Federer si guarda indietro: “Se potessi, ripeterei il match con Sampras a Wimbledon 2001”
The maestro, Roger Federer, è tornato sotto i riflettori dopo l’uscita della nuova Wilson RF 01 Pro Classic, modello di racchetta che l’ha accompagnato lungo il corso della sua splendente carriera. Lo svizzero, intervistato da Fernando Murciego di Eurosport Spagna per l’occasione, si è immerso nella parentesi Big 4, raccontando anche le emozioni dello speciale tributo a Rafa Nadal sul Philippe Chatrier, teatro dei 14 sigilli del mancino di Manacor, nonché storico rivale di Roger.
L’ex numero uno del mondo, parafrasando l’uscita del nuovo strumento firmato Wilson, ha esplicato l’evoluzione della racchetta nell’ultimo trentennio, rivelando: “Si sono evolute in una direzione in cui ci sono sempre più possibilità di generare potenza e trovare angoli, ora ci sono molte più opzioni per farlo rispetto agli anni ’90, in cui non era possibile farlo – ha specificato Federer – I tennisti utilizzano ora racchette molto più leggere, progettate per consentire loro di competere in condizioni più estreme. Le racchette cambiano perché cambiano gli elementi che ci circondano. Adesso le palline sono più pesanti e i campi sono più lenti, quindi bisogna adattarsi ai nuovi tempi e colpire con molto più effetto, con più topspin, ma anche ottenere più potenza dalla racchetta“.
Il confronto tra mezzi e epoche differenti, non può che invocare il paragone con i miti del tempo, gli eroi del tennis anni ’80, come Bjorn Borg e John McEnroe, che saremmo tutti curiosi di vedere con una racchetta moderna tra le mani. A tal proposito, Roger ha dichiarato: “Se si desse questa racchetta a un giocatore degli anni ’80-’90 si accorgerebbe subito del cambiamento, sarebbe molto più facile per loro giocare a tennis grazie alla facilità di generare potenza e rotazioni che si possono ottenere oggi. A quei tempi tutto era più nuovo, la potenza c’era ma non si poteva dare quell’effetto alla palla senza perdere il controllo, soprattutto quando era il momento di servire o di colpire un passante”.
Oltre alla disamina sullo strumento tennistico per eccellenza (nonché l’unico), la leggenda di Basilea è tornato per un attimo indietro di parecchi anni, immaginando – se avesse a disposizione una macchina del tempo – di rigiocare alcuni match della sua entusiasmante carriera: “La prima che vorrei ripetere è quella di Wimbledon 2001 e del mio incontro con Pete Sampras. Quella partita significava affrontare l’eroe di un’intera generazione, la mia prima volta sul Centre Court di Wimbledon, senza sapere tutto ciò che questo torneo avrebbe portato alla mia carriera. In secondo luogo, sceglierei la finale del Roland Garros 2009: ho inseguito quel torneo per molto tempo, fino a quella stagione in cui le porte si sono aperte con l’eliminazione di Rafa. Ho sentito che tutto il pubblico era con me, volevano davvero che vincessi, questo mi ha fatto sentire molto speciale. Infine,scelgo la finale degli Australian Open 2017, subito dopo i miei problemi al ginocchio. È stato un match completo, c’era tutto, mi piacerebbe rivivere tutte quelle emozioni“.
L’icona del rovescio old school, colui che ha fatto dell’eleganza uno straordinario punto di forza. Semplicemente Roger Federer. L’uomo capace di battere tutti i campionissimi dell’ultimo ventennio, e riunitosi poi nella stretta ed elitaria cerchia dei Fab 4, co-protagonisti della commovente celebrazione di Rafael Nadal durante l’ultimo Roland Garros. “Penso che il tributo sia piaciuto a tutti, soprattutto a Rafa, che era l’unico a cui doveva piacere – ha detto Roger – L’ho sentito in diverse interviste parlare di come si è sentito, e questo mi rende molto felice. Sono stati momenti di grande emozione, gratitudine, è stato incredibile vedere la sua reazione quando hanno mostrato la targa con il suo nome…Abbiamo pianto tutti. Per me è stata la cosa più emozionante, quella targa sarà lì per sempre, tutti i giocatori che entreranno in campo la vedranno, sono sicuro che saranno ispirati e motivati grazie a lui. Sinceramente, ha avuto l’addio e il tributo che meritava. Sono felice per lui, grato per avermi permesso di viverlo da lì con loro, erano molti mesi che non li vedevo. È sempre un piacere incontrare tutti i familiari e gli amici di Rafa, sono fortunato a conoscerli e sono stato felice di vederli tutti così sorridenti. Anche il pubblico è stato eccezionale.
È stata la prima volta che sono tornato al Roland Garros da quando mi sono ritirato, l’ultima volta è stata nel 2021 in quell’edizione senza pubblico sugli spalti. Ricordo che la mia ultima partita fu al terzo turno contro Dominik Koepfer, nella sessione notturna, ma senza nessuno nello stadio. Personalmente, è stato meraviglioso tornare al Philippe Chatrier, ma questa volta con il pieno di tifosi. Parigi sarà sempre un posto speciale per me, ho vissuto momenti molto speciali lì, molti dei quali con Rafa”.
La reunion dei Fab 4 è stata una piacevolissima sorpresa per il mondo del tennis durante l’evento dedicato a Nadal. Tutti i fan del nobil sport adorano vedere i quattro tennisti più forti dell’era moderna riuniti, anche se senza una racchetta in mano. “Probabilmente andrò a Wimbledon, ma non so se Rafa sarà presente durante il torneo – ha dichiarato Federer nel corso dell’intervista ad Eurosport – Vedremo Novak nel tabellone, mentre Andy sarà probabilmente in giro per le strutture. Poi c’è la Laver Cup, un’altra settimana molto speciale, cercherò di reclutarli per l’occasione (ride). Non so quali altri appuntamenti ci aspettano, sono sicuro che ci terremo in contatto, anche se potrebbe essere più facile far coincidere i campi da golf con quelli da tennis (ride)“.