ATP Mallorca: Griekspoor batte Auger e va in finale. Buona fortuna contro Moutet!
[4] T. Griekspoor b. [2] F. Auger Aliassime 6-4 6-4 (di Beatrice Becattini)
Tallon Griekspoor si prende la finale a Mallorca, battendo per la prima volta in carriera, Felix Auger-Aliassime, numero 27 ATP e seconda testa di serie del torneo, con un doppio 6-4. L’olandese, 34 al mondo e quarta forza del seeding, è più cinico nei momenti caldi della sfida e sfrutta alla perfezione i pochi momenti di incertezza dell’avversario per capitalizzare i due break, uno a parziale. Griekspoor, che contro Auger non aveva mai conquistato neppure un set, andrà, così, alla ricerca del secondo titolo su erba, dopo il trionfo a ‘s-Hertogenbosch del 2023.
Il match
Nel primo set il servizio di Auger Aliassime appare inscalfibile. Grazie a potenza e precisione, fino al nono game, il canadese lascia per strada solamente due punti in quattro turni di battuta. Griekspoor, di contro, è sempre assai sollecitato e non vive mai giochi semplici. Nel secondo game l’olandese annulla una prima palla break rischiando con coraggio la seconda di servizio. Anche nel quarto gioco replica, salvandosi sempre con la battuta. Il numero 34 ATP spesso incappa in errori gratuiti – sono 15 alla fine del set – in una giornata in cui non appare particolarmente brillante con i fondamentali a rimbalzo. Nel sesto gioco sono due i break point salvati da Tallon, di cui uno con un attacco in back di rovescio, colpo che si rivela un fattore, date le difficoltà di Auger a prendere le misure su questa palla bassa offerta dal suo avversario. Nel nono game Griekspoor afferra un break inatteso e, verrebbe da dire, impronosticabile. Alla terza occasione, l’olandese risponde con profondità, inducendo all’errore Felix, che si lascia andare anche a un gesto di stizza, viste le opportunità sfumate in precedenza. Il 28enne di Haarlem si prende il primo set per 6-3.
Nel secondo parziale Auger-Aliassime sembra rimettersi in carreggiata. Tiene il servizio a 0 nel game inaugurale e, in risposta, si dimostra determinato a voler centrare il break sfuggitogli nel primo set. Nel secondo gioco si guadagna due palle break, per la prima volta consecutive. Griekspoor, tuttavia, quando è sotto pressione è impeccabile al servizio e si salva con due prime, complice anche una risposta non impossibile mandata in corridoio dal canadese. Con quattro punti consecutivi, l’olandese si conferma non breakkabile. E, come poco avanti, è lui il primo ad attaccare con successo il turno di servizio dell’avversario. Nel terzo gioco si guadagna due palle break, ma anche Auger fa funzionare la battuta e rintuzza i tentativi di Tallon, che, però, con un back che si spegne appena oltre la rete, nei piedi dell’ex numero 6 del mondo pizzicato fuori posizione, si prende anche la terza chance. Ed è quella buona: comanda lo scambio e viene a rete a prendersi il punto e il break. Da quel momento Griekspoor regola i turni di battuta con autorità e ottiene la possibilità di servire per la finale. Il canadese prova a prolungare il match, ma in risposta l’olandese si porta a due punti dalla vittoria. Pur con qualche brivido, Felix rimane in scia sul 5-4. Tallon non approccia al game decisivo con tanta convinzione e il numero 27 ATP si porta sul 30 pari. Il servizio dell’olandese gli torna in soccorso nelle difficoltà e arriva il primo match point, vanificato da un diritto in rete. Sulla seconda palla match Griekspoor serve una prima robusta su cui Auger non riesce a rispondere in campo. Il canadese termina con un sonoro 0 su 6 alla voce delle palle break.
C. Moutet b. [3] A. Michelsen 6-4 7-6(3)
Il tennis di Moutet è un tale divertissement, peccato solo per quella sua testa rovente! In patria lo snobbano, attratti più dal tennis muscolare di Fils o da quello metronomico di Humbert (che, peraltro, non se la stanno passando benissimo). Eppure, qualche coro amico che invoca il suo nome, forte e chiaro, lo si può sempre cogliere, ovunque nel mondo. Lob immaginifici (vedere per credere!), stop volley, palle corte, back in slice, passanti, veroniche, contro-smorzate – l’ordine è puramente casuale e non implica alcuna preferenza. Questa, in sintesi, la proposta di gioco di Coco contro il giovane Michelsen.
Il match
Nel primo set, tre break in rapida successione aprono le danze. Un rovescio in rete di Michelsen permette a Moutet di confermare il break ottenuto nel terzo gioco, vantaggio che il francese manterrà fino alla fine del parziale. Michelsen appare inizialmente frenetico, falloso, quasi trattenuto: Moutet lo costringe a uscire dai suoi schemi abituali, ma l’americano, pur prediligendo un gioco più potente e da fondo campo, dimostra di sapersi adattare anche a soluzioni di tocco e improvvide bizzarrie stilistiche, interpretandole con sorprendente efficacia.
Nel secondo set, le prime due palle break sono subito per Moutet, che ne sfrutta una e parte in vantaggio. Michelsen reagisce e si guadagna tre occasioni consecutive per il controbreak, tutte annullate con autorità dal francese grazie al servizio. Alla quarta possibilità, però, la sua caparbietà viene premiata: è di nuovo parità, 1-1. Nel settimo gioco, Michelsen tiene a fatica un turno di battuta cruciale, lottando punto su punto in un game giocato splendidamente da entrambi. Nell’ottavo, è Moutet a rischiare: concede palle break, ma riesce ad annullarne cinque in un game rocambolesco, riportando il punteggio sul 4-4. L’equilibrio regna anche sul 5 pari. I due, ormai stremati e grondanti di sudore, si rincorrono da una parte all’altra del campo. Michelsen, che ha ormai fatto sue le soluzioni stilistiche del francese, risponde con colpi di fino e variazioni a rete, accettando la sfida sullo stesso terreno.
Il set si trascina inevitabilmente al tie-break. Mini-break persi e conquistati, il servizio conta poco in un avvio nervoso. Un dritto lungolinea vincente e un errore banale di Michelsen regalano a Moutet il match point: il francese non sbaglia e conquista l’accesso alla seconda finale ATP della sua carriera, dove affronterà Tallon Griekspoor. I due si sono già affrontati due volte, molti anni fa e su indoor: entrambe le sfide vinte dall’olandese.