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Roland Garros, Swiatek: “Sono stata coraggiosa sui punti importanti”

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Contro Elina Svitolina, Iga Swiatek ha piazzato la ventiseiesima vittoria consecutiva la Roland Garros, fissando l’appuntamento in semifinale con Aryna Sabalenka. Dopo il match, Iga ha parlato di fiducia, di vento e naturalmente di Aryna.

D. Elina è un’avversaria difficile, come sei riuscita a superarla oggi e vincere in due set?
“Sapevo che sarebbe stata una partita difficile, e lo è stata. Anche se nel primo set il punteggio sembra abbastanza netto, non è stato così in nessun gioco. Ho dovuto lottare per ogni punto. Sono contenta di aver reagito anche quando mi ha brekkata nel secondo set e di aver mantenuto l’intensità fino alla fine.”

D. Hai giocato molti dei punti chiave molto bene oggi, secondo me. Sono curioso di sapere come ti senti. Come hai detto, molte delle partite sono state davvero strette, con tanti giochi in parità, ma sei riuscita ad uscire dai momenti più importanti.
“Sapevo di dover essere proattiva, e con Elina avevamo già giocato nei quarti di finale di un Grande Slam a Wimbledon. Avevo vinto il primo set, ma lei è quel tipo di giocatrice che va a prendersi i punti, non ha dubbi. Quindi nei punti importanti, dovevo essere coraggiosa, trovare intensità e metterle pressione, perché lei non mi avrebbe mai dato punti gratis.”

D. Guardando avanti alla prossima partita, ti sei allenata abbastanza con Aryna recentemente, anche qui prima del torneo. Chi ha proposto l’idea di allenarsi insieme? E cosa speri di ottenere da questo allenamento, sia dal tuo punto di vista che da quello che hai imparato su di lei?
“Abbiamo giocato solo un’ora, ci siamo solo scaldate e giocato dei punti, non è stato un allenamento vero e proprio, più come giocare dei punti. Non so chi lo ha chiesto a chi, pnso che i coach abbiano parlato tra di loro. Non lo so, Wim parla con tutti, quindi non sono sicura di chi sia stata l’idea. Comunque, è sempre bello allenarsi con Aryna, ti dà un ottimo ritmo e l’allenamento è di qualità. Ma è stato due settimane fa, erano i primi punti che giocavo dopo Roma e penso che da allora sia cambiato molto: non ho molto da dire su quell’allenamento, mi spiace.”

D. Tendi a guardare le partite delle tue rivali? Per esempio, guarderesti le partite di Sabalenka quest’anno come parte dei tuoi compiti a casa, o è qualcosa che fai di solito?
“Non tanto, perché sono davvero scarsa in questo. Non vedo molte cose quando guardo sul mio laptop, perché dal vivo è tutta un’altra storia e lì vedo tantissimo. Ma non dalla prospettiva della telecamera, quindi lascio fare a Wim. Però, penso che entrambe sappiamo come giochiamo, quindi non è che troverai qualcosa di straordinario. Seguirò la tattica che Wim ha preparato.”

D. Iga, quando scendi in campo su questo campo, lo Chatrier, contro chiunque, che sia Sabalenka o qualcun altro, ti dà un po’ più di fiducia? Non sto dicendo che entri in campo pensando di essere imbattibile o qualcosa del genere, ma c’è una mentalità un po’ diversa quando affronti una giocatrice come Sabalenka o altre top 10 su questo centrale?
“Ogni partita è diversa, quindi non posso dire che sia sempre così, perché siamo umani. Ci sentiamo in modo diverso ogni giorno. Però sicuramente so per cosa sto lottando e so che il mio gioco è lì da qualche parte anche quando il momento è difficile. Come contro Elina, sapevo che avrei potuto trovarlo se avessi spinto abbastanza, e se lei me l’avesse permesso un po’. Qui ho superato più cose rispetto ad altri posti, magari ci credo un po’ di più.”

D. Guardando alla prossima partita, quando giochi contro Aryna, mi chiedevo se puoi parlarci di quanto questo tipo di sfida innalzi il tuo gioco, ti faccia giocare meglio e cambi il tuo modo di giocare, se lo fa?
“Quando è stata l’ultima volta che abbiamo giocato? Penso a Cincinnati, è passato un po’ di tempo. Sicuramente, devi essere al 100% e devi esserci con la testa, ma non direi che sia diverso che giocare contro Coco o altre buone giocatrici, insomma, contro le top 5. Non so se lei innalzi il mio gioco. Contro ogni giocatrice, giochiamo in modo diverso, quindi è difficile fare un paragone. Però sicuramente la nostra rivalità spinge entrambe, ma non riguarda solo il livello del tennis. È una questione di come lavoriamo e di quanto siamo professioniste.”

D. Ti senti una giocatrice diversa da quando hai vinto contro Rybakina? Hai detto che quella vittoria ti serviva per sentirti forse più sicura di te. E quanto sei stata soddisfatta del tuo servizio oggi, a parte l’ultimo gioco con le tre ace che, come hai detto in campo, erano piuttosto inaspettate?
“Non mi sento una giocatrice diversa, perché sarebbe strano se avessi due personalità. So che sono la stessa giocatrice. A volte è solo bello avere partite come quella per scavare in profondità e trovare soluzioni anche nei momenti più difficili, e anche per ricordarsi come si affrontano i momenti difficili e si riesce a mantenere il livello o a giocare anche meglio. Me lo ha dato questo match contro Elina e mi ha dato anche la fiducia di potercela fare.”

D. Quanto sei stata soddisfatta oggi della qualità del tuo servizio, a parte l’ultimo game che forse è stato un po’ più insolito?
“Non mi sento di giudicarlo, perché il vento era piuttosto forte, quindi penso che influenzi sempre il servizio. A volte devi semplicemente metterlo dentro. Penso che anche Elina abbia avuto lo stesso problema a volte. Abbiamo semplicemente messo la palla in campo, perché era difficile controllare il lancio della palla con questo vento. È aumentato nel secondo set, in quel momento devi solo cercare di sopravvivere e non di fare ace o qualcosa del genere.”

D. Quanto era forte il vento oggi rispetto ad altre volte in cui hai giocato su questo campo? E, come qualcuno che ha giocato spesso su questi campi da stadio, il vento qui è peggiore rispetto a quello di Rod Laver, Arthur Ashe o del Centre Court di Wimbledon?
“Penso che il vento peggiore che abbia mai sperimentato sia stato a Wimbledon, ma forse anche perché per me era già difficile trovare soluzioni sull’erba e il vento mi ha completamente scombussolato, quindi forse è stato un po’ peggiore nella mia testa. Ma penso di non aver mai giocato con un vento così forte come oggi. Nel primo set andava bene, ma nel secondo set è diventato piuttosto folle. Quando giocavamo contro vento, dovevamo fermarci un attimo, perché c’era così tanta terra in aria che non riuscivamo nemmeno a tenere gli occhi aperti. Forse è calato un po’ verso la fine.”

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