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ATP Roma: Alcaraz ne ha di più. Musetti si arrende allo spagnolo in due set

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[3] C. Alcaraz b. [8] L. Musetti 6-3 7-6(4)

S’infrangono i sogni dei tifosi tricolore, che sono rimasti aggrappati ad una flebile speranza sino all’ultimo istante di partita, conquistata dal talento di El Palmar con lo score di 6-3 7-6. Delle forti folate di vento si sono abbattute sul centrale del Foro Italico, rovinando l’armonia tattica del primo parziale, condito da parecchi errori, arrivati a iosa da ambedue le parti. Carlitos Alcaraz è stato più reattivo all’alba del match, convivendo con le difficili condizioni di gioco, a dispetto di un Musetti che ha invece faticato per quasi un’ora prima di trovare un discreto feeling, regalando infatti dei colpi da cineteca nel corso del secondo parziale, dove è stato in grado di assumere il comando delle operazioni. Illusorio il mini passaggio a vuoto di Carlitos sul punteggio di 5-2, nel tiebreak, che ha ridato – solo per qualche attimo – speranza al pubblico sugli spalti, e a Lorenzo, avventato – e poco lucido – nella scelta del dropshot, sul quale il numero tre del mondo si è scagliato con veemenza.

Alcaraz raggiunge per la prima volta nella sua carriera la finale al Masters 1000 di Roma, esprimendo un gioco strepitoso sul manto rosso della Capitale. Adesso, il murciano attende l’esito della seconda semifinale, tra Jannik Sinner e Tommy Paul – in campo non prima delle 20:30.

Primo Set: Musetti ingessato. Carlitos resiste al vento e conquista il parziale

Parte in salita la semifinale di Lorenzo Musetti, poco plastico all’inizio del match con Carlitos Alcaraz, che mette la freccia a sinistra e sorpassa l’azzurro, strappandogli il servizio al primo gioco. Carlitos detta il passo, creando gioco e tenendo alto il ritmo dello scambio, mentre l’azzurro fatica a imbastire una controffensiva, specialmente col dritto, dal quale scaturiscono gli errori più grossolani. Anche il confronto in battuta è deleterio per il carrarino, atrofizzato da una gran dose di tensione che non gli consente indossare le vesti del solito Musetti. Carlitos serve esterno, mirando il tallone d’Achille – odierno – del numero nove del mondo: il dritto. Il murciano si porta avanti di due lunghezze, ma mostra anch’egli segni di umanità, concedendo il break nel sesto gioco. Musetti sembra acquisire coraggio, ma è ancora marcato il gap tecnico col talento di El Palmar, vincitore del primo parziale, messo in cassaforte con lo score di 6-3.

Secondo Set: l’azzurro fa sognare il Foro, ma Carlitos guasta la festa tricolore

Il Centrale del Foro non molla il suo beniamino, e Musetti risponde a tono, affrontando un convincentissimo primo game, prendendo immediatamente il controllo del set. Alcaraz torna sui propri passi, scatenando la sua ira tennistica nel gioco successivo, che ripristina la parità dopo una manciata di minuti. Il mutamento radicale di Lorenzo è tangibile: meno errori, più profondità, e tanta varietà di gioco. Carlitos concede qualcosa, ma può poco contro le righe sporcate da Musetti, cresciuto a dismisura rispetto alle battute finali del set precedente. Il carrarino passa ancora una volta al comando, decidendo di infiammare gli spalti con una veronica di rovescio dal coefficiente di difficoltà altissimo.

Placato il vento, l’incontro rispetta finalmente le aspettative, trasformandosi in duello intriso di potenza, dinamicità e geometrie. Musetti sembra avere le armi per procedere lentamente verso la conquista del secondo set, ma non ha fatto i conti con il ragazzo più veloce di Murcia, che con una risposta fulminante di dritto si riprende il break di svantaggio. La fase finale del parziale diventa più complicata che mai per l’azzurro, stizzito per il servizio concesso e penalizzato per un “ball abuse”. Con tanto coraggio, e qualche piccolo ausilio di Carlitos, Musetti raggiunge l’avversario al tiebreak, dove il numero tre del mondo chiude definitivamente la pratica per 7 punti a 4.

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