Rassegna stampa – Musetti e Paolini avanti, oggi tocca a Sinner e Cobolli
Muso e Jas allez! (Daniele Azzolini, Tuttosport)
La trama del match prima perso poi vinto da Musetti, è tutta in una strofa di una canzone di Lucio Dalla, L’Ultima Luna. “Lo scimmione si aggirava, dalla giostra al bar, mentre l`angelo di Dio bestemmiava, facendo sforzi di petto”. La settima luna è quella del luna park, che Lorenzo tiene sempre aperto, anche contro avversari che non dovrebbero preoccuparlo, e invece lo innervosiscono, lo rendono instabile e meno attraente del solito. “Tanti muscoli, poca carne, povero angelo benedetto”. Uno di questi è Mariano Navone, argentino, origini italiane lontanissime. Uno da terra rossa, che vuole confermare questo suo status, ci tiene da matti ora che è finito al numero 90 del ranking, contro uno dei più forti tra i terricoli in attività. Raddoppia gli sforzi, dà fondo al repertorio che si regge su gambe da mezzofondista. Sugli smash è inguardabile. Uno gli va in direzione di Versailles, un altro, giocato meglio, l`hanno visto perdersi nel Bois de Boulogne. Ce n`è anche un terzo, che rimbalza sulla parete di fondo e costringe i giudici di sedia a guardarsi le spalle. Ma è giorno di battaglia sul Suzanne Lenglen, e non era prevista. Il primo set si complica già nelle prime battute. Lorenzo lo agguanta, ma non è giornata, il dritto si accende e si spegne, il rovescio non lo salva. Il break per Navone arriva subito, Musetti pareggia sul tre pari ma concede un nuovo break. E’ arrabbiato con se stesso, l`italiano, e non l`avevo mai visto così. Cerca di superare il guado, Navone lo rallenta, il primo set è perduto. Miracolo, l`argentino azzecca un ace al centro. È il 6-3 in suo favore. Di buono c`è che Lorenzo non molla, nemmeno quando fallisce conclusioni per lui facili. Ci sono i presupposti per una reazione. Più tardi, a giochi fatti e partita recuperata gli chiedo se le risorse per riprendersi il match le abbia scovate nel suo dna montanaro, scalate, fatica, cave di marmo, blocchi da estrarre, o in quello più marinaro, tra tempeste che fanno paura, e orizzonti lontani da seguire rincorrendo una speranza. Chi nasce a Carrara, non dimenticatelo, è abituato a nuotare in acque al riparo dai monti che le circondano, ed è facile attribuire alla gente di là un dna più composito, e magari una doppia scelta, un doppio uso dello stesso… Lorenzo accetta la domanda. Risponde così: «Amo il mare, sono un carrarese d`acqua salata. Però, è vero, la città vive delle sue montagne, l`impegno, la fatica, il lavoro estenuante si avvertono, e si ascoltano nei discorsi di molti. Ti entrano dentro. Il mare offre orizzonti infiniti, ma non mi
dispiacerebbe se un giorno mi dicessero che dentro sono duro come il marmo»: l`inizio del secondo set ripropone il break a favore di Navone e altre arrabbiature per Musetti. Di nuovo, l`aggancio avviene sul tre pari, e li si avvertono finalmente i segnali della svolta. Il set rimane in bilico fino al 5-4, Navone serve per restare nel set, va avanti 30-0 e non ne azzecca più una. È il break che libera Musetti da ogni angoscia. Anche la terza frazione comincia con un break argentino, ma stavolta il contro break è immediato, ed è l`ultima concessione di Lorenzo nella sua giornata più delicata. «Quando si hanno molte soluzioni, nel braccio, capita a volte di fare confusione: ho messo ordine al caos», dice Musetti. «Non posso più permettermi questi alti e bassi, sono emotivo, istintivo, e in campo escono parti di me che non mi aiutano. Devo cambiare, alzare il livello, entrare subito in partita». E Rune, il prossimo avversario, non gliele manda a dire. Ha battuto al quinto Quentin Halys, in un match combattuto e polemico (ha fatto anche allontanare uno spettatore che si era rivolto a lui con gesti aggressivi) e ora si rivolge a Musetti così: «Con uno come me non può permettersi di regalare il primo set». Arrogantello, ma lo conosciamo. E lo conosce anche Lorenzo, che ci ha sempre perso nel circuito. «Due volte, sull’erba del Queen’s e a Indian Wells. Sulla terra rossa ci sa fare, di recente ha vinto a Barcellona ma ci so fare anch’io, speriamo che domenica sia la volta buona». […]
