Notizie

Wimbledon, l’entusiasmo di Darderi: “Nel tennis ognuno ha i suoi tempi. L’obiettivo è arrivare in Top 20”

0 24

Luciano Darderi ha conquistato una brillante vittoria contro Arthur Fery nel secondo turno di Wimbledon. Dopo la sospensione per oscurità, l’italo-argentino è tornato in campo più determinato che mai e ha chiuso il terzo set 6-3 con grande autorevolezza. Il match, dominato fin dall’inizio, ha mostrato la sua solidità sia al servizio che da fondo. Luciano ha mantenuto la calma anche dopo un piccolo passaggio a vuoto (a inizio terzo set). Questa vittoria, tra l’altro, segna il suo primo accesso al terzo turno in un torneo dello Slam. Ora lo attende Jordan Thompson, in un incontro che potrebbe aprirgli nuovi scenari nella sua carriera. Detto questo, sono stati numerosi gli spunti di discussione maturati nell’intervista post-gara realizzata da Ubitennis.

Ubaldo Scanagatta: Allora, tanto complimenti. Dopodiché ci dissi qual è stato un momento più difficile di c’è stato, quando? Sì, la partenza dopo lo stop di ieri è stata difficile.
Darderi:Sì, la partenza dopo lo stop di ieri è stata difficile. Lui era in fiducia nei primi game. Poi, per fortuna, sono stato solido dopo il due pari, altrimenti sarebbe stata un’altra gara.”

Luca Baldissera: Adesso hai Thompson, non ci hai mai giocato, lui è piuttosto forte, sai qualcosa di lui? Magari vi siete allenati, ve lo studierete, come si approccia una partita così importante contro uno che non hai mai affrontato prima?
Darderi:No, sinceramente lo conosco poco, non ci ho mai giocato contro né in singolo né in doppio. E’ un giocatore che su queste superfici gioca abbastanza bene e viene da due partite a 5-7, quindi spero che questo sia un vantaggio per me. Io oggi ho dovuto cancellare il doppio perché bisogna stare un po’ concentrati sul singolo, quindi mi dispiace anche per questo, oggi, però penso sia stata la decisione migliore per domani, per poter affrontare una partita così importante. Io cercherò di fare il mio gioco, concentrarmi sul mio e poi vedremo come impostare la partita domani.

Ubaldo Scanagatta: Lui è uno che attacca molto, sempre a rete, quindi deve essere in buona forma col passante in particolare.
Darderi: “Sì, cercherò di spingerlo indietro, cercherò di non farlo arrivare avanti (sorride).

Vanni Gibertini: Quanto tempo ci vuole, più o meno, per abituarsi all’erba per uno come te che ha giocato la maggior parte della carriera su un’altra superficie? Il cambio di superficie è diverso per ogni giocatore, di solito. Tu hai fatto due tornei sfortunati, purtroppo, con due 7-6…
Darderi:No, penso che l’anno scorso la prima partita che ho fatto è stata con Struff, venivo da un Challenger sulla terra a Perugia e subito mi sono trovato bene. E anche tre 7-6 al terzo con Struff, Tsitsipas, Jarry, quindi finalmente è girata. Al meglio dei cinque set si vede un po’ di più chi gioca meglio e chi gioca peggio, quindi non c’è nessuna scusa, se perdi comunque una partita lunga. Questa è la cosa speciale degli Slam che mi piace, quindi alla fine se perdi al meglio dei cinque set vuol dire che l’altro è più forte di te. Il tempo che ci vuole dipende da ogni giocatore, no? Io quest’anno ho capito tantissime cose che l’anno scorso non avevo capito. Adesso siamo qui al terzo turno con fiducia e con tante possibilità di andare avanti, quindi questa è la cosa importante.

