ATP Roma, Sinner: “Mi fa piacere giocare contro Alcaraz prima di Roland Garros e Wimbledon”
Da Roma, il nostro inviato
Una partita strana, forse difficile da spiegare, ha premiato Jannik Sinner. Il n.1 al mondo raggiunge per la prima volta in carriera agli Internazionali BNL d’Italia la finale, prima in un 1000 su terra rossa, e sarà il primo azzurro da Adriano Panatta nel 1978. Nella finale dei sogni sfiderà Carlos Alcaraz, il binomio perfetto, la rivalità che tutti attendono, la partita migliore del momento. Di cui ha parlato, tra le altre cose, nella serena e gioiosa conferenza stampa post match.
“Quando ieri avevo detto che la partita può cambiare in un secondo intendevo quello che è successo oggi”, analizza Sinner, ” 6-1 6-0 non vuol dire che la partita è liscia, se prendevo un break con Ruud e andavamo 2-2 si era punto e accapo. Nel secondo set quando ha servito ha sbagliato due o tre palle, da lì sono entrato in partita e la partita è cambiata. Giorno dopo giorno è diverso, anche questa è una bella conferma. Mi sono sentito diverso rispetto a ieri, ho trovato la soluzione, sono contento. Devo alzare il livello anche per giocare solo alla pari domenica, dipende anche dalle condizioni, se c’è vento o meno, se c’è freddo o caldo“.
Ovviamente le condizioni non erano quelle a cui si era abituati nella settimana: “Quando mi sono scaldato sotto il tunnel sentivo un po’ più freddo, ma non così tanto. Volevo far saltare la palla un po’ di più ma non sono riuscito. Lui mi è entrato molto sul rovescio, poi ho cercato di muoverlo sul dritto. Oggi abbiamo vinto più con il cuore, stando lì, trovando una soluzione a momenti, contro Ruud ho vinto con il gioco. Ogni partita è diversa, devo sperare di mettere i pezzi insieme per domenica, così da giocare ad un buon livello. Se non ci riesco contro uno come Alcaraz fai una brutta fine“.
Il pensiero ovviamente corre già alla finale di domenica. Dove Jannik partirà leggermente indietro: “Oggi la partita di Carlos era difficile, c’era tanto vento. Questo cambia tantissimo. Difficile vedere a che livello si gioca, conta più chi gestisce meglio quei momenti lì. C’erano tanti break, era molto difficile, ma non so su che percentuale sono io, quanto riesco a tenere un certo livello. Con Casper a lungo, oggi un set e mezzo poi un piccolo calo. Ma mi fa bene giocare contro Carlos prima di due Slam, un punto di riferimento per vedere dove sono e dove posso migliorare. Siamo due giocatori totalmente diversi, normalmente il livello tra noi è molto alto, ci spingiamo a fare cose che non facciamo. Questa partita è però diversa, sono in una situazione che non ho mai vissuto, voglio solo vedere dove sono. Però le nostre partite ci danno qualcosa, sia in positivo sia in negativo, perché siamo giovani, giochiamo un buon tennis…tante cose. Entrambi abbiamo avuto momenti di difficoltà, però ha sempre vinto le ultime sfide“.
“A volte si pensa che i punti chiave sono sul 4-4, 5-5, terzi set“, riflette Jannik pensando all’ultimo 6-1 che aveva subito (Medvedev a Wimbledon), “a volte sono proprio i primi game, come oggi. A New York con Daniil chi faceva break prima era partito e l’altro non riusciva a recuperare. Devi trovare una soluzione molto velocemente in certi casi, oggi mi è capitato, ci ho messo un set intero, a volte ci vuole un punto o un game“.
Un ultimo sguardo a una partita complicata all’inizio ma conquistata alla fine: “Sono felice per come ne sono venuto fuori. Non mi sono sentito al massimo, Tommy ha giocato alla grande all’inizio. Il game in cui ho ripreso il break nel terzo è stato il più importante del match. Fisicamente spero di riprendermi nel miglior modo possibile. Non sono preoccupato per la mia gamba, e le vesciche spero se ne andranno più rapidamente possibile. Darò il mio meglio nella finale. Sensazione diversa, ci conosciamo bene ormai, specialmente nel condividere il campo, sappiamo come giocare contro. Piccole cose sono cambiate, ma è un gran test per me, per vedere dove sono, ed è ottimo affrontarlo prima di due Slam, per capire dove posso migliorare e dove posso far meglio. A prescindere è stato però un gran torneo per me“.