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ATP Roma: Paul di forza su Machac. Ottavo contro de Minaur che gestisce Dellien. Bene Mensik

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[11] T. Paul b. [19] T. Machac 6-3 6-7(5) 6-4

Vittoria sofferta, ma meritata, quella ottenuta dall’attuale numero 12 del mondo, Tommy Paul. Il tennista statunitense ha superato – in tre set e con il punteggio finale di 6-3 6(5)-7 6-4 – il giocatore ceco Tomas Machac (numero 20 ATP e testa di serie n. 19 del tabellone) dopo circa due ore e mezza di gioco. Per l’americano si tratta della prima vittoria stagionale contro un top 20. Non solo. Il caro vecchio Tommy è anche l’unico tennista a stelle e strisce – insieme ad Andy Roddick – ad aver raggiunto gli ottavi della competizione capitolina per due anni consecutivi nel corso di questo secolo. Paul approda così al turno successivo degli Internazionali BNL d’Italia dove si regala una sfida decisamente interessante con Alex De Minaur (n. 8 ATP).

Inizio gara che vede Tommy Paul partire col piede giusto. Il tennista americano, grazie alla solidità del proprio servizio, riesce a mettere subito in difficoltà il rivale ceco Tomas Machac (numero 20 ATP). Nel complesso, però, i giochi centrali del primo parziale ci raccontano di un match piuttosto equilibrato (3-3 dopo sei game), dove entrambi i contendenti in campo provano a imbastire delle folate offensive da fondo. Strappo decisivo nel corso del nono game, quando Paul riesce a portarsi in vantaggio di un break e ad allungare sul proprio rivale.

Il punteggio del primo set, dunque, sorride al numero 12 del mondo (6-3), nonostante il medical time-out richiesto dall’atleta del New Jersey. Più movimentato il secondo parziale. Tommy Paul – sul 5-3 a proprio favore – si fa rimontare il break di vantaggio da un combattivo Machac e vede rimandare ogni verdetto al tie-break, dove il ceco si impone con il punteggio di 7-5.

Nel terzo e ultimo set, a spuntarla in maniera definitiva (con uno score di 6-3 6(5)-7 6-4), dopo circa due ore e mezza di gioco, è il giocatore statunitense, che dimostra maggiore concretezza nelle fasi cruciali della gara. Paul avanza così al turno successivo degli Internazionali.

[7] A. de Minaur b. H. Dellien 6-4 6-4 (di Matteo Beltrami)

Vince ma non convince la settima testa di serie Alex de Minaur che impiega quasi due ore per avere la meglio in due set sul boliviano Hugo Dellien. Una partita a corrente alterna per De Minaur, che fatica a chiudere entrambi i set dopo essere stato in vantaggio per gran parte di essi – specie nel primo. L’australiano raggiunge così gli ottavi di finale in tutti gli eventi sulla terra battuta a cui ha partecipato quest’anno dopo Monte Carlo, Barcellona, Madrid e adesso Roma.

PRIMO SET – Fin dal primo quindici si nota la differenza di palla tra i due giocatori: profonda quella di De Minaur, più carica ma meno insidiosa quella di Dellien. L’australiano parte con le marce alte al servizio, molto solido quest’oggi. Nel terzo game De Minaur rompe gli indugi e trova il break complice un game falloso del boliviano (2-1). La settima forza del seeding procede spedito, almeno fino all’ottavo game, quando la partita viene sospesa per venti minuti sul punteggio di 4-3 30-30 a causa di un malore sugli spalti. Alla ripresa del gioco De Minaur è un poco contratto per via della pausa prolungata e si fa contro breakkare da Dellien dopo uno scambio molto laborioso. Ma appena scioltosi l’australiano controbatte, strappando immediatamente il servizio al boliviano che cede di conseguenza il set per 6-4 in 1 ora e 7′.

SECONDO SET – In apertura di set de Minaur trova il break immediato, quasi per avvertire Dellien che non ci saranno più passi falsi. E infatti l’australiano è una macchine di prime palle in questa ripresa, concedendo praticamente niente al boliviano. Dellien dalla sua paga l’unico passaggio a vuoto all’inizio del set perché dopo al servizio non concede più palle break. De Minaur invece sì: nell’ottavo game concede cinque palle break a Dellien in un game poco lucido tatticamente. L’australiano però si salva lavorando d’esperienza il suo avversario, con scambi sapienti e lucidi, meritandosi di chiudere il match con un altro 6-4. La settima testa di serie accede così agli ottavi di finale, bissando il risultato dello scorso anno; adesso sfiderà Paul.

