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ATP Madrid, Fils insiste contro la tecnologia: “Dobbiamo fidarci dell’arbitro, ormai non fa più nulla”

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Lo ha detto, lo ha ribadito e lo ribadirà ancora, presumibilmente. Arthur Fils cede in due set a Francisco Comesana e abbandona il Masters 1000 di Madrid non senza polemiche, convinto che l’oggetto della sua accusa abbia giocato la sua parte nella sconfitta alla Caja Magica. Non è la prima volta, ma il dito puntato del francese è sempre contro l’arbitraggio elettronico, reo a suo dire di non essere esente da errori, soprattutto sul rosso: È orribile. Giochiamo con l’arbitraggio elettronico da qualche settimana. Siamo sulla terra, ci sono dei segni. Ho ricevuto un servizio due o tre centimetri fuori e quando guardi il video, ti dice che ha colpito la linea. Lo trovo orribile.”

Una novità che, utilizzando un eufemismo, non ha incontrato il gusto del 20enne francese, il quale fornisce una soluzione andando a ritroso nel recente passato, auspicandosi il ritorno dei giudici di linea: “Per me, sulla terra battuta, dobbiamo affidarci ai giudici di linea e fidarci del giudizio degli arbitri – ha detto il numero 14 del mondo. Ora l’arbitro non fa nulla. Lui si siede sulla sedia solo per dire 15-40, 30-30 o per dare warning. Non scende mai dalla sedia per controllare un segno. Per me, questo deve cambiare. Soprattutto sulla terra, ciò provoca molta frustrazione. È molto difficile da accettare“. Insomma, una stella del futuro che ama il tennis di altri tempi.

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