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Filip Misolic: il tennista calmo e amante della cucina che sfiderà Djokovic al Roland Garros

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Filip Misolic sta per giocare la partita della vita. Sabato 31 maggio 2025, ore 20:15, l’attuale numero 153 al mondo disputerà il suo match di terzo turno al Roland Garros. Per la prima volta a queste latitudini di uno Slam, il 23enne austriaco cerca un posto nella seconda settimana di un Major. L’avversario da battere? Novak Djokovic sul Philippe Chatrier. Non di certo un compito semplice. Ma come spesso accade, ‘Cici’,come lo chiamano in molti (tra i vari soprannomi figurano anche ‘Ficoza’ e un più comprensibile ‘Miso’), giocherà senza alcun peso sulle spalle, dopo che ha passato le qualificazioni senza perdere un set e ha sconfitto prima il cinese Yunchaokete Bu in quattro set e poi il canadese Denis Shapovalov, 27esima testa di serie, alla frazione decisiva a seguito di oltre quattro ore di tennis.

Un’opportunità incredibile per Filip, che da qualche settimana sta cercando di rilanciarsi dopo un periodo abbastanza complicato della sua carriera. Una carriera iniziata nel 2016 a livello junior, ma che parte ancor prima quasi per caso. Nato l’8 agosto (come sua maestà Roger Federer) 2001 a Graz, il piccolo Misolic prende la racchetta in mano a sei anni, per sostituire nelle lezioni di tennis la sorella che si era fatta male al ginocchio. Nasce un amore da quelle palle colpite durante l’inverno austriaco.

Inizia così a seguire il tennis di quelli bravi e si appassiona ad Andy Murray. Al contrario del britannico, però, Filip predilige la terra rossa e ha come colpo preferito il dritto. All’età di quindici anni inizia il percorso da junior, ma non coglie molti successi. Ecco che quindi, nel 2019, parte a competere a livello ITF e nel 2020 arriva la prima finale all’M15 di Antalya. Sotto 6-0 4-0, è costretto a ritirarsi contro un certo Holger Rune. Il 2021 è l’anno dell’esplosione, con ben cinque titoli internazionali (tre M15 e due M25) e in due di questi ha la meglio all’ultimo atto su Luciano Darderi e Francisco Comesana. Non due tennisti capitati lì per caso.

Dotato di una struttura fisica non simile ai giganti di oggi (1,80 m per 75 kg), Filip riesce comunque a cavarsela nel circuito minore e, dopo l’ennesimo titolo M25 a inizio 2022, ecco che arriva il primo sigillo Challenger. Un trofeo che, oltre a dargli punti, soldi e fiducia, gli permette di disputare per la prima volte le qualificazioni Slam. Prima a Wimbledon e poi allo US Open. A Londra perde subito, a New York intasca un match, poi si arrende. Ma è durante l’estate che arriva la settimana quasi perfetta. In casa, a Kitzbuhel, Misolic onora la wild card offertagli, si fa strada nel torneo e raggiunge la finale da numero 205 al mondo, perdendo dall’esperto Roberto Bautista Agut.

Ma Filip fatica a mantenere le aspettative e dalla fine di settembre all’aprile del 2023 non riesce mai a portare a casa tre partite consecutive. Vive qualche esperienza nei tabelloni cadetti dell’Australian Open e del Sunshine Double, ma senza successi. Il resto della stagione gli regala qualche soddisfazione: il secondo trofeo Challenger a Roseto degli Abruzzi (con tanto di best ranking al numero 126) un’altra finale Challenger (persa) e i quarti di finale a Bastad, partendo dalle qualificazioni, nei quali cede a Lorenzo Musetti. Anche se, complessivamente, continua a faticare.

E lo si vede anche nel 2024, anno inaugurato con sei sconfitte una dietro l’altra. L’unica gioia della stagione arriva proprio a Parigi, dove esce indenne per la prima volta dal tabellone cadetto di uno Slam, supera persino il primo turno e poi cede in tre set al più navigato Francisco Cerundolo. L’annata non decolla però per ‘Miso’, che a ottobre decide di interrompere la stagione.

Sprofondato oltre la trecentesima posizione mondiale, il tennista di Graz fatica a ingranare anche nelle prime settimane del 2025. Ma a febbraio torna a ruggire. Oltrepassa il tabellone cadetto al Challenger di Tenerife e arriva in finale, dove perde dall’incontenibile Pablo Carreno Busta. Supera le qualificazioni anche al 250 di Bucarest, si spinge sino al turno dei migliori otto e poi lascia spazio a Flavio Cobolli, giocando comunque un’ottima partita. Giusto pochi giorni fa alza la terza coppa Challenger a Praga e si presenta così al Roland Garros con il vento in poppa.

Ed eccoci arrivati nel presente. Appassionato di calcio, della Saga ‘Il Signore degli Anelli’, ma soprattutto di cucina (adora la pasta ed è un buon cuoco), Filip cercherà di godersi appieno il match fino ad ora più importante della sua carriera. Ma senza esagerare. Sempre rimanendo fedele a sé stesso. Vivendo quindi l’esperienza con quella calma olimpica che in svariati momenti lo aiuta a rimanere lucido, ma in altri finisce per diventare un’arma a doppio taglio che lo fa calare di intensità. Dovesse ciò accadere, non succede nulla. L’importante è che dalla prossima settimana la consapevolezza di poter giocare a certi livelli lo sproni a cercare di salire sempre più in alto. Verso quella top 100 che si meriterebbe senz’altro.

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