Paolini si fa largo: “Ho trovato il ritmo” (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Vincere anche senza esprimere il proprio miglior tennis è una prerogativa dei grandi di questo sport. Jasmine Paolini sta imparando in fretta in materia, così da inanellare un risultato dietro l`altro. L’azzurra, finalista dodici mesi fa, ha staccato il pass per gli ottavi del Roland Garros […] liquidando al 3° turno per 6-4 6-1, in meno di un`ora e 10`, l`ucraina Yuliia Starodubtseva (n.81 Wta), ripescata come lucky loser e mai così avanti in un Major. Nello stadio Philippe Chatrier, dove nel 2024 ha vissuto emozioni indimenticabili in questo torneo e alle Olimpiadi, la n.4 del mondo ha saputo far pesare la consapevolezza di chi in certe situazioni e palcoscenici si è già trovata. Ha faticato ad entrare in partita, infatti, la 29enne di Bagni di Lucca, perdendo i primi due turni di battuta, ma in entrambi i casi piazzando il contro-break. In un primo set caratterizzato da tanti errori (14 per Paolini su 23 punti della 25enne di Kachovka, a sua volta incappata in 13 gratuiti) dal 4-4 ha cambiato marcia la trionfatrice degli Internazionali, per poi dominare la seconda frazione con cinque game consecutivi dall`1-1, così da allungare a 9 la striscia positiva, 19° successo negli ultimi 20 match contro avversarie fuori dalle prime 70 del ranking. Nelle ultime due stagioni si è aggiudicata 23 incontri a livello Slam: meglio di lei ha fatto solo la n. 1 Aryna Sabalenka («Non me lo sarei mai immaginato: è divertente ma anche strano. Provo solo a divertirmi a giocare a questi livelli», sorride Jas), che con il 6-2 6-3 alla serba Olga Danilovic è volata agli ottavi, dove sono allineate anche le altre big Swiatek, Zheng Qinwen e Rybakina insieme alla “russa d`Italia” Samsonova. «Tutto sommato è stata una buona partita – ha commentato
l`azzurra, domani opposta a Elina Svitolina – anche se ci sono voluti alcuni game per rimettermi a posto. All`inizio, non so spiegare perché, non mi sentivo troppo bene: le condizioni erano assai diverse rispetto ai match precedenti, c`era molta umidità, ma sono soddisfatta della vittoria e ringrazio il pubblico rimasto qui per sostenermi. Questo campo è fantastico e per me Parigi è un luogo speciale. Sento davvero tutto l`amore e il sostegno del pubblico mentre gioco. Mi considero fortunata, grazie». […]
L’Italia del tennis sogna a Parigi (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Pasta, pizza e mandolino. E adesso, pure le racchette. L`Italia che prendeva il mondo per la gola o lo ammaliava con i suoi stornelli, l’Italia Paese di santi, poeti e navigatori, si è scoperta patria eccelsa di tennisti. E perfino Mats Wilander, l`ex numero uno che adesso è uno dei commentatori tv più apprezzati, non può sottrarsi alla domanda che da un paio d`anni vola di labbra in labbra a tutte le latitudini: ma qual è il segreto? E Lorenzo Musetti, che ha appena battuto Mariano Navone conquistando per la terza volta gli ottavi al Roland Garros, lo spiega con semplicità e il sorriso di chi la sa lunga: «La cucina e un po` di fortuna… Scherzi a parte, ci spingiamo a vicenda e per tutti è un onore rappresentare il nostro Paese» . In attesa delle recite odierne del n.1 Sinner e di Cobolli, il Muso e Jasmine Paolini piantano due bandiere tricolori sulla seconda settimana parigina, il tratto distintivo tra il popolo ordinario e la nobiltà. Certo, contro il gaucho Navone che aveva battuto ai Giochi, e che è stato il primo avversario di Jannik al rientro a Roma, per un set e mezzo Lorenzo è tutt`altro che magnifico. Frettoloso, indisponente con se stesso, passivo, fallace con il dritto (alla fine 28 gratuiti), soffre le palle alte e tagliate del rivale e sbaglia tutte le scelte tattiche. La vecchia versione, insomma, quella pre-Wimbledon 2024, per fortuna emendata dal 3-3 del secondo set prendendo finalmente campo, alzando le percentuali al servizio e aggredendo la tenera seconda del n.97 del mondo: «Ci tenevo molto a vincere, perché so che il mio livello, quando lo esprimo al meglio, è più alto del suo. Ma all`inizio non ho avuto pazienza, ed ero troppo nervoso. Mi sono parlato addosso e mi sono lamentato troppo, è una cosa che non voglio fare più. Due anni fa l`avrei persa, poi finalmente ho messo un po` d`ordine nel caos e ora sono davvero orgoglioso di come sono riuscito a vincerla. Ma non potrò più permettermi questi alti e bassi». A