Vagnozzi scrive a Sinner: “Fa male, ma queste partite forgiano e definiscono chi sei”
“Fa male. Ma sono queste le partite che ti forgiano, che definiscono chi sei.” È il dolore nella lucidità o, se preferite, la lucidità nel dolore, il risultato non cambio, il messaggio è quello che Simone Vagnozzi ha affidato a IG dopo la sconfitta di Jannik Sinner nella finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz. Poche righe, misurate, ma dense di significato. Parole da coach, certo, ma anche da uomo che ogni giorno vive il dietro le quinte della fatica, del lavoro, del silenzio.
“Chi ti vive tutti i giorni sa cosa c’è dietro ogni colpo, ogni scatto, ogni salto, ogni pugno: una dedizione totale.” In cinque set Sinner ha mostrato tutto: gioco, cuore, e la capacità di restare in piedi anche quando Alcaraz sembrava aver preso il volo nel quinto set.
“Il Paese è fiero di te, e io lo sono ancora di più.” Parole intime, senza enfasi, che esaltano il ruolo di Sinner non come tennista e atleta a se stante, ma come simbolo di un Paese, emblema di una riscossa sportiva. “Essere al tuo fianco non è solo un onore, ma una responsabilità che porto con fierezza.”
“Questa storica partita ti renderà ancora più forte.” Perché a volte si cresce di più in una sconfitta che in un trionfo. Vagnozzi, dopo essersi complimentato Alcaraz e il suo team, chiude con un grazie. “Grazie @janniksin.” Che non è un punto, ma un nuovo entusiasmante inizio.