[20] J. Mensik b. F. Marozsan 6-4 7-6(2)

Marozsan apre il botta e risposta tra i break con Mensik bravo a riacciuffare subito l’ungherese. Nei primissimi punti gli scambi sembrano prolungarsi, ma dal terzo game in poi il servizio torna ad essere una prerogativa dei due sfidanti, concedendo poco e niente. Nel quinto gioco da segnalare come l’ungherese al servizio inauguri il game delle smorzate: il magiaro va con il rovescio e la palla diventa imprendibile mentre il ceco gli fa eco, con meno garbo tecnico, e lo imita. Allo scoccare della mezz’ora, prova lampante della rapidità del set, l’ungherese serve per rimanere nel parziale. Il nativo di Budapest sente la pressione e si ritrova 30-30. Mensik coglie il momento e spinge in risposta obbligando l’avversario ad una volèe difficoltosa che si spegne in rete: dagli albori del match fa capolino una nuova palla break direzione Repubblica Ceca. Fabian spinge fuori dal campo il rivale con il servizio, ma cerca una profondità non richiesta con il dritto: troppa con il tanto spazio a disposizione. È l’errore grossolano che ascrive il primo parziale per Mensik, solido e pulito nel suo schema tattico e abile a portare i dettagli dalla sua: 6-4 e 1-0. 

Singolarmente rispetto al vantaggio conquistato, Mensik continua a cambiare racchetta, ma il suo gioco funziona a meraviglia e continua a portare i frutti sperati. Il primo game del secondo parziale continua la striscia di 3 giochi in fila per Mensik. Il primo campanello d’allarme per Marozsan arriva quando si è costretto a risalire da 0-30, armando il dritto e mostrando la tempra che era mancata nel momento clou del primo set.  Il primo doppio fallo del campione di Miami è un presagio funesto, seguono una volée sbagliata e un evitabilissimo dritto in corridoio a fornire tre chances di break al magiaro. Se sui due servizi al fulmicotone del ceco ha poco da recriminare, Marozsan sciupa con una discesa a rete non propriamente con il timing adatto. Il game si allunga ma il classe 2005 si esibisce bello schiaffo al volo che lo tira via dalla buca: 3-2. Il secondo set sembra avere infiniti scenari, quando l’ungherese si rende autore di un altro gratuito che lo costringe, stavolta, ad annullare una palla break. Si continua on serve fino alla svolta. Il nativo di Budapest avrebbe anche la palla del 4-4, score che non si verifica con il quarto doppio fallo che dà vita a tre punti consecutivi del ceco che ribalta l’inerzia e colloca la pallina sulla propria racchetta per chiudere i conti. Sembra finita, ma Mensik si inceppa e offre tre palle dell’immediato contro break. Marozsan sente che c’è ancora vita e non si lascia pregare per salire sull’ultimo treno del match: fa giocare una palla scomoda all’avversario che completa il game horror. Gli up and down sono ormai una costante, il classe 1999 va avanti 30-0 ma poi subisce tre punti di fila che lo portano a fronteggiare un match point: ghiaccio nelle vene e dritto incendiario per rimandare i saluti alla Grand Stand Arena. Un secondo set da applausi che non può che meritare una conclusione al tie break. Il primo a sbagliare, in palleggio, è il numero 61 del ranking con Mensik che fa le prove tecniche di fuga volando 4-2 al cambio campo. Disastro di Fabian che si macchia dell’ennesimo doppio fallo, offrendo all’avversario l’opportunità di far leva sul servizio per far calare il sipario. Detto fatto, due prime robustissime per guadagnare gli ottavi di finale nel 1000 di Roma. 

Il ceco affronterà Hubert Hurkacz agli ottavi. Una lotta tra bombardieri che sanno però giocare anche bene a tennis, soprattutto di rovescio e anche sotto rete. Un match intrigante, una grande occasione per entrambi i giocatori. Il polacco ha battuto in uno strano incontro, 6-3 1-6 6-1, Marcos Giron. Dimostrando ancora una volta un certo feeling con il torneo di Roma, dove l’anno scorso si fermò solo agli ottavi.

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