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Mirra Andreeva compie 18 anni: dal romantico esordio al tetto del mondo

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Da tempo ormai il suo nome è sulla bocca di tutti. Ma solo oggi, martedì 29 aprile 2025, Mirra Andreeva compie 18 anni. Sembra assurdo, no? Ora la teenager siberiana è maggiorenne. ‘Solo’ ora. La sua carriera – già invidiabilissima per migliaia e migliaia di tenniste presenti e passate – parte dai primi anni di vita, con sua mamma, maestra di tennis, che le mette in mano questo pesante arnese chiamato racchetta. Sulle orme della sorella Erika, di tre anni più grande e compagna di vita e di viaggio, tanto che ai tornei spesso stanno in camera assieme, Mirra si appassiona al tennis. Il resto è storia. Una stupenda storia d’amore.

Tanto che, neanche a farlo apposta, il primo torneo che disputa da tennista professionista inizia proprio nel giorno di San Valentino del 2022. È un 15mila dollari a Sharm ElSheikh. Vince una partita, perde quella dopo. Ma ci riprova. Sempre in quel luogo, la settimana successiva, raggiunge la finale. Esce sconfitta, ma non si disunisce. Due mesi dopo, poco prima di compiere 15 anni (!!!), si ritrova in tasca due titoli W15, entrambi vinti ad Antalya, in Turchia. L’annata prosegue sempre a livello ITF: a luglio strappa il primo W25, a novembre il primo W60.

L’inizio del 2023 le regala la prima grande soddisfazione, ma a livello juniores. All’Australian Open si arrampica sino all’ultimo atto, nel quale però viene sconfitta dalla connazionale Alina Korneeva. Torna in campo due mesi e mezzo dopo e con rabbia agguanta due W60 consecutivi in Svizzera. Non sa però che dietro l’angolo, oltre ai 16 anni, la aspetta la prima grande opportunità. A Madrid riceve infatti una wild card e, inebriata da questo grande regalo offertole, mette in riga in due set tre tenniste consolidate. Prima Leylah Fernandez (allora n.49), poi Beatriz Haddad Maia (n.14) e in seguito Magda Linette (n.19), prima di perdere agli ottavi contro l’allora numero 2 WTA Aryna Sabalenka.

Con il vento in poppa si presenta per la prima volta agli Slam europei, non più juniores, senza nulla da perdere. Partendo dalle qualificazioni, macina successi su successi al Roland Garros, dove perde al terzo turno contro Coco Gauff ma con onore, vincendo il primo set al tie-break. Arriva poi a Londra (anche qui si deve fare strada a partire dal tabellone cadetto): a Wimbledon replica quanto di buono fatto a Parigi e sempre in tre parziali si arrende, ma questa volta agli ottavi, contro Madison Keys. Dopo il torneo di Church Road, entra in top 100, stabilendosi alla posizione numero 66.
L’unico altro acuto della stagione è quello al 1000 di Pechino. In Cina Andreeva super il tabellone cadetto, si spinge sino agli ottavi e qui Elena Rybakina la ferma sempre in tre frazioni. Il lunedì successivo, a inizio ottobre, Mirra entra tra le prime 50 in classifica mondiale a 16 anni e cinque mesi. E, come ben sappiamo, non finisce qui.

Iniziata la stagione 2024, la teenager russa si dirige a giocare lo Slam australiano. Risultato? Ottavi, deponendo le armi ancora una volta in tre set, ma in questo caso contro Barbora Krejcikova. Ritorna poi il momento-Madrid. Lì dove un anno prima era arrivato il primo assolo tra le grandi, Andreeva non solo conferma il risultato, ma persino lo migliora, acciuffando i quarti. Ancora una volta, però, è Sabalenka a sbarrarle la strada.