D: Luciano, per la prima volta terzo turno in un torneo dello Slam, volevo chiederti se questo traguardo cambia un pochettino gli obiettivi della stagione e quali sono in generale gli obiettivi della tua stagione? Ti sei posto questo quesito?
Darderi: “Sì, quando era partita la stagione l’obiettivo era essere un Top 20, e continua ad essere quello. Ho perso tanti punti dell’anno scorso, Cordoba, tutti gli ATP, i tornei più importanti che avevo fatto, adesso ho pochi punti a difendere da qua penso fino a marzo, questa è una cosa positiva per cercare di andare avanti, giocare anche meglio sul cemento quest’anno che avrò la possibilità di stare meglio in forma fisicamente. Quindi tante cose insieme che quest’anno non ci sono, quindi penso che questa sia una cosa positiva. Sì vede che quest’anno sono già in forma fisicamente ed è un aspetto positivo.

Vanni Gibertini: Hai detto che ti sei trovato subito bene sull’erba. Che cos’è che ti fa sentire bene?
Darderi: “No, vabbè, comunque il mio gioco con il servizio, dritto, è abbastanza buono. Sono migliorato tanto andando avanti, però comunque l’erba adesso non è come prima, è un po’ più lenta, soprattutto qui a Wimbledon. Però diciamo che mi piace anche l’erba veloce come ad Halle. Quindi sì, penso servizio, risposta, queste due cose sono fondamentali.

Ubaldo Scanagatta: Col tempo che passa, ti senti più italiano di una volta, meno argentino di un’altra, oppure sempre in equilibrio tra i due paesi? Non so, frequenti più amici di un tipo piuttosto che di un altro. Com’è la cosa?
Darderi: “No no, è sempre stato uguale. E quindi, ormai, sì, passo un mese in Argentina e undici a giocare a tennis in giro per il mondo. Come tutti i giocatori. In Italia mi hanno sempre trattato bene. Alla fine noi tennisti siamo un po’ giocatori del mondo.

Luca Baldissera: Una curiosità personale, tuo fratello come va? Sta giocando?
Darderi: Sì, proprio oggi è arrivato in finale (A un ITF in Repubblica Ceca, ndr.). Sta migliorando molto mentalmente. C’è sempre quella fase in cui capisci se vuoi essere veramente un giocatore di tennis o no. Lui è in questa fase e lo stiamo aiutando molto anche per la parte atletica. Stiamo tutto il giorno a parlare. Anch’io ho già vissuto questa fase. Nel tennis ognuno ha il suo tempo e i suoi momenti. Non tutti alla fine arrivano al top, ma stiamo cercando, con l’aiuto anche di mio padre, di arrivare al top anche con lui.

Ubaldo Scanagatta: Ci sono mai delle difficoltà con tuo padre, che è anche il tuo coach?
No, sinceramente no. Mio padre è molto tranquillo in questo senso, non ho mai messo pressione su niente. Abbiamo sempre lottato per quello che vogliamo e dove vogliamo arrivare, però sinceramente non ha mai messo pressione su niente. Lavoriamo sempre bene, quando ero più piccolo era un po’ più difficile. Io non capivo che lui voleva il meglio per me. Mi ricordo quel momento, quando ho fatto il salto mentale, quando ho vinto i campionati italiani under 16 e da lì ho cominciato ad avere più fiducia su di lui, quindi penso che abbiamo un bel rapporto. Alla fine ogni tanto si litiga perché comunque è normale, no? Abbiamo anche un altro ragazzo che ci aiuta, si chiama Giuliano Basile. Sta con noi, quindi quando lui viaggia con mio fratello mio padre sta con me e quando mio padre sta con mio fratello lui aiuta me da qualche settimana. Poi c’è Elio che è il nostro fisioterapista di Fano. Anche lui è una parte molto importante della mia crescita. Quindi diciamo che abbiamo un bel team, siamo al completo e sono contento del lavoro che stiamo facendo. Penso che con il ranking che ho potrei ancora migliorarlo tantissimo con un po’ più di continuità. Quindi spero di poter arrivare in Top 20 o a fine anno o l’anno prossimo o quando deve arrivare, ma penso che con questo lavoro, e andando avanti così, abbiamo tante possibilità.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored