Matteo Berrettini si esalta: “Mi sono mancati questi momenti. Scambio da 48 colpi? Tennis d’altri tempi”
Matteo Berrettini ha confezionato una prestazione superlativa al secondo turno del Masters 1000 di Montecarlo, riuscendo a sconfiggere Alexander Zverev in tre set. Il tennista italiano ha mostrato i muscoli sulla terra rossa del Principato, firmando una bella rimonta dopo aver perso il primo set e regolando il tedesco sulla lunga distanza. Il romano ha mostrato sprazzi di forma dei giorni migliori, ha avuto la meglio sul numero 2 del mondo e può così proseguire la propria avventura in Costa Azzurra, dove agli ottavi di finale se la dovrà vedere con il vincente del confronto tra Lorenzo Musetti e il ceco Jiri Lehecka.
Matteo Berrettini è stato bravo a lasciarsi alle spalle l’iniziale 6-2, poi ha alzato il ritmo e ha fatto suo il secondo parziale per 6-3. Nella terza frazione ha operato un break pesantissimo, il teutonico ha prontamente reagito, ma l’azzurro non si è demoralizzato e ha nuovamente strappato il servizio al rivale riuscendo così a chiudere i conti in proprio favore (7-5). Si tratta di un risultato di lusso in favore del nostro portacolori, che era reduce dai quarti di finale del Masters 1000 di Miami e che si sta ben comportamento anche sulla nuova superficie, dove deve conseguire risultati di un certo tipo per tornare prontamente nella top-30 del ranking ATP.
Matteo Berrettini ha espresso la propria soddisfazione ai microfoni di Sky: “Questi sono i momenti per cui mi alleno e che mi sono mancati quando non ho giocato. Mi sono detto che dovevo godermela, qualsiasi fosse il risultato: così sono riuscito a riconquistare il break (si riferisce a quanto successo nel terzo set, n.d.r.). Sono felice, la stanchezza arriverà quando mi rilasserò“.
Nell’undicesimo game del terzo set, sul 40-40, i due giocatori si sono resi protagonisti di un infinito scambio da addirittura 48 colpi e il finalista di Wimbledon 2021 si è soffermato anche su questo momento: “Sentivo le gambe pietrificate mi dicevo che non potevo mollare questo cambio. Sono rimasto lì con lo spirito degli allenamenti fatti, delle sudate fatte in palestra e in campo, dei momenti in cui desideravo giocare su questo palcoscenico. Sembrava tennis di alti tempi, soprattutto sulla terra ogni tanto serve questo“.