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WTA Cincinnati, Raducanu: “Aver messo Sabalenka in difficoltà sul cemento è un passo avanti”

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Emma Raducanu ha lottato con tenacia, ma ha perso contro la numero uno del mondo Aryan Sabalenka per 76(3) 46 76(5) in quella che è stata la sua miglior partita contro la bielorussa in quel di Cincinnati. La britannica ha perso 11 delle 12 partite contro le prime cinque giocatrici del ranking. Nonostante tutto, in conferenza stampa ha lodato il lavoro svolto nell’ultima settimana con Francisco Roig, che ha allenato Rafael Nadal dal 2005 al 2022. 

D. Emma, oggi una lotta tremenda là fuori, sotto il caldo, contro la numero 1 del mondo. Puoi dirci le tue impressioni generali e cosa ti porti via da questo match?
RADUCANU: “E’ difficile. È passato poco tempo, quindi non è facile parlarne, ma è stata una partita combattuta. L’ho spinta fino alla fine e sì, sono migliorata rispetto a Wimbledon, quindi questo è positivo

D. Ho letto che la tua percentuale di prime è stata del 63% e che hai fatto nove doppi falli. Pensi che il servizio sia stato un fattore chiave nel match?
RADUCANU: “Sì, penso di sì. Non ho avuto una buona sensazione al servizio oggi, ma per il resto del gioco penso di aver fatto abbastanza bene. È stato solo un aspetto con cui ho davvero faticato in campo. Spero di avere un po’ di tempo adesso per migliorare prima di New York

D. Emma, bel match. Avevi detto che questo sarebbe stato un incontro per raccogliere informazioni. Cosa hai imparato e quali aspetti positivi prendi, anche se non sei riuscita a vincere?
RADUCANU: “Lei è la numero uno del mondo per un motivo, e l’ho messa più in difficoltà rispetto a Wimbledon. Quindi è un miglioramento. Inoltre, è stato positivo ottenere questo risultato sul cemento, che è molto diverso dall’erba. Pensavo sempre che l’erba mi si addicesse molto di più, e lo penso ancora. Quindi, averla messa in difficoltà su cemento è qualcosa di cui vado fiera. Ma credo che un grande insegnamento sia l’inizio dei punti: lei li ha iniziati in modo incredibile, e nei momenti importanti ha servito e risposto molto bene. Anche io, in certi momenti, ma mantenere quel livello costante nel cominciare il punto è una grande cosa per me”

D. Ciao Emma, nell’ultima conferenza stampa avevi detto che gran parte del tuo lavoro lo fai in allenamento e non tanto nelle partite. Pensi che partite come questa ti insegnino comunque qualcosa o tornerai in campo d’allenamento per fare il vero lavoro?
RADUCANU: “Penso che si traggano lezioni da questo tipo di match. Credo di aver giocato un buon tennis a tratti, ma ci sono stati momenti in cui il livello è calato. Quindi, con il lavoro sul campo d’allenamento, posso mantenere un livello alto più a lungo. Detto ciò, è stata una partita di tre ore e mi sono sentita abbastanza bene contro Aryna, che ha ottenuto tutto ciò che ha ottenuto. Quindi, nel complesso, sono cose positive”

D. Ciao Emma. Volevo chiederti di quel game lunghissimo nel terzo set, durato oltre 20 minuti con 13 vantaggi. Cosa ti passava per la testa? Hai imparato qualcosa da quel momento epico?
RADUCANU: “In quel game stavo davvero lottando con me stessa. Sinceramente, credo che Aryna avrebbe potuto brekkarmi in quel momento, sarebbe stato 6-3. Però penso di aver fatto un ottimo lavoro mentale per tenermi in partita, e da lì in poi ho servito molto meglio. È questo che rende il tennis così interessante: puoi tenere duro in un game lunghissimo e poi, all’improvviso, ritrovare sensazioni positive su un colpo. Sono fiera di come ho resistito”

D. Lei ha uno storico impressionante nei tie-break quest’anno, qualcosa come 17-1. Oggi ne hai giocati due. Cosa fa particolarmente bene nei tie-break per ottenere un record simile?
RADUCANU: “Penso che giochi molto bene i punti importanti. Nel secondo tie-break, ad esempio, ha fatto tipo tre ace, ed è dura. Se puoi ottenere quasi il 50% dei punti con ace puliti, aiuta molto. Nei momenti decisivi sceglie bene dove servire, si impegna a fondo, e questo mette molta pressione sul tuo servizio. Ha una presenza molto forte sulla risposta, sia sulla seconda che sulla prima. Quindi ti mette pressione in ogni punto. Però penso che nell’ultimo tie-break io abbia servito bene – è stato solo un punto a fare la differenza. Ed è dificile, ma questo è il tennis”

D. Volevo chiederti: com’è andata la prima settimana con Francis? E sembrava, nel primo set, che cercassi dei consigli tecnici. Quanto è difficile mettersi sulla stessa lunghezza d’onda con un nuovo coach durante il match?
RADUCANU: Penso che la prima settimana sia andata bene. Ci siamo allenati bene, ho fatto dei miglioramenti. In certi momenti si vedevano le cose su cui avevamo lavorato, ma non le faccio ancora abbastanza a lungo. Però, considerando che è stata solo una settimana, ci sono stati progressi. Ovviamente giocare è diverso dall’allenarsi, ma penso che anche in campo stia andando bene. Sto accogliendo i feedback, e non era tanto una questione tecnica, ma più di rimanere fluida, di spingere e non arretrare troppo

D. Questa è stata una delle fasi più costanti della tua carriera, con buoni risultati e buoni tornei uno dopo l’altro. Hai la sensazione di aver sbloccato qualcosa per riuscire a giocare bene settimana dopo settimana?
RADUCANU: “Penso che sto lavorando tanto sul campo d’allenamento. Il mio livello sta migliorando. C’è ancora tanta strada da fare. E penso che qualche vittoria in più aiuti anche la fiducia. Sto facendo bene contro le giocatrici del mio livello e questo mi dà fiducia. Il prossimo passo è affrontare le migliori. Ora ho alcuni risultati equilibrati, come oggi, e altri in cui sento che posso ancora crescere tanto. Ma questo match deve darmi fiducia, prendere le lezioni e cercare di migliorare ancora di più”

D. Guardando avanti verso lo US Open, come pensi che sarà tornare lì, considerando il tuo attuale stato di forma e il fatto che stai giocando bene, rispetto agli anni passati?
RADUCANU: Penso di essere fiera. Quest’anno è il primo in cui sto davvero giocando l’intero calendario. Ho iniziato l’anno in modo difficile, ed è stato complicato cambiare quell’inerzia. Ma negli ultimi mesi sto costruendo, il livello sta crescendo. E le giocatrici contro cui sto perdendo sono tutte top player, quindi questo mi dà fiducia. L’anno scorso non ho giocato questi tornei, sono tornata a casa e poi a New York, ed è stato un momento difficile. Da quando ho vinto lì, non è stato facile per me. Ma quest’anno mi sento diversa. In generale, sono molto più calma sia dentro che fuori dal campo. Affronto i momenti importanti con più fiducia. Sto giocando bene i punti decisivi, nella maggior parte dei casi. Quindi non vedo l’ora di avere un po’ di tempo per allenarmi, migliorare e poi prepararmi per giocare lì

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