proposito, domani negli ottavi lo attende un maestro dell`altalena, quel Rune che lo ha battuto due volte su due […]: «Un avversario veramente tosto – ammette Musetti – e anche se ha avuto qualche problema in stagione, ha vinto a Barcellona battendo Alcaraz. Dovrò essere più tranquillo, e questo mi aiuterà a trovare un livello più alto». Prima la paternità (e adesso è in attesa del secondogenito) e poi la top ten lo hanno comunque proiettato in una nuova dimensione, dove si respira l`aria magica della grandezza: «Quando la mia compagna Veronica l`anno scorso mi ha detto di essere incinta, sono andato in crisi e forse è stato il momento più brutto della mia vita, perché non sapevo come avrei conciliato il ruolo di papà con la carriera di tennista. Dopo la nascita di Ludovico, però, ho avuto la sensazione che tutte le cose fossero andate al posto giusto. Essere numero 7 al mondo è motivo di orgoglio e quando mi avvicino a un torneo lo faccio sempre con una felicità particolare e buone vibrazioni. Mi sento in ottima forma. E poi noi carraresi siamo duri come il marmo». Jasmine Paolini, invece, tiene a far sapere che i lucchesi come lei di solito hanno la nomea di essere tirchi. E dunque i 68 minuti con cui si sbarazza dell`ucraina Starodubtseva (che la omaggia di 30 gratuiti) sono un bel risparmio di tempo ed energie sulla strada verso la gloria di un`altra finale, e magari con un esito diverso: «Sì, all`inizio ho fatto fatica, non mi sentivo a mio agio – ammette – c`era caldo e molta umidità. Ho sbagliato tanto, poi ho cominciato a sentirmi meglio e non ho avuto problemi. Certe volte conta solo vincere, ma ora dovrò giocare a un livello molto più alto». Prossima tappa, ucraina Elina Svitolina. […]
Musetti è maturo. Rune il primo test della verità (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
C’èè una classifica – il settimo posto nel ranking mondiale Atp – che parla chiaramente in favore di Lorenzo Musetti. Ci sono 11 mesi nei quali il talentuoso tennista toscano ha raggiunto risultati di altissimo livello e su tutte le superfici. Il campione di Carrara è arrivato, insomma, a Parigi con le giuste credenziali per poter disputare un torneo di grande valore. È inutile nascondersi dietro parole di circostanza: Musetti non può più nascondersi soprattutto adesso, in questo Roland Garros 2025; è destinato a puntare molto in alto anche in tutti gli altri tornei a cui partecipa, ma intanto questo impegno nella città che gli ha regalato anche il bronzo olimpico un anno fa, lo rende non poco carico. Non tutto fila già liscio alla perfezione, certo, anche perché nelle prove dello Slam si gioca al meglio dei cinque set. Ci sono, per l`italiano, ampi margini di miglioramento sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista tattico, sia dal punto di vista caratteriale. La cosa molto positiva, però, è che lui per primo sembra aver preso coscienza piena di quelli che sono i propri mezzi e le proprie qualità tennistiche. […] Siamo arrivati, ormai, ad un punto di svolta anche in questo torneo sulla terra parigina nel quale Lorenzo è posizionato nella parte inferiore del tabellone, ovvero quella dello spagnolo Carlos Alcaraz. Ma per arrivare a confrontarsi, a presentarsi per la rivincita dei recenti Internazionali di Roma dove il numero 2 al mondo lo ha sconfitto in semifinale 6-3 7-6, ci sono ancora ostacoli importanti da superare. Prima del campione spagnolo, Musetti è chiamato a superare esami impegnativi. Il primo match che lo porta al weekend finale del Roland Garros vedrà Lorenzo opposto negli ottavi al ventiduenne danese Holger Rune, numero 10 al mondo. Il danese è un giocatore di enormi qualità, dispone di un bagaglio tecnico di notevole spessore, nonché può contare su una qualità fisica di primo livello. Mentalmente, però, soltanto in certe occasioni, Rune ha dimostrato di poter competere contro i migliori, forse perché ancora molto giovane. Sarà forse anche questo il motivo per cui il danese non è riuscito a trovare la continuità necessaria per esprimersi ad alti livelli settimana dopo settimana. In questo senso è una grande opportunità per mettere alla prova la solidità del sempre più convincente Musetti che si è affermato negli ultimi mesi. […]
Musetti e Paolini avanti tutta (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
