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ATP Roma, Draper: “Non vedo l’ora di andare al Roland Garros, mai riuscito a giocarci bene finora”

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A Jack Draper non è riuscita la doppietta contro Carlos Alcaraz. Dopo averla battuto in semifinale a Indian Wells, il britannico ha ceduto allo spagnolo col punteggio di 6-4 6-4 dopo un’ora e 38 minuti di gioco. Il 23enne era andato sopra 4-2 nel primo set, ma non è riuscito né a controllare il vantaggio né a riscattarsi nella seconda frazione. Queste le sue parole ai microfoni dei giornalisti.

“Carlos ha giocato una buona partita – apre Draper –. Per quanto mi riguarda, questa settimana mi sono sentito un po’ altalenante nel livello, un po’ incostante nella qualità e nella concentrazione. Penso che oggi, contro di lui, non sia bastato. Credo come detto che abbia semplicemente giocato una partita più solida e che anche tatticamente abbia fatto una buona partita”.

Sul discorso fatica, Jack risponde: “Ho giocato in tutte le ultime quattro settimane, consecutivamente. Non voglio pensarci o ammetterlo, ma probabilmente ha avuto un grande impatto, non solo oggi ma durante tutta la settimana. Ho faticato un po’ a mantenere alta la qualità per tutta la durata delle partite. Oggi, contro un giocatore così, non puoi permetterti cali di livello perché vieni punito e questo ha sicuramente inciso. Ma alla fine dei conti non è questo il motivo per cui ho perso oggi, ho perso contro un giocatore più forte“.

Cosa manca per essere costanti come top player su tutte le superfici? Draper spiega: “Sono molto orgoglioso di come ho affrontato la stagione sulla terra finora, ovviamente ho ottenuto buoni risultati. È difficile continuare su questa strada, ma so che se voglio essere un giocatore davvero di vertice, devo essere costante settimana dopo settimana. Oggi ho perso contro un grandissimo giocatore. Sono molto deluso dal modo in cui ho giocato, in un certo senso, dal punto di vista mentale ed emotivo, si potrebbe dire: “È normale, hai avuto quattro settimane dure”.
Ma io non voglio essere normale, voglio stare là in alto. Questo tipo di sconfitta fa molto male. Ma, come ho detto, Carlos ha giocato una grande partita ed è stato il migliore in campo. Devo accettarlo, tornare a lavorare sodo, prepararmi bene per il Roland Garros, sapendo che si spera avrò molte altre occasioni contro questi grandi giocatori
“.

Ora ci saranno i cinque set in uno Slam sulla terra battuta: È semplicemente un po’ più fisico, un tipo di partita più altalenante, come sulle montagne russe. I cambi di inerzia sono un po’ diversi nei cinque set. Ho giocato il Roland Garros seriamente solo una volta e la prima volta mi sono infortunato prima del match. Non vedo l’ora di andare a Parigi perché finora non sono mai riuscito a esprimere un grande tennis lì. Questa volta, spero davvero sia una buona occasione per scendere in campo, mettere in mostra il mio gioco e portare avanti il momento positivo da dove l’ho lasciato. Dopo oggi, sicuramente avrò una gran voglia di fare davvero bene“.

Ogni sconfitta è diversa ed è stato chiesto a Draper com’è cambiato nel tempo il modo in cui affronta le sconfitte nella tua carriera: “Man mano sono migliorato, le sconfitte fanno più male perché so di poter fare molto bene. Per esempio oggi: sento di essere molto meglio di così sotto tanti aspetti, soprattutto dal punto di vista mentale ed emotivo. Ma allo stesso tempo è questo che fanno i migliori al mondo: ti fanno sentire così. Penso comunque di star imparando ad affrontare meglio le sconfitte, in un modo positivo. Perdere sul tour mi ha aiutato ad avere più motivazione, più fame di migliorare certi aspetti del mio gioco, per poter affrontare questi top player e fare meglio”.

Infine a Jack ha concluso facendo una panoramica generale: “Penso che oggi, in generale, sia stato un po’ negativo e di solito non lo sono così tanto. Però penso che una delle mie qualità migliori sia proprio il mio spirito competitivo. Anche se sono arrabbiato, anche se non mi sento bene oppure ho pensieri negativi, cerco comunque di dare il massimo su ogni punto. È un aspetto su cui sto lavorando continuamente per migliorare. Ci vuole tempo, sono solo da un anno e mezzo nel circuito a tempo pieno. Serve abituarsi a tante cose, questo weekend ho ottenuto la mia centesima vittoria. Mi sembrava un bel traguardo… finché non ho visto quante vittorie hanno questi top player: ne hanno 300. È un altro livello. Più tempo passerò nel tour, più sarò esposto a questi giocatori nei palcoscenici più grandi e nei livelli più alti, e più questo mi aiuterà a diventare un giocatore completo anche mentalmente”.

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