Poche settimane dopo, è il momento del Roland Garros. Una cavalcata di tutto rispetto la parcheggia in semifinale, dove diventa la giocatrice più giovane a conquistare un penultimo atto Slam da Maria Sharapova a Wimbledon 2004. Jasmine Paolini però non ha pietà di lei e la stronca in due parziali netti. Poi, come se non bastasse, un paio di mesi passano e l’azzurra, in coppia con Sara Errani, infierisce su Andreeva (in coppia con Diana Shnaider) in finale alle Olimpiadi. Sullo stesso campo le italiane superano il duo russo e conquistano la medaglia d’oro. Inizialmente Diana e Mirra sono deluse. Poi, la realizzazione di aver portato a casa una medaglia d’argento alle Olimpiadi le riempie d’orgoglio.

Così come il primo titolo nel circuito maggiore, conquistato pochi giorni prima a Iasi, confermando le aspettative da testa di serie numero uno. In seguito, l’annata regala ad Andreeva due ulteriori quarti di finale 1000: a Cincinnati (sconfitta in tre set da Iga Swiatek) e a Pechino (eliminata sempre in tre frazioni da Qinwen Zheng). Così come nel 2023, il risultato cinese la spinge avanti in classifica, facendola entrare tra le prime 20 del ranking. In chiusura, giunge in finale al 500 di Ningbo, dove perde dall’amica Daria Kasatkina, che la consola durante la premiazione. Il 2024 si conclude con l’allora 17enne siberiana seduta nella 16esima poltrona mondiale.

Ed eccoci arrivati al 2025. Conferma il risultato a Melbourne e la testa di serie a lei affidata (n.14). Ma, nuovamente, trova Sabalenka che le impartisce una severa lezione. Esce affranta dalla Rod Laver Arena, ma sempre con un obiettivo fisso in mente: la top 10. Da obiettivo stagionale a semplice tappa intermedia è davvero un attimo. Tempo poche settimane e Mirra alza al cielo il primo trofeo 1000 della carriera, a Dubai, diventando la più giovane tennista a vincere un torneo di questa categoria (introdotta nel 2021). Questo sigillo la lancia di peso in top 10. Ma lei non vuole di certo fermarsi qui.

La sua coach, Conchita Martinez, le intima di tenere i piedi ancorati a terra. Mirra, matura e consapevole di ciò che deve fare per rimanere a questi alti livelli, ancora una volta non delude. Il tour si sposta negli Stati Uniti e con il tour anche la fiducia e i successi della giocatrice russa. A Indian Wells sconfigge prima la numero 2 al mondo Swiatek in semifinale e poi, nell’atto decisivo, ribalta pure la regina del tennis mondiale Sabalenka. Secondo titolo 1000 consecutivo e testa avanti per i prossimi impegni.

Solare, sorridente, scherzosa e peperina, Andreeva si è mostrata in tutta la sua essenza in questo suo primo periodo nel circuito, attirando l’attenzione di tutti gli appassionati del tennis, che la considerano unanimemente una predestinata. Con la leggerezza di una teenager, ma con un cervello già impostato in modalità ‘Leggenda’, Mirra alterna momenti di estasi giovanile fuori dal rettangolo da gioco – ad esempio quando parla del nuovo cagnolino che le sta per arrivare – a prove ferree sul campo, da dieci e lode, contro le migliori tenniste al mondo. Ma ormai le posizioni rimanenti da valicare si possono contare sulle dita di una mano. Lei è già una delle migliori del globo (è terza nella race) e lo sta continuando a dimostrare giorno dopo giorno.

Siamo quindi ancora, dopo due anni, in quel di Madrid. Mirra non si ammorbidisce quando si tratta di giocare nella capitale spagnola. Neanche a dirlo, è ancora dentro al torneo e sfiderà ai quarti di finale Coco Gauff. In caso riuscisse a vincere, e Keys non fosse in grado di replicare o migliorare quanto di buono fatto dalla ragazza siberiana in questo torneo, da lunedì 5/5/2025 Andreeva entrerà in top…5. E anche non dovesse accadere prossimamente, nessuno si allarmi. D’altronde, ricordiamocelo: ha solo, ancora, 18 anni. E come spesso lei dice: Lasciatemi divertire!”. Tanti auguri Mirra!

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