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Luciano Darderi, dagli Assoluti Regionali (e dal prosciutto crudo) alla conquista del circuito ATP

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Luciano Darderi vince, convince e scala il ranking mondiale (domani al numero 35 ATP). Tre titoli conquistati, tutti su terra (Marrakech, Bastad e Umago). Tre tornei di prestigio, da tantissime stagioni nel calendario internazionale. Sono solamente tre i tennisti ad aver conquistato più di due titoli nel 2025: Carlos Alcaraz (5) Alexander Bublik (3) e proprio Darderi (3). “È qualcosa di speciale per me – ha dichiarato l’italo-argentino dopo il successo nella finale di Umago 6-3 6-3 su Carlos Taberner -. L’ultimo mese è stato pazzesco. Voglio solo ringraziare mio padre e tutto il mio team. Senza di loro sarebbe stato impossibile. Sono molto felice per questo titolo. Sono state due settimane folli (vittorie in fila a Bastad e Umago). Se me lo aveste detto due settimane fa, avrei detto che era impossibile. Ma sono molto contento della mia prestazione e del mio tennis, che questa settimana è stato incredibile. Ora cercherò di riposare (Darderi ha subito un infortunio proprio alla fine del match, Toronto appare in dubbio) e di continuare a giocare così anche la prossima settimana sul cemento.

È proprio Luciano a sorprendersi dei propri successi. Per comprenderli, come spesso accade, bisogna tornare indietro nel tempo. Nel 2019, a 17 anni, Darderi era stato sconfitto da Gian Marco Ortenzi nella finale dei Campionati Assoluti Regionali (del Lazio) al Canottieri Roma. Primo set: 6-0 per Luciano senza storia, poi pian piano la rimonta di Ortenzi che finì per imporsi 0-6 6-4 6-2. Darderi finì il match triste e arrabbiato, la sua palla non faceva particolarmente male, anche se la ‘garra’ era già riconoscibile. All’epoca si parlava già del fratello minore Vito, oggi under 18 che sta cercando la propria strada non senza difficoltà, e meno di Lucho.

Salto avanti nel tempo al periodo covid-19 quando Lucho partecipò a un torneo interno della Rome Tennis Academy, accademia creata da Santopadre, Cobolli senior e Meschini, che per alcuni anni fu una base importante per tanti ragazzi promettenti. In quel main draw arrivarono a scontrarsi in finale, con in palio un prosciutto crudo, Luciano Darderi e Flavio Cobolli. Erano giovani, giovanissimi, e nella classifica ATP compariva a malapena il loro nome. Giocarono un match di livello sensazionale (vinto per la cronaca da Darderi dopo aver annullato matchpoint), tutti i presenti rimasero con gli occhi sbarrati, come lo stesso Stefano Cobolli. “Hai visto che partita hanno giocato?!”, furono le parole di Cobolli senior subito dopo la finale. In quel match si percepì talento ma soprattutto determinazione, si capì che quei due ragazzi, oltre a saper giocare bene a tennis, avevano la testa da giocatori veri.

Darderi negli anni ha dovuto faticare tanto, ha lottato, ha vinto parecchio ma anche perso molto. Nelle prime stagioni nel circuito far quadrare i conti non erano semplice e costruire un team era complesso. Papà Gino, ottimo giocatore anni fa a livello italiano, ce l’ha messa tutta, superando anche diverse critiche piovute (come sempre) da altri addetti ai lavori. Luciano Darderi oggi è a un passo dalla Top 30 ATP, sulla terra nessuno vuole affrontarlo, sulle altre superfici sta migliorando molto (vedi terzo turno a Wimbledon) e oggi è consapevole: “Pensavo che questo livello (Top 30) sarebbe stato il massimo che avrei potuto raggiungere, invece oggi so che posso crescere ancora molto”. Firmato Luciano Darderi. E, vista la sua storia, non c’è alcun motivo per non credergli

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