo troverà la connazionale Anastasija Potapova.

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