«A Carrara si dice che siamo duri come il marmo. Due anni
fa, non so se sarei riuscito a rimontare una partita così». Un inizio di giornata più turbolenta del previsto, è stato raddrizzato game dopo game. Lorenzo Musetti rimonta l`argentino Mariano Navone con lo score. di 4-6 6-4 6-3 6-2 e si guadagna un posto agli ottavi di finale del Roland Garros. Da ottava testa di serie, Musetti non tradisce le attese contro un avversario che oggi è numero 97 del mondo, ma che appena un anno fa toccava il best ranking di numero 29 ATP. All`inizio è l`argentino a dettare il ritmo: più propositivo, solido, bravo ad approfittare degli errori di un Musetti ancora altalenante, soprattutto con il dritto. Anche nel secondo set, Navone sembra avere in mano la partita: avanti di un break in due occasioni. Ma sul 3-3 cambia tutto. L`allievo di Simone Tartarini ritrova profondità, varietà, e prende finalmente in mano lo scambio. «Spesso mi hanno definito uno che molla, che non si sporca le mani. Un talento che non sa soffrire. Forse, per un certo periodo, c`era un fondo di verità – racconta Lorenzo con sincerità -. La svolta è stata mettere ordine nel mio tennis. Durante la prima gravidanza di Veronica ho attraversato un momento complicato, pieno di domande. Ma con la nascita di Ludo tutto si è chiarito. Anche se, a volte, in campo mi parlo ancora troppo addosso. E non mi piace». Ora agli ottavi lo aspetta Holger Rune, reduce da una battaglia vinta in cinque set sullo Chatrier contro Halys (4-6 6-2 5-7 7-5 6-2). Domani sarà una delle sfide più interessanti, con in palio la possibilità di giocare da favorito il quarto di finale contro uno tra Tiafoe o Altmaier «Rune? Non l`ho mai battuto, spero ci sarà una prima volta. Sulla terra sarà una partita aperta: lui ha vinto a Barcellona, ma io sono pronto a dare tutto me stesso». In questa edizione dello Slam parigino, i successi di Musetti continuano ad andare a braccetto con quelli di Jasmine Paolini. La numero 4 del mondo, chiamata all`arduo compito di difendere la finale, comunque andrà ha già attutito il colpo con il trionfo di Roma e la semifinale di Miami. Ad ogni modo la sua avventura per il momento prosegue con la netta vittoria per 6-4 6-1 sull`ucraina Yuliia Starodubtseva. Dopo aver perso i primi due turni di battuta, e aver immediatamente controbrekkato nei game successivi, la toscana ha veleggiato senza problemi: «Cosa è cambiato rispetto a un anno fa? Forse un filo in più di tensione. Lo scorso anno volevo solo provare ad arrivare alla seconda settimana. Adesso ci sono aspettative e una nuova consapevolezza». Nell`ottavo di finale di domani troverà Elina Svitolina, avversaria che l`ha eliminata al terzo turno dell`ultimo Australian Open: «Mi ci sono allenata più volte e sta giocando un grande tennis. A Melbourne ho vinto il primo sete poi non ho più visto palla. Sarà un match tosto, dovrò alzare il livello». […]
“Sinner lo sa, ora sale l’attenzione” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
Jannik Sinner torna in campo oggi sul Lenglen, intorno alle ore 13, per affrontare il suo match di terzo turno al Roland Garros. Dall`altra parte della rete ci sarà il numero 34 ATP Jiri Lehecka, avversario battuto dall`azzurro tre volte su tre: nel 2019 sulla terra di Ostrava e lo scorso anno sul cemento di Indian Wells e Pechino. «Devo prepararmi a un match fisico, vedremo come risponderà il mio corpo», aveva raccontato Jannik nella sua ultima conferenza stampa. «Sinner ha ragione, dovrà alzare tanto il livello di attenzione, Lehecka sa generare una velocità di palla altissima e può creare problemi». A parlare è Walter Trusendi, maestro nazionale al Centro Sportivo Taddei di Marina di Pietrasanta, ma soprattutto sparring partner di Jannik durante la squalifica. Una storia che inizia con una semplice domanda: «Sei allenato, sì?». E’ l’inizio di aprile, manca un mese al ritorno in campo di Jannik Sinner al Foro Italico. Simone Vagnozzi sta parlando con Walter, 40 anni e già numero 299 ATP nel 2011. «Sì, sto bene», risponde l`ex giocatore toscano, che con “Vagno” ha condiviso tante trasferte tra Challenger e Futures. Trusendi, dal 7 al 10 aprile, in un non meglio identificato campo privato in terra battuta, è stato per quattro giorni il compagno di allenamenti di Sinner.
