Wimbledon, Alcaraz: “La finale di Parigi la mia miglior partita, ma domenica nessun vantaggio mentale su Sinner”
Carlos Alcaraz ha conquistato la terza finale consecutiva a Wimbledon, battendo in quattro set Taylor Fritz e proverà con tutto se stesso a confermare il titolo. Il campione spagnolo va alla ricerca del terzo successo consecutivo ai Championships, per quello che sarebbe il sesto Slam della sua ancora assai giovane carriera. Ad appena 22 anni, potrebbe riuscire in ciò che solo Bjorn Borg ha centrato: la doppietta Roland Garros-Wimbledon back to back.
Dall’altra parte della rete domenica ci sarà Jannik Sinner, che non ha lasciato scampo a Novak Djokovic. Il numero 1 al mondo ha la possibilità di prendersi la rivincita sulla sconfitta di Parigi. Una partita che dopo un mese è ancora negli occhi di tutti gli appassionati di tennis, esempio icastico di questa disciplina nella sua forma più sublime. Sarà un altro grande match, che arricchirà ulteriormente una rivalità destinata a entrare in una dimensione superiore. Jannik è l’ultimo giocatore ad aver sconfitto Alcaraz sui campi dell’All England Club, nel 2022. Da quel momento Carlitos è stato inarrestabile sui prati londinesi. Queste le parole del numero 2 del mondo dopo la sua semifinale.
D: Carlos, terza finale consecutiva. Dicci come ti senti.
ALCARAZ: “Ad essere onesto non potrei essere più orgoglioso. Sono davvero felice di aver raggiunto la mia terza finale consecutiva qui a Wimbledon, giocando un tennis così bello. Non vedo l’ora che arrivi domenica.”
D: Quali sono le tue riflessioni ora sulla finale del Roland Garros contro Jannik Sinner? L’hai rivista? È stata una delle partite più belle di cui sei stato protagonista?
ALCARAZ: “Non l’ho rivista per intero. Solo qualche spezzone, qualche punto, ma non molto. Però ci penso ancora a quei momenti, a volte. Probabilmente la miglior… anzi no, niente “probabilmente”. È stata la miglior partita che abbia mai giocato finora. Non mi sorprende che mi abbia portato al limite. Me lo aspetto anche domenica: arrivare al limite, stare sul filo. Sarà una grande giornata, una grande finale. Sono davvero entusiasta. Spero solo di non stare di nuovo in campo per cinque ore e mezza (sorride). Come ho detto, se dovrò farlo, lo farò. Ma penso che sarà fantastico.”
D: Jannik ha vinto piuttosto facilmente contro Novak. Ti ha sorpreso? Ti preoccupa?
ALCARAZ: “Sì, quella partita mi ha sorpreso un po’, ovviamente. Battere Novak è una sfida davvero difficile, è qualcosa di veramente complicato da fare. Quindi batterlo con una certa facilità è ancora più difficile. Ma il livello a cui sta giocando Jannik è davvero alto, come sempre. Penso che non cali mai di livello durante le partite. È incredibile quello che riesce a fare su un campo da tennis. Però vedremo. La partita di oggi mi ha sorpreso un po’.”
D: Molti definiscono l’era di Roger, Rafa e Novak come l’Era d’Oro del tennis. Come descriveresti quello che tu e Jannik state facendo ora, considerando che uno dei due ha vinto gli ultimi sei Slam?
ALCARAZ: “Penso che quello che stiamo facendo in questo momento sia qualcosa di bello per il tennis. Stiamo lottando per coinvolgere sempre più persone a seguire questo sport. Stiamo lottando affinché il tennis cresca, come del resto fanno tutti i tennisti. Per me, condividere i grandi tornei con Jannik è fantastico, giocare le finali, arrivare ai turni finali dei tornei… Lo trovo davvero bello, almeno per quanto mi riguarda. Siamo ancora molto giovani, quindi spero che potremo continuare su questa strada, fare le cose giuste per i prossimi 5 o 10 anni e che la nostra rivalità possa sedersi allo stesso tavolo di quei grandi campioni.”
D: Ti ricordi della vostra partita qui del 2022? E come pensi che l’erba, come superficie, cambierà le dinamiche tra voi due nella partita di domenica?
ALCARAZ: “Sì, mi ricordo quella partita, ma è stata tre anni fa. Ora siamo giocatori completamente diversi, sia sull’erba che su tutte le superfici. Sono abbastanza sicuro che sarà tutta un’altra storia. Vedo Jannik giocare davvero un gran tennis sull’erba. L’ho detto tante volte: almeno per me, muoversi sull’erba è la cosa più difficile da acquisire, ma anche la più importante. E il modo in cui Jannik si muove sull’erba è incredibile. Scivola come se fosse sulla terra battuta, con entrambe le gambe. È semplicemente impressionante. Quindi sarà una partita interessante. Non riguarderò la partita del 2022, perché siamo due giocatori completamente diversi ora.”
D: Nella partita di oggi ho notato che hai fatto spesso serve and volley. Quanto è importante per te questo schema sull’erba? Sembra che tu lo stia usando sempre di più
ALCARAZ: “Sto servendo davvero bene. Mi sento molto a mio agio nel fare serve and volley. Penso di aver vinto molti punti così oggi, senza lasciare entrare il mio avversario nello scambio o trovare il giusto ritmo. È qualcosa che sto facendo spesso. Credo che l’erba sia una superficie dove si può usare più frequentemente. E io mi sento davvero a mio agio nel farlo.”
D: Come adatti il tuo gioco sull’erba in una giornata così calda?
ALCARAZ: “Giochiamo semplicemente lo stesso tennis. Certo, è un po’ diverso giocare con tanto caldo rispetto, per esempio, a quando il tetto è chiuso o ci sono vento o condizioni fredde. Ma il nostro tennis rimane lo stesso. Non colpisco la palla in modo diverso solo perché fa caldo o meno. Cerchiamo semplicemente di resistere, di sopportare il caldo e di non lasciare che ci condizioni troppo“
D: Pensi di avere un vantaggio mentale nella partita contro Jannik dopo la rimonta a Parigi?
ALCARAZ: “Per niente, a essere onesto. Quello che ha Jannik, perché è un grande campione, è che impara da tutto: dalle sconfitte, dalle partite che gioca… Migliora dopo ogni match, ogni giorno. Sono sicuro che prenderà molte cose dalla finale del Roland Garros e che sarà ancora più forte. Sarà più forte fisicamente, più solido mentalmente. Sarà pronto a dare il 100% domenica. Non penso affatto di avere un vantaggio mentale domenica solo per quella partita.”