Forever Young: dietro le quinte del trionfo di Sinner a Wimbledon
Mancano pochi minuti all’inizio del celebre “Ballo dei Campioni” di Wimbledon, l’evento che chiude le due settimane più importanti della stagione del tennis mondiale: Alex Vittur (amico, manager e molto di più) è concentrato e sistema la cravatta di Jannik Sinner, che nel frattempo canticchia il ritornello di “Forever Young”, sorridendo con gli occhi. Il numero 1 – in attesa della prossima intervista, della prossima partita, del prossimo aereo, della prossima pubblicità, del prossimo allenamento, dei punti da difendere e di tutte le altre cose inutili del suo mondo – sembra finalmente leggero, perché Wimbledon è Wimbledon, perché gli ultimi due trionfi Slam erano stati caratterizzati dal sapore amaro e dal macigno emotivo di un’altra storia (e ovviamente ci riferiamo alla vicenda del Clostebol) perché l’alcol sta facendo il suo corso…
Si tratta solamente di una fotografia e di un piccolo estratto del nuovo vlog di Jannik – ripreso e montato da Alex Meliss – pubblicato sul suo canale YouTube e interamente dedicato alla vittoria dei Championships. E’ il quarto contenuto di questo genere divulgato da Sinner e dal suo staff da quando è stato aperto il canale, dopo quelli per il titolo dell’Australian Open 2024 (“Winning my secondo Australian Open title!“), per il rientro in campo a Roma (“Back in Rome”) e, infine, dopo quello che descriveva una giornata tipica proprio a Wimbledon (“One day at Wimbledon“).
Nella prima parte di “WIMBLEDON Win 2025 – Something I’ll Remember Forever!” Sinner è reduce dal sospiro di sollievo e dallo shock della serata più dura della sua esperienza a Londra, ovvero quella del match con Grigor Dimitrov: una partita caratterizzata dal dolore al gomito, dallo svantaggio di due set a zero e dal ritiro dell’avversario. Nel frattempo è arrivata la vittoria su Shelton e siamo quindi alla vigilia della semifinale con Djokovic. Sinner sta cucinando per il suo team, per il fratello e per gli amici, dedicandosi in particolare ai pomodori: “Il gomito sta meglio, la partita (con Shelton, ndr) è andata bene. Oggi mi sono allenato e poi mi sono riposato: da adesso in poi qualunque cosa arriva è un bonus. Qualche anno fa con Nole a Wimbledon ho perso, ma da quel giorno sono migliorato, non voglio assolutamente mettermi pressione. Meno ce n’è e meglio si gioca”.
Pomodori (tanto olio, un po’ di sale e un po’ di zucchero), carne e risate: la cena della vigilia è all’insegna del buon umore, e poi arriva il dominio con Djokovic. Nel frattempo le immagini ci raccontano gli allenamenti, le sessioni di stretching, e tutto il tempo dedicato ai tifosi. Si passa poi alle parole dei professionisti che l’hanno aiutato ad arrivare fino a lì, che l’hanno accompagnato, negli ultimi anni, verso la finale del sogno. Simone Vagnozzi gli consiglia di abbassarsi quando colpisce in corsa, perché è uno dei trucchi dell’erba, e, successivamente, davanti alla telecamere, racconta: “Dal 2022, quando ci siamo incontrati per la prima volta a Montecarlo, è cresciuto tanto come giocatore di tennis e soprattutto uomo. L’esperienza di certe partite lo ha aiutato. È cresciuto come conoscenza del gioco: riesce a lavorare sulle debolezze dell’avversario, ha imparato ad adattarsi alle diverse situazioni di gioco e a gestire un punto importante anche sul piano tattico”.
Aggiunge Riccardo Ceccarelli, il suo mental coach: “La parola chiave è miglioramento. Si tratta della parola che Jannik usa di più. L’esempio che può costituire per le nuove generazioni non è quello di porsi target elevati come il voler vincere 20 Slam, ma di cercare di migliorare in ogni minimo dettaglio giorno per giorno. In questa parte è entrato in maniera magnifica: per crescere bisogna curare ogni dettaglio in modo maniacale e non accontentarsi mai”. Non poteva mancare anche la saggezza di Darren Cahill: “Ha sempre avuto il sogno di giocare contro i migliori del mondo. Ha già realizzato alcuni di questi, ma ora affronta il più grande: quello di giocare sul Centre Court la finale di Wimbledon contro il campione in carica. Sarà una grande giornata per lui: ha sempre mostrato classe e resilienza, riuscendo ogni volta a reagire”.
Sarà una grande giornata, Cahill aveva già capito tutto: il ritmo del video diventa incalzante, sono le 10 e mezza del mattino, Jannik sale sulla macchina che lo accompagna verso la leggenda, è la mattina della finale, ma sembra tranquillo. “Sarà un onore giocare questa partita, è il torneo più prestigioso, mi sento fortunato, il risultato non conta….”.
E poi, ancora: “Mi sento bene fisicamente, ed è la cosa più importante. Sono felice, sarà sicuramente una grande partita, lotterò su ogni pallina”. Ha mantenuto la promessa.
Il numero 1 arriva al circolo e si dedica al riscaldamento, a una breve sessione di rifinitura, ai soliti tifosi. Si va, e si va a vincere.
L’ultimo servizio vincente, il sorriso più luminoso della carriera, la corsa verso il proprio box: “Quello è stato il momento più emozionante della partita, perché ho potuto abbracciare le persone che mi conoscono meglio”. Si corre verso il “Ballo dei Campioni“: in macchina Sinner, seduto al posto passeggero, gestisce la radio e la bottiglia (un po’ Dj, un po’ sommelier, un po’ campione di Wimbledon), Vagnozzi brinda con il calice, perfino Vittur ha le guance rosse tipiche del vino. O del sole di Londra? Il team di Sinner è un team che parla sottovoce, esattamente come lui, ma la sensazione è che questa volta sia una cosa diversa. Per i grandi campioni la vittoria, ad un certo punto, diventa un sollievo. Ma il Wimbledon 2025 di Jannik Sinner è il torneo della gioia, del peso che non c’è più e, forse, di un’ulteriore svolta. “Do you really want to live forever?”
Il video si conclude con l’amore: Sinner guarda il trofeo, ce lo descrive nei minimi dettagli, come se fosse un’opera d’arte. E in effetti: “Qui c’è il mio nome, è l’ultimo….” e i suoi occhi superano le parole, che diventano un sottofondo. “Mi porterò dietro questi momenti per sempre”. Un’ultima occhiata al trofeo, Sinner sembra felice. Forever young.