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Rassegna Stampa – Il Divino, Il Peccatore e Il Santo Padre

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ne il break con una gran volée e lo conferma al game successivo (3-1). Lorenzo è troppo passivo e resta dietro fino all’ottavo game, poi è il tedesco a regalargli l’occasione giusta: doppio fallo e due errori di diritto, il sigillo lo mette Musetti con uno splendido passante. Quando sceglie l’arte, variando effetti e altezze, costringendo l’avversario ad un continuo ricalcolo, Lorenzo mette sabbia nel gioco da fondo di Zverev; quando tenta di sfondare gli va decisamente peggio e infatti due game più tardi Sascha mette di nuovo la testa avanti. La compagna Veronica trepida, Corrado Barazzutti si consiglia con coach Tartarini. Sul 6-5 il set sembra deciso: 40-0 e servizio Zverev. Il Musetti di qualche tempo fa si sarebbe sfarinato mentalmente, il Muso edizione 2025 tiene duro, annulla i primi tre set point, poi un altro ai vantaggi, tre diritti vincenti e un drop shot, Zverev a sorpresa cede il servizio. E nel tie-break crolla: il Muso lo disassa a forza di smorzate, lasciandogli la miseria di un punto. Il secondo set è un testa a testa fino al pari, poi Musetti sfodera la bacchetta magica: si procura la palla break che vale un mondo con un passante lungolinea di rovescio dei suoi, poi costringe all’errore un Sascha ormai frastornato. E chiude in crescendo, passante, palla corta e diritto al volo, regalandosi una nuova sfida con Alcaraz. «Una partita lottata, due set tiratissimi. Ma con questo sostegno non potevo che lottare fino alla fine, come ho scritto sulla telecamera». Come avrebbe detto Fulvio Bernardini, antico allenatore del Bologna che a pochi metri dal Foro ieri sera è rinato dopo mezzo secolo di frustrazioni: così si gioca solo in Paradiso. […]

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