US Open: il cammino di Sinner per confermarsi campione e n.1
Dopo aver conquistato Wimbledon e l’Australian Open nello stesso anno, Jannik Sinner si presenta a Flushing Meadows con un obiettivo titanico: difendere il titolo vinto nel 2024 e rafforzare ulteriormente la sua leadership nel tennis mondiale. Il sorteggio lo colloca nella stessa metà di tabellone di Alexander Zverev, aprendo scenari affascinanti in vista della seconda settimana.
Un avvio in discesa
Al netto delle incognite sullo stato di salute del numero uno del mondo – per il quale Cahill ha comunque rassicurato, il debutto contro Vit Kopriva non dovrebbe riservare sorprese. L’altoatesino avrà la possibilità di prendere ritmo in un esordio senza eccessivi rischi, prima di incrociare al secondo turno il vincente tra Alexei Popyrin ed Emil Ruusuvuori. Entrambi sono avversari validi, anche se il finlandese sta vivendo un 2025 difficile, ben lontano dai migliori momenti della sua carriera. Più probabile che sia Popyrin a presentarsi dall’altra parte della rete, giocatore talentuoso ma spesso discontinuo, soprattutto sulla distanza dei tre set su cinque. Il primo banco di prova vero potrebbe arrivare al terzo turno, con il canadese Denis Shapovalov [27]. Mancino, esplosivo, capace di colpi vincenti spettacolari: se la giornata è quella giusta, può mettere in difficoltà chiunque. Ma la sua incostanza è più che nota, e il cemento newyorkese dovrebbe premiare la solidità di Sinner.
Ottavi: le prime vere insidie
Il nome più accreditato è quello di Tommy Paul [14], americano rapido e resistente, capace di infiammare il pubblico di casa e di reggere scambi lunghi senza concedere punti facili anche se, al netto delle proprie qualità, non viene da un periodo di forma memorabile. Affrontarlo a New York significa anche misurarsi con l’energia dell’ambiente, che potrebbe trasformare ogni quindici in una battaglia di nervi.
Un’altra ipotesi suggestiva è il derby contro Lorenzo Sonego. L’amico-rivale torinese ha un tennis esplosivo fatto di servizio incisivo e diritto penetrante. Tuttavia, il divario di solidità e continuità tra i due è evidente, e l’altoatesino resterebbe certamente favorito. Resta infine l’incognita Alexander Bublik, il più imprevedibile del lotto e autore fin qui di una stagione esaltante. Il kazako, con il suo servizio devastante e un arsenale di colpi imprevedibili, dalle smorzate ai rovesci in slice esasperati, è in grado di spezzare il ritmo e trascinare Sinner su un terreno meno confortevole.
Quarti di finale: tra la potenza di Draper e l’estro di Musetti
Possibile scontro con Jack Draper, quinto favorito del seeding e ormai considerato tra i giovani più pronti a prendersi la ribalta: mancino, potente al servizio, capace di tenere il campo con fisicità, l’inglese rappresenterebbe una sfida dura sul cemento americano, dove ha già dimostrato di saper competere ai massimi livelli (l’anno scorso qui si arrese solo in semifinale, proprio a Sinner). In alternativa c’è Lorenzo Musetti [10], che porta con sé un tennis elegante e creativo, ricco di variazioni. Se Draper incarna il pericolo strutturale, Musetti aggiunge la dimensione emotiva del derby italiano, che in uno Slam avrebbe un sapore storico. In entrambi i casi, per Sinner sarebbe il primo match dal peso davvero specifico nel torneo.
Semifinale: la sfida con Zverev
Il sorteggio ha collocato Sinner nella stessa metà di Alexander Zverev [3]. Il tedesco, finalista allo US Open nel 2020 e da sempre uno dei giocatori più solidi sul cemento, rappresenta un avversario tra i più complicati da affrontare su questo palcoscenico. Prima di arrivare in semifinale, Zverev potrebbe incrociare nomi come Rublev [15], Humbert [22], De Minaur [8] o Khachanov [9]: rivali di livello, ma alla sua portata. Anche per lui, però, il cammino verso New York non è stato privo di ombre. A Cincinnati, pur non ritirandosi, ha accusato problemi fisici durante la semifinale lasciando dubbi sulla sua condizione, sebbene il suo team abbia rassicurato sul pieno recupero. Zverev arriva con una motivazione particolare: a 28 anni cerca ancora il primo titolo Slam, l’unico tassello mancante in una carriera già costellata di successi e finali.
“Sincaraz”: l’epoca del dominio condiviso e la finale che tutti vorrebbero
Nel nuovo corso post–Big Three, il tennis maschile ha trovato due nuovi protagonisti assoluti: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. I due campioni, destinati a segnare un’era, insieme si sono spartiti gli ultimi sette Slam, un dato che racconta meglio di ogni parola il grado del loro dominio sul circuito. Eppure, alle loro spalle, resta l’ombra lunga di Novak Djokovic. Pur avviato verso la fase finale della carriera, il serbo continua a rappresentare un ostacolo concreto, soprattutto negli Slam. Semifinale in tutti e tre i Major disputati nel 2025 — Australian Open, Roland Garros e Wimbledon — portando avanti con la solita tenacia la sua corsa al 25° Grande Slam. New York sarà il palcoscenico dove capire se il futuro è già tutto scritto (come parrebbe) o se la storia ha ancora colpi di scena da regalare.