Challenger Roma Garden: in finale sfida tra Gaubas e Gigante
Vilius Gaubas (20 anni, numero 149 ATP) e Matteo Gigante (23 anni, numero 195 ATP), rispettivamente testa di serie numero 1 e 7, si contenderanno il titolo del Roma Garden Open, torneo challenger 50 in corso sui campi in terra rossa del Tennis Club Garden.
[7] M. Gigante b. F. Maestrelli 6-7(6) 6-1 6-3
La giornata di giovedì era stata interrotta dalla pioggia durante l’ultimo quarto di finale, con Maestrelli in vantaggio su Gigante per 7-6(6) 1-3 30-0. Tornati in campo venerdì, il numero 195 al mondo ha mantenuto agevolmente il servizio nonostante la situazione delicata al momento della sospensione e poco dopo ha chiuso il set 6-1 grazie al parziale di 12 punti a 2. Un Gigante più ordinato è sceso in campo in questo venerdì, riuscendo a togliere ritmo a Maestrelli e piazzando subito il break in apertura di terzo set. Acquisito il vantaggio, Gigante non ha mai concesso all’avversario la possibilità di rendersi pericoloso nei suoi turni di battuta e ha chiuso l’incontro per 6-3 con un ulteriore break.
Il successo contro Maestrelli ha avuto una doppia valenza, proiettando direttamente Gigante in finale. L’azzurro ha, infatti, beneficiato del ritiro dell’austriaco Sandro Kopp, il quale, a causa di un malessere fisico, non è stato in grado di scendere in campo per la semifinale.
[1] V. Gaubas b. [5] L. Neumayer 4-6 6-3 6-1
L’unica semifinale disputata è stata quindi quella tra la testa di serie numero 1 Vilius Gaubas e il numero 5 del seeding Lukas Neumayer. Ad avere la meglio è stato il lituano, che ha rimontato vincendo con il punteggio di 4-6 6-3 6-1 dopo due ore e ventidue minuti di gioco.
Si è trattata di una sfida tra due tennisti che prediligono condurre gli scambi con il dritto e che trovano nella terra battuta la loro superficie ideale. Nel primo parziale, Gaubas è apparso teso, e la qualità del suo gioco ne ha risentito, con diversi errori non forzati. Il game decisivo è stato il quinto, influenzato anche dalla sorte: il nastro ha rallentato una palla di Neumayer, e Gaubas, colto fuori tempo, ha affossato un dritto a rete. Il lituano ha rischiato ancora, mentre Neumayer, pur mostrando qualche segno di tensione, ha condotto bene i propri turni di servizio e ha chiuso il set per 6-4.
L’inizio del secondo parziale ha visto Gaubas ancora sotto pressione. Il lituano ha dovuto annullare una palla break nel primo gioco per poi cedere il servizio nel terzo game. La testa di serie numero 1 ha chiamato il fisioterapista per un problema al gomito, e al rientro in campo si è trasformato. Il suo dritto è tornato a essere efficace, gli errori sono diminuiti e, soprattutto, ha iniziato a far muovere Neumayer, che da fermo aveva avuto il controllo del gioco. È arrivato l’immediato controbreak e, dopo qualche difficoltà nel quinto gioco, la partita è cambiata: l’austriaco ha perso le redini dell’incontro. Sentendo l’avversario rientrare in partita, Neumayer è andato sotto pressione e ha ceduto nuovamente il servizio, permettendo poco dopo a Gaubas di chiudere il set per 6-3.
Il terzo set non ha avuto storia. Il rovescio slice, le palle corte e gli errori di Neumayer hanno spianato la strada al lituano, che ha così conquistato l’accesso alla finale.
Le dichiarazioni di Gaubas
A fine match abbiamo intervistato il lituano con Vilius Gaubas che ci ha dato la sua chiave di lettura del match: “Penso che nel primo set è vero il fatto di aver commesso più errori del mio avversario, ma nel complesso credo che avrei potuto controllare meglio le mie emozioni perché il mio avversario stava giocando ad un livello molto alto e io non accettavo completamente la situazione. Invece, nel secondo set, quando mi sono rilassato e mi sono preso il mio tempo, ho iniziato a giocare molto meglio. Ho messo in campo una migliore intensità, giocando più profondo, commettendo meno errori, e questo ha funzionato molto bene.”
Sul problema al gomito: “All’inizio avvertivo dolore, ma con l’adrenalina e dopo il trattamento è andata meglio.”
Sulla sfida con un avversario con uno stile di gioco simile al proprio: “Anche se l’avversario ha un buon dritto, penso che non si debba aver paura di giocare sul suo dritto, perché a volte i giocatori non si aspettano che l’avversario giochi proprio lì. In generale penso di aver semplicemente cercato di farlo correre molte volte e, anche se non ero nella posizione ideale, ho provato a farlo muovere in modo che non fosse in una buona posizione per colpire il suo dritto al meglio”