Come è stato l`impatto con Jannik?
Non lo conoscevo personalmente. L’aspetto più bello è che sin dal primo momento, in cui mi ha salutato, ha fatto di tutto affinché fossi a mio agio. In campo sa alternare la serietà al momento più spensierato e rilassante. Ha la maturità di un quarantenne. Il dettaglio più interessante però è un altro. È riservato, tranquillo, ma ogni volta che parla dà la sensazione di una persona sicurissima di sé in ogni contesto.
Come stava Jannik in quei primi giorni?
Il clima, anche grazie al team, è sempre stato piacevole. La parola chiave era serenità. Sinner aveva qualche vescica alla mano che il fisioterapista continuava a curare, ma è normale quando ci si ferma per un po’. Al netto di un po` di ruggine tecnica, però, ho trovato che migliorasse giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento. All`inizio abbiamo lavorato sulla continuità con scambi a ritmo abbastanza alto, per poi lavorare su miei cambi di ritmo che dovevano essere propedeutici a metterlo in difficoltà. Inoltre alcune esercitazioni terminavano con dei punti. Nel pomeriggio, poi, si spostava in palestra.
Qual è l`aspetto che l`ha maggiormente impressionata?
La pesantezza di palla è incredibile. Dalla tv apparentemente i suoi colpi possono sembrare piuttosto tesi e rapidi, ma la realtà è che la sua palla gira tantissimo nonostante vada molto forte. […]
E mentalmente?
Un aspetto che ho rivisto, giocandoci, solamente con Rafael Nadal. Quando Jannik e Rafa sbagliano un paio di colpi facili non si lamentano. Altri si arrabbierebbero, loro non vanno in paranoia. Mantengono sempre il controllo. È la sicurezza del campione.
Ciao Gigante, oggi c’è Cobolli (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Si è fermata al terzo turno del main draw la bella corsa del mancino romano Matteo Gigante al Roland Garros. Dopo cinque vittorie, di cui tre in qualificazione, lo stop è arrivato per mano del numero 13 del mondo e del seeding, il “teatrale” Ben Shelton. Gigante ha perso in tre set ma non ha sfigurato, anzi è salito di rendimento nel corso del match. Dopo aver ceduto abbastanza nettamente i primi due nel terzo è rimasto incollato al rivale, che ha fatto del servizio la sua arma in più e a tratti quasi impropria. Sul 3-3 prima e sul 4-4 poi Gigante ha avuto una palla break. Due occasioni che Shelton gli ha annullato proprio con il colpo d`inizio gioco per antonomasia rimettendosi in carreggiata per chiudere le ostilità nel successivo decimo gioco. L’azzurro, che sta trovando la dimensione da top 100, messa in mostra prima a Roma e poi a Parigi, è uscito tra gli applausi del pubblico, più dalla sua parte nel match che da quella di Shelton: «Ho giocato in sessione serale – ha detto al termine – ma questa mi piace di più. Una grande atmosfera e grazie per esserci stati». Un tentativo di catturare più consensi di quanti oggi non abbia pensando ai prossimi impegni. Non era mai andato così lontano sul rosso di Parigi. Miglior risultato in camera anche per il 25enne australiano di origini russe Alexei Popyrin al Roland Garros. L’attuale numero 25 Atp ha conquistato gli ottavi di finale superando in tre set lottati il portoghese Nuno Borges, facendo la differenza nei due tie-break del secondo e del terzo set. […] Troverà l`americano Tominy Paul, numero 12 del mondo e del seeding, che ha lottato 4 ore e 11 minuti per avere la meglio sul russo Karen Khachanov. […] Il derby Usa tra Tiafoe e Korda, eterna promessa inesplosa, è andato al primo, in tre frazioni. Ritiro annunciato via social per Arthur Fils dopo le fatiche e le polemiche di 2° turno con Munar. Promosso agli ottavi Rublev che guarderà interessato la sfida Sinner-Lehecka. A proposito di annunci è arrivato anche quello di Tsitsipas che ha scelto il suo nuovo coach in ottica stagione su erba. Sarà Goran Ivanisevic. Oggi, nel secondo match dalle 12 sul Philippe Chatrier, tornerà in campo Flavio Cobolli a caccia degli ottavi. Difficile match contro Alexander Zverev. Non ci sono precedenti ma il romano, forte degli ultimi successi, ci proverà. […]