Lindsay Davenport difende Sinner: “Fondamentale per un tennista sentirsi a proprio agio
Le polemiche attorno al mito di Jannik Sinner rischiano di diventare pane quotidiano attorno alla storia del n. 1 del mondo. Dopo le polemiche legate al caso doping, ampiamente archiviato a testa alta dall’altoatesino, adesso si torna a discutere della scelta dell’azzurro di cambiare due membri del suo team, Marco Panichi e Ulises Badio.
Scelte che a giudicare da quello che ha dichiarato Jim Courier non dovrebbero appartenere a nessun atleta. Cioè secondo l’ex numero al mondo, un giocatore non è libero di selezionare il proprio personale a proprio piacimento. Certo Jannik è un atleta che in testa ha un solo obiettivo, la vittoria, e, per centrarla, ci sta che si cambi qualche automatismo per aumentare l’asticella.
In questa settimana di stop forzato dopo l’eliminazione ad Halle, Sinner ha avuto modo di lavorare sul servizio ottenendo egregi risultati a giudicare dal suo esordio a Wimbledon. Jim Courier non è andato giù per il sottile e si è espresso in maniera ironica, ma assolutamente deprecabile: “Adesso Sinner è il miglior giocatore al mondo e non si fa certo problemi a gestire i suoi affari come un malavitoso, in un certo senso mi piace il suo approccio», ha aggiunto Courier, in un passaggio che ha fatto discutere. Il tono, forse ironico, forse ammirato, resta comunque discutibile”. Ci sta l’ironia nello sport, per carità, ma neanche per scherzo si può dare del malavitoso a un atleta, un uomo libero di fare le sue scelte.
Nel frattempo il campo ha parlato e ha detto di un ottimo Sinner in avvio di torneo e, nel post partita, il numero uno del tennis mondiale ha catalizzato l’attenzione per i cambiamenti all’interno del suo staff: “Non è successo niente di grave, semplicemente non mi sentivo più a mio agio”, ha dichiarato il n. 1 del mondo. Courier ha subito chiarito che non intendeva denigrare Sinner, bensì sottolineare la sua determinazione e il coraggio nel prendere decisioni drastiche per il proprio benessere sportivo. L’ex n. 1 del mondo ha anche sottolineato come Sinner sia capace di prendere decisioni dure, come quando allontanò da sé Riccardo Piatti, maestro che lo ha cresciuto sin da bambino, umanamente e tennisticamente.
Insieme a Courier, sempre su Tennis Channel, è intervenuta anche Lindsay Davenport, di certo mai tenera con lui specie nei mesi addietro: “Penso che per un tennista sia fondamentale sentirsi perfettamente a tuo agio con le persone che ti sono intorno, e se sentii delle energie negative devi cambiare. Deve essere completamente a suo agio ed è quello che ha fatto. Ha deciso di dare un taglio netto qui a Wimbledon. Dopo il caso doping quei licenziamenti sono sembrati più dettati dalla pressione della stampa e dell’opinione pubblica, qualcosa che doveva fare. Questa volta invece è differente, come se qualcosa non andava nel dietro le quinte e ha deciso che questa era la mossa che doveva essere fatta”.
Forza Jannik, come al solito, parola al campo.