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ATP Cincinnati, Sinner: “Se mi sento bene in allenamento, so di poter giocare bene anche in partita”

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Partita rapidissima quella di esordio al Cincinnati Open per Jannik Sinner, e altrettanto rapido è stato il suo incontro con la stampa. Si è parlato della manica protettiva al gomito, del riposto post Wimbledon e della preparazione per affrontare il caldo di Cincinnati.

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Complimenti Jannik. Quanto sei soddisfatto della tua forma per la prima partita dopo Wimbledon?

Jannik Sinner: Sono molto contento di essere tornato qui. Le condizioni sono ovviamente molto diverse, ma sono comunque felice. Giocare contro un qualificato non è mai semplice nei primi turni. Vediamo cosa accadrà nel prossimo incontro.

Hai parlato della tua manica compressiva: hai detto che la indossi perché ti piace la sensazione. In altri sport, come il basket, alcuni giocatori la usano anche come elemento di stile. Nel tuo caso, è solo per comodità? Quando non ne sentirai più il bisogno smetterai di usarla o pensi di continuare?

Jannik Sinner: Non lo so ancora. Ho notato che l’impatto con la palla è leggermente diverso e, in un certo senso, migliore. Se così non fosse, non la indosserei. Non porto nulla solo per motivi estetici. Al momento mi sento a mio agio, anche con il caldo. Ho provato anche una manica nera, che fa una certa differenza, ma con quella bianca, in queste condizioni, non ho problemi.

Come è cambiata la tua fiducia in te stesso a questo punto della carriera, considerando che puoi fermarti dopo Wimbledon sull’erba, passare a una superficie diversa e vincere così nettamente alla prima partita?

Jannik Sinner: Credo che anche prima di vincere il mio primo Slam fosse così. Ad esempio, quell’anno andai in Australia senza disputare tornei prima. Sono una persona che trae fiducia soprattutto dagli allenamenti: quando mi sento pronto fisicamente e mentalmente, e quando i colpi sono precisi, sono pronto a competere. Dopo Wimbledon ho preso un po’ di pausa, ma al rientro ho lavorato duramente, con giornate molto lunghe tra preparazione fisica, tennis e fisioterapia. La mia fiducia nasce dal lavoro svolto, non dal numero di partite giocate. Se iniziassi a perdere presto nei tornei, modificherei il programma aggiungendone altri; per ora la preparazione procede bene.

Nel mese dopo Wimbledon, come hai bilanciato il riposo e il ritorno agli allenamenti?

Jannik Sinner: Non esiste una regola precisa. In questo caso sono rimasto dieci giorni senza toccare la racchetta, un periodo che per me è stato ideale, anche perché venivo da Roland Garros, Halle e Wimbledon. Quando mi sento mentalmente pronto, riprendo e continuo senza interruzioni. È anche una questione di esperienza dello staff tecnico. A 23 anni non posso sapere tutto, quindi mi affido anche ai miei allenatori.

Oggi faceva molto caldo. Fai qualcosa di specifico per prepararti a giocare in queste condizioni? Alcuni giocatori si allenano in luoghi molto caldi, come la Florida. Tu cosa fai?

Jannik Sinner: Lo scorso anno abbiamo svolto la preparazione a Dubai, dove fa molto più caldo rispetto a Monaco o alla Francia, e credo sia stata un’ottima scelta. Stiamo valutando di ripetere l’esperienza lì o a Doha. Bisogna però tenere conto che allenarsi con temperature troppo elevate non è sempre l’ideale per il fisico. Credo che il fattore principale sia la preparazione mentale: bisogna essere pronti ad affrontare condizioni di caldo e umidità intense, accettandole, perché sono uguali per entrambi i giocatori.

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