Roland Garros: Sinner d’ufficio, Rublev impotente. Contro Bublik sarà l’undicesimo quarto Slam
[1] J. Sinner b. [17] A. Rublev 6-1 6-3 6-4
Anche nei suoi giorni migliori Andrey Rublev non era mai stato in grado di tenere testa a Jannik Sinner. Figurarsi ora. L’ottavo del Roland Garros, remake di quello del 2022 in cui l’azzurro si ritirò dopo aver dominato il primo, è stato a senso unico. C’è stata partita, e ci sono state palle break da annullare per il n.1 al mondo, praticamente solo nel primo game in assoluto e nel quinto del terzo set. Tolte queste situazioni si è assistito ad un “banale” avvicinamento alla vittoria, limitandosi a sbarrare i game sulla tabella di marcia. Una vittoria di sostanza, che è un buon viatico in vista del quarto di finale contro l’istrionico, imprevedibile Bublik.
Al suo primo quarto Slam, mentre Sinner giocherà (record condiviso con Alcaraz tra i nati negli anni 2000) l’undicesimo, terzo a Parigi. L’ennesima riga su una colonna di record e primati sempre più lunga per Jannik, che è anche alla 18esima vittoria consecutiva nei tornei dello Slam, 72esima in assoluto. Un record italiano, che diventerà probabilmente via via sempre più lontano per gli inseguitori. Frattanto, arriva a 68 vittorie nelle ultime 69 contro avversari fuori dalla top 10. E no, non è una simulazione dell’intelligenza artificiale.
Primo set: Rublev dura tre punti, Sinner non lascia scampo
Inizio sorprendentemente complesso. Rublev di dritto fa male e mette in difficoltà Sinner, guadagnandosi due palle break. Su entrambe è bravo l’azzurro ad alzare il ritmo e muovere il russo, portandolo a due errori di dritto. Per poi chiudere il game infilando quattro punti di fila. E propiziando il suo di break, nel secondo game, che sigilla con un dritto vincente dopo aver spalancato il campo dominando lo scambio. In un gioco in risposta dove subito mostra i denti per togliere tranquillità al russo. Che in effetti smarrisce rapidamente la bussola, giocando un brutto quarto game. Lo chiude con un doppio fallo che vale il doppio break, ma dopo essere stato ingabbiato tanto dalla potenza da fondo quanto dalla stretta tattica di Sinner (palla corta più dritto al volo è ormai un vizio). Per onor di punteggio Rublev evita lo 0, annullando set point nel sesto game e trovando un paio di buoni servizi. Ma è solo un breve intermezzo, prima del game chiuso a 0, con un ace, che regala all’azzurro il primo parziale.
Secondo set: parziale di passaggio, Sinner irraggiungibile
Il primo break del secondo set Rublev lo subisce nel terzo game, in cui era avanti 40-0. Un dritto messo fuori, un clamoroso schiaffo al volo affondato in rete aprono le porte al rientro azzurro. Sempre per giocare troppo di fretta e potenza, con poco raziocinio. La prima chance in realtà la cancella con un ace, sulla seconda (giunta dopo altre due palle game) non può nulla. Troppo alto il ritmo dell’azzurro, il palleggio è un’agonia per il russo, che cede e si trova 1-2. Andando avanti Rublev deve dare il suo massimo per rimanere in tenuta di galleggiamento, di occasioni in risposta non se ne parla.
Anche perché per tenere con Sinner è obbligato a sparare al massimo di dritto, concedendo di conseguenza troppi errori. D’altronde senza variazioni o la ricerca di un minimo di angoli tenere il ritmo del n.1 al mondo colpo su colpo è impensabile. Anche perché non lascia dietro neanche le briciole. Sul 5-3, 30-30 Andrey gioca il punto perfetto, sbatte Sinner fuori, prende la rete…risultato? Passante basso e dritto al volo su una volée troppo lunga, giocata alla bell’e meglio. E il successivo set point si spegne mestamente in rete dal lato di Rublev.
Terzo set: Rublev fa vedere qualcosa, ma Sinner è troppo
Nessun break nei primi tre game, ma l’impressione è che Sinner stia evitando di forzare eccessivamente. Negli inizi del terzo Rublev sembra anche leggermente più solido e in partita, torna addirittura ad avere una palla break nel quinto game. Annullata, senza particolari patemi, da Sinner. Che nello scambio, soprattutto quando tiene il russo sulla diagonale di rovescio, scava ampiamente il solco. Con il dritto, episodicamente, arriva qualche bella soluzione da parte di Andrey, che nella fase calda del set viene anche incitato dal pubblico, affamato di tennis, a suon di “Rublev, Rublev“. Purtroppo per lui Sinner al servizio non fa sconti, avendo perso solo 14 punti…su 68.
Molto meno solido il russo, che sempre per la smania di tirare più forte, di evadere dallo scambio, nel decimo game commette tre non forzati. Che contribuiranno a renderlo l’ultimo del match. Ha anche due chance di 5-5, entrambe scivolate via. Ci pensa Sinner ad ampliare le lacune, si procura match point con un punto di potenza e precisione, e poi bussa alla dea bendata. Non che ce ne fosse bisogno, ma un nastro birichino manda in corridoio per un soffio un dritto di Rublev. Che esce, con un mezzo sorriso, acclamato dal pubblico dello Chatrier. Sinner gode di un’ovazione, mentre spuntano le bandiere italiane. La caccia al Roland Garros si fa sempre più viva.